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L’Albero di Natale di Rudolf Steiner
Tarocchi e Antroposofia

 

Il primo ad accennare in pubblico della relazione tra l’Antroposofia e il Tarot, al di là delle scarse citazioni di Steiner, fu il controverso Valentin Tomberg. Egli, protetto dall’anonimato, pubblicò i due volumi delle Meditazioni sui Tarocchi.

 

Per molti anni ci si era chiesti perché Steiner, che aveva trattato pressoché tutti gli argomenti, tanto della scienza naturale che di quella esoterica, avesse tralasciato il Tarot. Questo silenzio terminò grazie alla pubblicazione di alcuni scritti custoditi nell’archivio del Goetheanum, che già circolavano negli anni ’70-’80. Si tratta di appunti risalenti all’inizio del 1900, quando Steiner era ancora il presidente della Sezione Tedesca della Società Teosofica (prima della scissione del 1913 sul caso Krishnamurti).

 

Questo insieme di scritti si compone sia di appunti di Steiner, che di promemoria annotati dai discepoli della cerchia più ristretta raccoltasi attorno a lui. Essi erano i discepoli della cosiddetta “Sezione Esoterica” della futura Società Antroposofica, attiva dall’inizio del 1900 e poi diventata la “Prima Classe”, nel periodo successivo alla Prima Guerra Mondiale. Prima di entrare a far parte della Sezione Esoterica, infatti, Steiner chiese a tutti i membri il riserbo circa quanto venisse comunicato all’interno. Perciò, gli stralci di queste lezioni esoteriche di Steiner sono annotazioni a memoria prese dai discepoli dopo le lezioni stesse, per la propria consultazione privata.

 

Dimentichiamo dunque gli abusi del Tarot che ne ha fatto la “cartomanzia”: addentriamoci invece nella scienza dello spirito che studia il Tarot, la tarologia, e la sua relazione con l’antroposofia di Steiner.

L’Albero di Natale

 

L’aspetto che può sembrare più sorprendente è che Steiner pone il Tarot al centro di una composizione simbolica, discussa in occasione della conferenza sull’origine dell’Albero di Natale (17 dicembre 1906, GA96) e del Rito di Misraim. Steiner vi aderì nello stesso periodo, riproponendolo poi come “Culto Cognitivo”, sempre entro la Sezione Esoterica di quella che era la Sezione Tedesca dell’allora Società Teosofica.

 

Il primo riferimento è una nota privata presa da un discepolo della Sezione Esoterica, rimasto anonimo:

 

Il libro di Thoth degli egizi consisteva di 78 carte contenenti i segreti del cosmo. Era un fatto ben noto nell’iniziazione egizia. Le carte che oggi si usano come carte da gioco derivano da queste. I nomi di Re, Cavaliere, Torre di guardia, Comandante sono nomi occulti.

 

– Il servizio di Misraim: massoneria e lavoro rituale, 12 dicembre 1906, GA265

 

E ancora, in forma più estesa:

 

Coloro che erano iniziati nei Misteri Egizi erano capaci di leggere il simbolo del Tarot. Potevano inoltre leggere il Libro di Thoth, che comprendeva 78 carte, in cui ogni evento del mondo era rappresentato dall’inizio alla fine, dall’Alpha all’Omega, che potevano essere letti se posti nell’ordine appropriato. Il libro conteneva immagini di vita, che conducevano alla morte e risorgevano nuovamente a nuova vita. Chiunque potesse combinare i numeri corretti con le immagini corrette poteva leggere ciò che vi era scritto. Questa conoscenza numerologica, questa conoscenza immaginativa, era stata insegnata dai tempi più remoti. Ebbe ancora molta influenza nel medioevo, per esempio in Raimondo Lullo, ma oggi di essa non rimane molto.

 

– Il servizio di Misraim: massoneria e lavoro rituale, 17 Dicembre 1906, GA265.

 

Il simbolo del Tarot fu dato da Rudolf Steiner nell’ambito di una lezione della Sezione Esoterica, come unione della Tau con la Ro greca. Proprio da questo lavoro esoterico derivano le successive conferenze sui simboli del Natale.

