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Per la sicurezza del suo sentire, per l’efficace esplicazione del suo volere, l’uomo ha bisogno di una conoscenza del mondo spirituale. Egli infatti può sentire nel modo più ampio la grandezza, la bellezza e la saggezza del mondo naturale; questo però non gli dà risposta alcuna alla domanda sul suo proprio essere. Il suo essere tiene unite nella viva forma umana le sostanze e le forze del mondo naturale, finché l’uomo non varca la soglia della morte. Allora di questa forma si impadronisce la natura. Quest’ultima non può tenerla unita, ma solo disperderla. La grande, bella, saggia natura dà bensì risposta alla domanda su come si dissolva la forma umana, non però all’altra su come sia tenuta insieme. Nessuna obiezione teoretica può estinguere questa domanda nell’anima umana dotata di sensibilità, a meno che essa non voglia stordirsi da sé. La presenza di questa domanda deve mantenere incessantemente viva in ogni anima umana, che sia davvero desta, l’aspirazione verso vie spirituali della conoscenza del mondo.