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Come entità volitiva, l’uomo non si rivolge al proprio organismo, ma al mondo esterno. Quando vuole andare, non chiede: “che cosa sento nei miei piedi?”, bensì: “che meta c’è là fuori, a cui voglio arrivare?” Mentre vuole, dimentica il proprio organismo. Nel suo volere non appartiene alla propria natura. Appartiene qui al regno spirituale della prima gerarchia.
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