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Infatti, il simbolo del Tarot, l’unione della lettera Tau e Ro (TP), è centrale nell’albero di Natale come rappresentato negli antichi misteri egizi secondo Steiner. L’Albero di Natale è, dunque, una versione moderna di questo Albero di Natale. I pianeti si inseguono a spirale nell’evoluzione cosmica, mentre la croce centrale mostra l’evoluzione dell’uomo. Il diagramma rappresenta il primordiale Albero della Conoscenza del Bene e del Male, da cui l’umanità di allora - Adamo ed Eva - mangiò il frutto, a metà dell’Era Lemurica. Da quel momento gli spiriti luciferici della brama (il serpente), penetrano attraverso il corpo astrale dell’uomo causandone inizialmente le brame, l’istintualità (fame, aggressività, paura) insieme alla separazione dei sessi (desiderio sessuale), e in seguito, insieme agli spiriti arimanici nel corpo eterico, la malattia e la morte.

 

Il simbolo dell’albero di Natale risulta quindi polare rispetto al simbolo della Natività del presepe: l’Albero rappresenta il primo Adamo, mentre la Natività il secondo Adamo, venuto per redimere la caduta del primo. Nel corso delle epoche di cultura successive all’antico Egitto si è perso il significato dell’insieme dei simboli, tanto che i simboli dei pianeti sarebbero stati sostituiti prima dalle mele dell’Albero della Conoscenza, e poi dalle palline natalizie che rappresenterebbero così le sfere celesti. Il loro decorso a spirale sull’albero culmina ancora con la stella posta in cima, come puntale dell’Albero di Natale.

 

Tutt’oggi, nella Scuola Steiner-Waldorf e nelle sedi della Società Antroposofica, si adorna l’Albero di Natale con i simboli così disposti da Steiner.

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Steiner ci parla dei simboli dell’Albero in diverse conferenze:

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Il quadrato è il simbolo della natura quadripartita dell’uomo: corpo fisico, corpo eterico, corpo astrale ed Io. Il triangolo è il simbolo dell’uomo superiore: Sé Spirituale, Spirito Vitale e Uomo-Spirito. Sopra il triangolo è posto il simbolo del Tarot. Gli iniziati dei Misteri Egizi sapevano come leggere questo simbolo. Sapevano anche come leggere il Libro di Thoth, che consisteva di 78 carte su cui erano memorizzati tutti gli eventi del mondo dall’inizio alla fine, dall’Alpha all’Omega, e che potevano essere letti se uniti e assemblati nel giusto modo. Il Libro di Thoth, o Hermes, conteneva in immagini la vita che sfuma in morte e che di nuovo risorge a nuova vita. Colui che poteva combinare i giusti numeri (Arcani minori) con le giuste immagini (Arcani maggiori) era in grado di leggerlo. Questa saggezza numerologica e in immagini è stata insegnata fin dall’era primordiale. Nel medioevo giocava ancora un ruolo importante, ma oggi di essa è rimasto ben poco.

 

– Conferenza di Natale, 17 dicembre 106, GA96.

 

E ancora:

 

Sopra l’Alpha e Omega vi è il segno del Tao. Ci ricorda l’adorazione di Dio da parte degli antenati premevi poiché questa adorazione prendeva la sua origine dal Tao. Prima che Europa, Asia e Africa fossero terre colonizzate dall’uomo, i nostri antenati vivevano su Atlantide, che fu sommersa da un diluvio. Nella saga germanica del Nifleheim, la terra delle nebbie, vive ancora la memoria dell’Atlantide, poiché Atlantide non era circondata da aria pura.

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La sua atmosfera era riempita con enormi masse di nebbia simile alle nuvole e alla foschia di alta montagna. Il Sole e la Luna non erano ancora visibili chiaramente nel cielo, ma erano circondati da un arcobaleno, il sacro Iris. A quel tempo l’uomo capiva ancora il linguaggio della natura. Ciò che parla oggi all’uomo nel gonfiare e sgonfiare dell’onda, nel fischiare e ululare del vento, nel fruscio delle foglie, nel rombo del tuono, egli non lo comprende più. L’uomo poteva sentire qualcosa parlare a lui da tutto ciò che lo circondava. Dalle nubi e dalle acque e foglie e vento il risuonava verso di lui: Tao (L’Io sono). Gli Atlantidei lo sentivano e lo comprendevano, e sapevano che il Tao attraversava l’intero mondo.

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Infine, tutto ciò che permea il cosmo è presente nell’uomo ed è simboleggiato dalla cima dell’albero. Il più profondo significato del pentagramma non può essere qui menzionato, ma è la stella dell’umanità, dell’umanità che evolve. È la stella che tutti gli uomini saggi seguono così come fecero i savi sacerdoti nei tempi antichi. Simboleggia che la Terra è nata nella Notte della Consacrazione, perché la luce più sublime irradia dalla notte più oscura. L’uomo vive andando verso uno stato in cui la luce sarà nata in lui, quando un detto significativo sarà rimpiazzato da un altro, quando non sarà più detto “L’Oscurità non comprende la Luce” ma quando la verità risuonerà nello spazio cosmico con le parole “L’Oscurità fa strada alla Luce che irradia verso di noi nella Stella dell’Umanità, l’Oscurità genera e comprende la Luce”.

