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Beati i miti (mansueti), perché erediteranno la terra - CORPO ASTRALE

  • Immagine del redattore: Pleroma
    Pleroma
  • 1 giu
  • Tempo di lettura: 2 min

[Tutti gli articoli che troverete nel presente post e nei prossimi che usciranno fino al giorno di Pentecoste, sono stati estratti grazie all’utilizzo dell’Archivio “Libera Antroposofia”



che è stato reso completamente gratuito per un anno dalla sua pubblicazione]


Versetto 5: “Beati coloro che sono di animo mite, perché possederanno il Regno dei Cieli”. Nel mondo agiscono due forze: da un lato l’egoismo e dall’altro l’amore, o la compassione. Se l’amore cresce, l’egoismo diminuisce. Essere di animo mite significa, come indicato nella Luce sul sentiero, "prima di poter parlare al cospetto dei Maestri, la voce deve perdere l’abitudine di ferire". Dovremo affrontare tutti con animo amorevole, così che la voce non ferisca più. Allora diventeremo miti come è inteso nel Discorso della Montagna. Lo scopo dell’evoluzione terrestre è l’amore che possederà il Regno della Terra.


[O.O. 97 - Il Mistero Cristiano]


Che cosa doveva dirsi nei riguardi del corpo astrale? – Quando l’uomo anticamente voleva reprimere le emozioni, le passioni e gli egoismi del suo corpo astrale, alzava lo sguardo alle regioni superiori e invocava forza dai Regni dei Cieli; allora veniva sottoposto a delle pratiche, che reprimevano gl’istinti nocivi del suo corpo astrale. Ora però era venuto il tempo, in cui l’uomo, per opera del Cristo, doveva ricevere nel suo Io stesso la forza di frenare e di domare le passioni e le emozioni del suo corpo astrale. 


La nuova verità, nei riguardi del corpo astrale, doveva perciò essere espressa nel seguente modo: «Beati coloro che sono mansueti per mezzo di sè stessi, per mezzo della forza dell’Io; perchè saranno coloro che erediteranno il Regno della Terra!» – È profondo il significato di questo terzo versetto delle Beatitudini. Verificatelo con le cognizioni acquistate per mezzo della scienza dello Spirito.


Il corpo astrale dell’uomo è stato inserito nell’entità umana durante l’antica esistenza lunare. Le entità che hanno acquistato influenza sugli uomini, cioè le entità luciferiche, si sono anche insediate particolarmente nel corpo astrale. Per causa di ciò l’uomo non può raggiungere fin dall’inizio la mèta terrestre sua più elevata. Le entità luciferiche – come sappiamo – sono rimaste indietro al grado lunare, e impedirono all’uomo di evolversi e di progredire in modo giusto sulla Terra, Ormai, però, che il Cristo era disceso sulla Terra, che l’Io poteva essere impregnato dalla forza-Cristo, l’uomo poteva veramente condurre a effetto il Principio della Terra, in quanto trovava in sè stesso la forza di frenare il corpo astrale e di scacciarne le influenze luciferiche. 


Colui che frena il suo corpo astrale, che diventa forte, di guisa che non può andare in collera, senza che il suo Io sia presente, che è «equanime» e forte nella propria interiorità per frenare il corpo astrale, conseguirà certamente il Principio dell’evoluzione terrestre! Il terzo versetto delle Beatitudini è così formulato in modo, che può venire compreso per mezzo della Scienza dello Spirito. 


Rudolf Steiner

O.O. 23 - Il Vangelo di Matteo




ASCOLTA IL VIDEO INTRODUTTIVO AL TEMA GENERALE

DEL SERMONE DELLA MONTAGNA






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