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Se si guarda alla natura priva di vita, si trova un mondo che si manifesta in rapporti conformi a leggi. Ricercando tali rapporti, si scopre che essi sono il contenuto delle leggi naturali. Si trova altresì che, mediante queste leggi, la natura senza vita forma un tutto con la Terra. Poi, da questo rapporto con la Terra, il quale domina in tutto ciò che è senza vita, si può passare ad osservare il mondo vivente delle piante. Si vede come il mondo extraterrestre mandi giù dalle lontananze dello spazio le forze che traggono il vivente dal grembo di ciò che è senza vita. Si scorge nel vivente l’essenziale che si svincola dal rapporto puramente terrestre e si fa rivelatore di ciò che dalle lontananze dello spazio cosmico agisce sulla Terra. Nella pianta più umile si scorge l’entità della luce extraterrestre, come nell’occhio si scorge l’oggetto luminoso che gli sta davanti. In quest’ascesa dell’osservazione si può vedere la differenza fra il terrestre-fisico, che domina in ciò che è senza vita, e l’extraterrestre-eterico, che corrobora il vivente.

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