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Questo risuonerà dalla celebrazione del Natale, e la luce spirituale irradierà da esso. Che si celebri il Natale come la festa dell’ideale più elevato, l’Idea dell’Umanità, così che nelle nostre anime possa sorgere gioiosa fiducia: senza dubbio, anch’io, sperimenterò la nascita dell’uomo superiore dentro me stesso. La nascita del Salvatore, il Christos, avverrà anche in me.

 

– Segni e simboli della festa del Natale, 17 dicembre 1906, GA96.

 

Infine, esiste un riferimento nei taccuini di Steiner risalenti sempre al dicembre del 1906. La nota tuttavia non aggiunge molto altro rispetto a questi pochi riferimenti trapelati circa l’insegnamento sul Tarot.

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Steiner associa la capacità divinatoria del Tarot a quella che poi viene sviluppata nella successiva epoca greco-romana e medievale come Ars Combinatoria collegata all’Arte della Memoria di Marsilio Ficino. Mette in relazione il cristianesimo medievale con lo sviluppo della facoltà immaginativa al fine di penetrare nella vita dei mondi spirituali:

 

Com’erano presentate queste verità spirituali all’umanità prima dell’esistenza dell’insegnamento moderno? Venivano presentate in immagini rituali. L’elemento essenziale nell’espansione della religione nel corso dei secoli non risiede nei sermoni, bensì nel cerimoniale, nei rituali. Provate a immaginare per un momento com’era essere nei paesi cristiani nel XIV e XV secolo.

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Per le persone il fatto importante era entrare in un mondo presentato loro in potenti e grandiose immagini. Tutt’intorno affreschi sui muri ricordavano loro della vita spirituale. Era come se la loro vita terrena potesse scalare tanto in alto quanto la più alta montagna, ma a quel punto, se uno avesse potuto scalare solo un poco di più in alto, la vita spirituale sarebbe cominciata.

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Il linguaggio del mondo spirituale fu rappresentato in immagini che stimolavano l’immaginazione, nelle udibili armonie della musica, o nelle parole in formule come i mantra o le preghiere.

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Queste epoche comprendevano chiaramente che le immagini, non i concetti, erano richiesti per il mondo spirituale. Le persone abbisognavano di qualcosa di vividamente pittorico, non di qualcosa di cui si poteva dibattere. Qualcosa era richiesto che potesse permettere allo spirito di parlare attraverso ciò che era accessibile ai sensi. Il cristianesimo e i suoi segreti, il Mistero del Golgotha e tutto ciò che vi è connesso, erano essenzialmente comunicati nella forma di immagini, perfino quando le parole erano presentate in forma di storie. I dogma erano ancora capiti come qualcosa di pittorico. E questo insegnamento cristiano rimase indiscusso prima dell’esistenza dell’insegnamento intellettuale, e queste cose non avevano bisogno di essere giustificate dalla ragione.

 

– Il movimento antroposofico, 1923, GA258.

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Il significato esoterico
dell’Albero di Natale

 

Vediamo ora più in dettaglio l’Albero di Natale. Si compone di 14 simboli, divisi in due gruppi principali:

 

La croce centrale, composta da 7 simboli che si riferiscono al microcosmo, ovvero i Misteri Minori;

 

La sinusoide trasversale, composta da 7 simboli che si riferiscono al macrocosmo, ovvero i Misteri Maggiori.

 

Osserviamo i simboli della croce centrale:

 

Cubo: rappresenta il quaternario, i quattro corpi o quattro elementi filosofici. Dal più sottile al più denso: Fuoco, Aria, Acqua, Terra. Alla Terra corrisponde il corpo fisico, portatore dell’organizzazione fisico-minerale; all’Acqua il corpo eterico, portatore delle forze formative della vita, dei vegetali; all’Aria il corpo astrale, portatore delle passioni e sensazioni animali; al fuoco corrisponde l’Io, ovvero l’individualità dell’essere umano singolo, la biografia.

 

Triangolo: rappresenta il ternario, i tre spiriti o tre potenze dell’anima. Pensiero, sentimento e volontà.

 

TP Tarot: l’unione della T e della P rappresenta il Tarot, dal numero 0, Il Matto, al numero XXI, Il Mondo. Il Matto rappresenta tutte le possibilità del mondo in potenza, l’archetipo presente tanto al principio quanto alla fine. Il Mondo rappresenta tutte le possibilità del mondo in atto, la realizzazione totale. Negli ordini esoterici il Tarot è chiamato anche Libro di Thoth, poiché faceva originariamente parte del corpus ermetico egizio: in essi era contenuto passato, presente e futuro.

 

A  Alpha: la prima lettera (maiuscola) dell’alfabeto greco. L’inizio di tutte le cose. Nell’Arcano I, Il Bagatto, è inscritta una aleph: la prima lettera dell’alfabeto ebraico è il principio in atto.

 

Ω  Omega: l’ultima lettera (maiuscola) dell’alfabeto greco. La fine di tutte le cose. Nell’Arcano XXI, Il Mondo, è infatti inscritta una O.

 

Tau o ankh: la vecchia croce prima della croce cristiana o crocifisso. È anche la croce egiziana. Il cerchio che la sovrasta è mezza lemniscata (∞) che rappresenta il ritorno sulla Terra dopo la morte, ovvero la reincarnazione.

 

Pentagramma o pentalfa: rappresenta il quinario, ovvero la quintessenza, l’elemento filosofico derivante dalla raffinazione dei quattro elementi più grossolani del quaternario. È l’etere. Ma, in un senso più elevato, è anche l’uomo che ha completato la sua evoluzione terrestre ricongiungendosi con il suo Io Superiore, contenuto nel Sé Spirituale; l’uomo che ha restaurato la sua Caduta dallo stato paradisiaco nel quale si trovava dall’Era Polare, fino prima metà dell’Era Lemurica. È il completamento della cosiddetta Reintegrazione in seno al divino.

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La sinusoide

 

Saturno: rappresenta la materia nel suo primordiale stadio di calore, il fuoco della prima metamorfosi della Terra, l’Antico Saturno. Corrisponde allo stato di coscienza della trance e al regno minerale.

 

Sole: rappresenta lo stadio aereo, gassoso della materia presente nella seconda metamorfosi della Terra, l’Antico Sole. Corrisponde allo stato di coscienza di sonno e al regno vegetale.

 

Luna: rappresenta lo stadio liquido, di acqua, presente nella terza metamorfosi della Terra, l’Antica Luna. Corrisponde allo stato di coscienza dei sogni e al regno animale.

 

Marte: rappresenta lo stadio solido che va cristallizzandosi nella Creazione. Corrisponde allo stato di coscienza della veglia cosciente e al regno umano prima dell’avvento del Cristo, ovvero l’antica epoca indiana, persiana, egiziana e la prima metà dell’epoca greco-romana.

 

Mercurio: rappresenta lo stadio in procinto di sciogliersi. Corrisponde allo stato di coscienza della veglia autocosciente e al regno umano nei tempi successivi all’incarnazione del Cristo nel battesimo del Giordano, cioè dalla seconda metà dell’epoca greco-romana, fino alla nostra attuale quinta epoca post-atlantica.

 

Giove: rappresenta lo stadio liquido “superiore”, ovvero che ha passato uno stadio solido prima di sciogliersi nuovamente. Corrisponde allo stato di coscienza di “sogno cosciente” o sogno lucido, la chiaroveggenza. Verrà raggiunto dall’umanità nella quinta metamorfosi della Terra, il Futuro Giove, quando l’uomo diverrà un angelo.

 

Venere: rappresenta lo stadio aereo “superiore”, ovvero che ha passato uno stadio liquido prima di evaporare nuovamente. Corrisponde allo stato di coscienza di “sonno cosciente”, o chiaroudienza. Rappresenta lo stadio raggiunto dall’umanità nella sesta metamorfosi della Terra, la Futura Venere, quando l’uomo diverrà un arcangelo.

 

L’incrocio tra la croce e la sinusoide permette di dare il senso alla lettura dell’Albero.

 

Il braccio verticale della croce si legge come la raffinazione di corpi più grossolani in corpi più sottili: l’azione dell’individualità cosciente (Io) sui corpi che costituiscono l’essere umano (fisico, eterico, astrale), da raggiungersi nel corso di una serie di incarnazioni (Tau). L’illuminazione dei quattro corpi da parte della coscienza avviene attraverso la storia dell’umanità e della Terra, il braccio orizzontale della croce.

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Il braccio orizzontale si legge come “Il Libro della Vita” (o Cronaca dell’Akasha), cioè la storia della Terra e dell’uomo. Il simbolo del Tarot è posto all’incrocio dei due bracci poiché, con i suoi 22 Arcani Maggiori e 56 Arcani Minori, rappresenta tutte le combinazioni possibili in cui si dispiega la storia, dall’inizio assoluto (0: Il Matto), alla sua fine (21: Il Mondo). Quindi, mentre la croce si occupa di raccontare la progressione dal basso verso l’alto, ovvero dal grossolano al sottile, della storia della Terra e dell’uomo; la sinusoide ci racconta la storia della coscienza attraverso tutti i regni della natura: i minerali, i vegetali, gli animali e infine l’essere umano. Ovvero trance, sonno, sogno e veglia. Questa è la storia dell’evoluzione cosmica.

 

L’incrocio tra l’immanenza del braccio orizzontale (la storia della Terra e dell’uomo) e la trascendenza del braccio verticale (la perfettibilità dei corpi tramite l’azione della individualità, l’Io) dà origine al dispiegamento della coscienza nella natura e nell’uomo. Da qui il messaggio: così come ogni punto sulla sinusoide (stati di coscienza) deriva dall’incrocio della proiezione all’infinito di ogni punto dell’asse immanente e trascendente (ovvero le coordinate degli assi cartesiani), così la coscienza umana passa attraverso tutti gli stadi precedenti che la natura ha attraversato nel corso dell’evoluzione, ma sempre in nuova forma. Questa è la legge della ricapitolazione di Haeckel, estesa alla sua dimensione cosmica enunciata da Steiner (o ricapitolazione o palingenesi).

 

Il braccio verticale è per la sinusoide uno specchio, in quanto gli stadi di coscienza corrispondenti a Antico Saturno = trance, Antico Sole = sonno e Antica Luna = sogno, passano attraverso “Il Libro della Vita” (Tarot) e vengono ricapitolati stavolta in modo cosciente ed inverso: nel Futuro Giove = sogno cosciente, Futura Venere = sonno cosciente. L’ultimo stadio di “trance cosciente” (la ricapitolazione dell’Antico Saturno nella coscienza di veglia) non è presente nell’albero in quanto ripetizione di tutti gli stadi precedenti, di cui il suo pianeta è Vulcano.

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In questo senso il Tarot è uno specchio posto all’origine degli assi della croce: gli Arcani sono lo specchio di tutto ciò che può accadere nella vostra vita sia esteriore (cioè legata allo spazio-tempo) che interiore (cioè priva di spazio-tempo).

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La serie Zodiacale

 

Il terzo gruppo di simboli è posto alla base dell’abete, in un cerchio che descrive la circonferenza delineata dai rami più bassi dell’Albero di Natale. È un gruppo di 12 simboli, i segni dello Zodiaco, i quali si riferiscono ai Misteri dello spazio cosmico, dei 12 punti di vista sul 13° che sta al centro, il Sole Spirituale, il Cristo quale Logos. Come nei simboli dei 7 pianeti vi sono i Misteri del Tempo, nei 12 segni zodiacali abbiamo i Misteri dello Spazio.

 

Ariete

Segno maschile cardinale di fuoco. Governato da Marte. Colore rosso. Senso fisico dell’Io. Visione del mondo idealista. Qualità positiva: audacia; negativa: impulsività. Gerarchia del Figlio. Il simbolo è dato dall’unione di due mezzelune con le concavità verso l’esterno, unite inferiormente. Dobbiamo vedere in queste mezzelune l’inverso della forma a cuore, divenendo un simbolo dalla figura aperta. Dove il cuore custodisce, il simbolo dell’Ariete continua a riversare all’esterno incessantemente, rimanendo sulla verticale che congiunge Cielo e Terra. La figura rappresenta la fronte dell’Ariete con le sue corna arrotolate all’indietro. Essendo uno dei segni della primavera indica anche il germogliare dei vegetali: è la doppia inversione della capacità della Luna di prendere e riflettere. L’Ariete, infatti, dona se stesso continuamente nello slancio volitivo. Per questo motivo è inscritto come segnatura nel corpo dell’uomo, nella forma della fronte. È attraverso la regione dell’Ariete che è stato creato il capo e dunque la verticalizzazione della figura umana.

 

Toro

Segno femminile fisso di Terra. Governato da Venere. Colore corallo. Senso fisico del pensiero. Visione del mondo razionalista. Qualità positiva: praticità; negativa: indulgenza. Gerarchia dello Spirito Santo. Il simbolo è dato da una mezzaluna con la concavità rivolta verso l’alto che sormonta e intreccia in parte un cerchio. La mezzaluna è così un semicerchio, derivato dalla trasmutazione dei corni dell’Ariete a contenere. La figura è il muso e le corna del Toro che si proiettano verso l’alto. Le corna sono antenne cosmiche che ricevono la forza astrale, mentre il corpo dell’animale diviene l’athanor dove queste forze vengono trasmutate. Così la Luna riceve le influenze dall’alto e il cerchio le armonizza verso la Terra, incubandole. Il Toro elabora gli slanci volitivi dell’Ariete e li porta a maturazione nella Terra, ponendo in atto la fertilità potenziale. È attraverso la regione del Toro che è stata creata la gola dell’uomo e con essa la laringe, con la possibilità di emettere suoni all’esterno.

 

Gemelli

Segno maschile mobile d’Aria. Governato da Mercurio. Colore arancione. Senso fisico del linguaggio. Visione del mondo matematista. Qualità positiva: versatilità; negativa: superficialità. Coro dei Serafini. Spiriti dell’Amore. Il simbolo è dato da due mezzelune con concavità all’esterno, unite da una linea superiore e inferiore. La figura diviene una coppia di bambini che si tengono per mano e uniscono i piedi, trasmutazione del simbolo del Toro per specularità sopra e sotto. Le due mezzelune dunque riversano il proprio contenuto orizzontalmente, cioè tra pari, sulla Terra. È il segno della comunicazione col prossimo, che permette di porre se stessi in relazione con i simili. Trova dunque la sua funzione solo nella duplicità e simmetria. I Gemelli prendono ciò che è stato maturato dal Toro e lo portano nel mondo, con la massima apertura. Attraverso la regione dei Gemelli è stata data la simmetria bilaterale alla figura umana, e con essa tutti gli organi e le parti doppie e speculari.

 

Cancro

Segno femminile cardinale d’Acqua. Governato dalla Luna. Colore giallo oro. Senso fisico dell’udito. Visione del mondo materialista. Qualità positiva: ricettività; negativa: pigrizia. Coro dei Cherubini. Spiriti dell’Armonia. Il simbolo è dato da due mezzelune la cui estremità di una si continua nell’altra, come una doppia spirale. È l’inversione verso il centro delle due mezzelune dei Gemelli. La mezzaluna superiore porta il passato nel presente, l’inferiore il presente nel passato. La sovrapposizione dei due bracci della spirale indica la ricapitolazione del passato e l’anticipazione del futuro. Al centro dell’abbraccio delle due correnti si trova un vuoto di sospensione in cui vi è l’Eterno Presente della trasmutazione dal passato al futuro. È il segno in cui il passato viene trasmutato per dare il futuro. Il Cancro prende la relazione dei Gemelli e la interiorizza, poiché solo risalendo al passato è possibile divenire consci della propria individualità. È attraverso la regione del Cancro che è stato dato l’isolamento dell’interno del corpo umano rispetto al mondo esterno, formando la cassa toracica.

 

Leone

Segno maschile fisso di fuoco. Governato dal Sole. Colore giallo. Senso fisico del calore. Visione del mondo sensualista. Qualità positiva: ambizione; negativa: superbia. Coro dei Troni. Spiriti della Volontà. Il simbolo è dato da un cerchio cui seguono come coda due mezzelune consecutive a concavità opposte. È la trasmutazione per svolgimento verso l’esterno della Spirale che va verso il futuro del Cancro. Il cerchio è lo spazio interiore da cui emerge il flusso della futura trasmutazione, che alterna ritmicamente fasi di donazione a fasi di ricezione. È il cerchio stesso che, pur continuando la sua esistenza indipendente, si dispiega all’esterno come armonia nell’attività. È il principio del ritmo cardiaco che si evince dal segno del Leone. Il Leone prende ciò che il Cancro ha isolato dal mondo esterno e lo fa suo nell’interiorità, donando ad esso il principio del ritmo. È attraverso la regione del Leone che è stata data all’uomo la possibilità di isolarsi e concentrarsi all’interno di se stesso, formando così il cuore ed il celoma.

 

Vergine

Segno femminile mobile di Terra. Governato da Mercurio. Colore citrino. Senso fisico della vista. Visione del mondo fenomenista. Qualità positiva: precisione; negativa: criticismo. Coro delle Dominazioni. Spiriti della Saggezza. Il simbolo è dato da tre serie di mezzelune rivolte verso il basso che si prolungano in linee verticali, terminando in una ulteriore mezzaluna chiusa verso le altre, a formare la figura di una spiga. È una trasmutazione per moltiplicazione del simbolo del Leone. Questa serie di mezzelune riversano il loro contenuto verso il basso, passando di trasmutazione in trasmutazione, fino a produrre una figura chiusa, la spiga. La serie di fasi di trasmutazione è anche la raccolta del grano cresciuto nei mesi estivi, che nella Vergine trova sia la sua morte che la sua nuova vita. È il segno della trasformazione interiore. La Vergine prende ciò che il Leone ha maturato dentro di sé, e lo porta a successive trasmutazioni che avvengono al suo stesso interno. Attraverso la regione della Vergine è stata data all’uomo la possibilità di un mondo interno fatto di organi, i visceri, in comunicazione tra loro, senza rapporto diretto col mondo esterno in cui avviene il metabolismo.

 

Bilancia

Segno maschile cardinale d’Aria. Governato da Venere. Colore  verde. Senso fisico del gusto. Visione del mondo realista. Qualità positiva: equilibrio; negativa: passività. Coro delle Virtù, Spiriti del Movimento. Il simbolo è dato da una mezzaluna rivolta verso il basso addossata a una linea orizzontale, sotto la quale vi è un’altra linea parallela, a cui può essere aggiunta una croce. È la trasmutazione per emancipazione della parte terminale della Vergine, la spiga di grano. La doppia orizzontalità indica l’equità, cioè l’equilibrio sul piano terreno. La mezzaluna rivolta verso il basso funge da perno centrale, che riversa ciò che precedentemente ha raccolto dall’alto. La Bilancia stessa è il perno dello Zodiaco, in forma di croce: il Cristo, l’Io Sono, entrò nell’evoluzione terrestre per mezzo del Mistero del Golgotha, trasformando tutto il passato in possibilità evolutiva per il futuro. Così, la Bilancia è l’unico segno rappresentato da uno strumento creato dall’Io dell’uomo. Qui tutto ciò che dall’alto è stato creato, raccolto e trasmutato nei sei precedenti segni, viene portato a compimento verso il basso nei segni successivi. La Bilancia prende ciò che la Vergine ha trasmutato nel suo grembo e lo soppesa, lo pone in equilibrio orizzontale, grazie al perno situato sulla verticale. Attraverso la regione della Bilancia è stata data all’uomo la posizione di equilibrio e alla simmetria bilaterale attraverso il cinto pelvico e scapolare.

 

Scorpione

Segno femminile fisso d’Acqua. Governato da Marte e Plutone. Colore turchese. Senso fisico dell’olfatto. Visione del mondo: dinamismo. Qualità positiva: rigenerazione; negativa: distruzione. Coro delle Potestà o Elohim. Spiriti della Forma. Il simbolo è simile a quello della Vergine, con una serie di tre mezzelune che si prolungano in linee verticali. Tuttavia, invece che terminare con una forma chiusa, termina con una freccia che punta verso l’alto. È la trasmutazione per moltiplicazione del simbolo della Bilancia, con l’aggiunta del nuovo inizio dato dalla punta di freccia del simbolo dell’Ariete. Nello Scorpione, la trasmutazione della sostanza interiore è volta alla liberazione all’esterno, alla proiezione del sé all’esterno. La sostanza trasmutata si rigenera così nella distruzione. Lo Scorpione prende ciò che la Bilancia ha portato all’equilibrio e lo manifesta come creazione artistica all’esterno, o di converso nella distruzione del vecchio. Attraverso la regione dello Scorpione è stato dato all’uomo un apparato riproduttore capace di generare un altro corpo fisico.

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Sagittario

Segno maschile mobile di fuoco. Governato da Giove. Colore blu. Senso fisico dell’equilibrio. Visione del mondo monadista. Qualità positiva: progresso; negativa: conformismo. Coro dei Principati. Spiriti del Tempo. Il simbolo è una mezzaluna posta come angolo superiore destro, attraversata da una freccia diagonale che punta verso destra e in alto. È la trasmutazione per emancipazione della freccia dello Scorpione, mentre nella punta stessa della freccia possiamo vedere il simbolo dell’Ariete. Indica che la capacità di ricevere, la mezzaluna, è il fondamento dell’evoluzione spirituale, cioè la freccia che punta verso il futuro. Questa evoluzione è soprattutto un darsi all’esterno di forze accumulate durante la crescita. Il Sagittario rende indipendente ciò che lo Scorpione ha riprodotto in quantità, gli dona uno scopo unico e irripetibile, lo slancio vitale. È attraverso la regione del Sagittario che sono state date le membra alla forma umana, permettendogli così di protrarre avanti il suo corpo, nel futuro.

 

Capricorno

Segno femminile cardinale di Terra. Governato da Saturno. Colore indaco. Senso fisico del movimento. Visione del mondo spiritualista. Qualità positiva: concentrazione; negativa: rigidità. Coro degli Arcangeli. Spiriti dei Popoli. Il simbolo è l’intreccio di due mezzelune che terminano superiormente con una linea verticale e una orizzontale poste ad angolo. Il simbolo alternativo del Capricorno è una complicazione di questo primo simbolo, più arzigogolata. È la trasmutazione per unione degli opposti, tra la freccia e l’arco a mezzaluna del Sagittario. Qui la trasmutazione entra in rapporto con la luce e le tenebre, con il conscio e l’inconscio, il bene e il male. Dunque si passa dalla forma dolce a spirale delle mezzelune, che rappresenta la parte inconscia del profondo delle acque, a quella dura dell’angolo posto in alto, cioè la cima della montagna. È la capacità di adattamento a tutte le condizioni della vita, dolci o dure che siano. Il Capricorno prende lo scopo del Sagittario e, per mezzo del confronto con gli opposti, tanto lo rende profondo quando elevato. È attraverso la regione del Capricorno che le membra umane date dal Sagittario, oltre alla lunghezza, hanno acquisito l’articolazione, cioè la capacità di piegarsi e fare forza.

 

Acquario

Segno maschile fisso d’Aria. Governato da Saturno e Urano. Colore viola. Senso fisico della Vita. Visione del mondo pneumatista. Qualità positiva: innovazione; negativa: utopismo. Coro degli Angeli. Figli della Vita. Il simbolo sono due serie parallele di tre mezzelune rivolte verso l’alto. È la trasmutazione per svolgimento della spirale del Capricorno. Qui tutto ciò che è stato portato nel flusso dell’evoluzione viene moltiplicato ed espanso. Serve per portare alla massima distanza tutto ciò che finora è stato maturato. Nel simbolo originario, le due serie di mezzelune sono collegate all’origine, sgorgando dalla stessa brocca: si dividono successivamente, proprio come nell’Era dell’Aquario l’umanità si dividerà tra coloro che riconosceranno il principio dell’Io e coloro che vi rinunceranno. L’Aquario prende la dualità del Capricorno e la traspone su un piano superiore, nel mondo degli ideali, affinchè andando verso l’Era dell’Aquario, siano sempre più coloro che perseguono la realizzazione di ideali spirituali e meno coloro che, al contrario, si voteranno al materialismo volendo distruggere ogni ideale. È attraverso la regione dell’Aquario che sono state formate le membra articolate in due parti funzionali, braccio e avambraccio, coscia e gamba.

 

Pesci

Segno femminile mobile d’Acqua. Governato da Giove e Nettuno. Colore magenta. Senso fisico del tatto. Visione del mondo psichista. Qualità positiva: spiritualità; negativa: dissoluzione. Coro della Decima Gerarchia, l’Uomo. Il simbolo sono due mezzelune con concavità rivolte verso l’esterno unite da una linea orizzontale che le trapassa, formando due croci. È la trasmutazione per unione delle onde dell’Aquario. Qui tutto ciò che è stato prodotto finora trova la sua ragion d’essere nell’unione profonda. Le due mezzelune aperte verso l’esterno si danno al mondo, mentre le croci indicano il sacrificio nell’azione. I Pesci prendono l’elevazione dell’Aquario e lo trasportano nell’azione attraverso il sacrificio. È attraverso la regione dei Pesci che sono state formate le parti terminali articolate degli arti dell’essere umano, mani per afferrare e piedi per camminare.

Conclusione

 

Nel loro complesso i simboli dell’Albero di Natale descrivono i Misteri dal punto di vista del microcosmo e macrocosmo, dello spazio e del tempo, dell’uomo e dell’evoluzione.

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L’ultimo aspetto che possiamo vedere in ciò, è che l’Albero di Natale in sé, così composto, diventa il risuonare in forma arborea dello “IAO”, il nome misterico del Cristo. Il tronco principale è la “I”, il cono delineato dai rami la “A” ed infine la circonferenza più ampia e bassa dei rami la “O” (vedi disegno a seguire).

 

Addobbare l’Albero di Natale con i diversi simboli è rendere manifesto lo “IAO”, la Parola Creatrice dei Mondi.

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