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Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli - CORPO FISICO

  • Immagine del redattore: Pleroma
    Pleroma
  • 30 mag
  • Tempo di lettura: 4 min

[Tutti gli articoli che troverete nel presente post e nei prossimi che usciranno fino al giorno di Pentecoste, sono stati estratti grazie all’utilizzo dell’Archivio “Libera Antroposofia”



che è stato reso completamente gratuito per un anno dalla sua pubblicazione]


  1. Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. CORPO FISICO


Versetto 3: “Beati coloro che mendicano lo Spirito, perché troveranno in sé il Regno del Cielo”. Le parole, anzi le stesse lettere, hanno tutte un significato misterioso e profondo. Il nostro “Io” tedesco, Ich, con il suo gruppo di lettere I, C, H, contiene le iniziali di Gesù Cristo: I Ch. Gli antichi iniziati costruivano le frasi in modo che risultasse Ich - Jesus Christus. È solo un popolo che può trovare la nascita del nome di Gesù dall’io, e così è sorta la grande mistica tedesca. Vi sono molte altre parole tedesche che racchiudono un significato profondo: per esempio, “heilig” significa “santo”, ma anche “essere sano”, fondamentalmente sano; ovvero “selig sein”, essere beato, o ripieno di anima, trovare in sé il contenuto dell’anima, avere in sé l’impulso di portare sempre più l’anima verso lo Spirito. Non è però corretto affermare che basti guardare dentro di sé per trovare Dio. Se infatti guardiamo semplicemente dentro di noi, troviamo solo quello che c’è in noi. Dobbiamo risvegliare le nostre aspirazioni e la nostra individualità deve uscire dal sé: questo è il significato di "conosci te stesso". L’introspezione dell’uomo non deve fornire convinzioni, ma incitamento.


[O.O. 97 - Il Mistero Cristiano]


La natura dell’uomo delle antiche epoche era tale, che lo si poteva facilmente rendere partecipe del mondo spirituale. Oggidì è relativamente molto difficile percorrere un’evoluzione esoterica in senso giusto, in modo che l’uomo possa arrivare alla chiaroveggenza. Come un ultimo residuo, come retaggio degli antichi tempi, la chiaroveggenza si affaccia oggi come sonnambulismo ecc. Questi stati non possono però oggidì essere considerati come regolari.


Negli antichi tempi però erano stati normali e potevano venire intensificati per mezzo di determinati processi esercitati sulla natura umana. Quando la natura umana veniva elevata alla vita nel mondo spirituale, questo fatto era accompagnato anche da altre conseguenze. Oggidì, in cui non ci si regola secondo ciò che è storico, succede invece, che si giudica di ciò che deve essere storico a seconda di ciò che si crede; ma per quanto oggi possa essere messo in dubbio, nondimeno – ancora ai tempi del Cristo – potevano effettuarsi, per es., delle guarigioni, facendo diventare l’uomo chiaroveggente.


All’epoca attuale, in cui l’uomo è disceso più profondamente sul piano fisico, questo non è più possibile. A quei tempi però era più facile aver presa sull’anima, in modo che per mezzo di speciali processi, essa potesse essere resa chiaroveggente e vivere nel mondo spirituale; e poichè il mondo spirituale è un mondo risanatore e manda forza risanatrice fin dentro nel mondo fisico, vi era così una possibilità d’iniziare delle guarigioni. Supponiamo per esempio, che qualcuno fosse malato; s’iniziavano le pratiche, perchè egli potesse guardare nel mondo spirituale. E quando le correnti del mondo spirituale affluivano su di lui, le correnti che scorrevano nel suo essere erano correnti risanatrici. Le guarigioni, generalmente, erano pratiche di questo genere. Ciò che oggi vien descritto come «guarigione del Tempio» non è che un relativo dilettantismo.


Tutto è in evoluzione e le anime, da quegli antichi tempi, sono progredite dalla chiaroveggenza alla non chiaroveggenza. Anticamente però lo stato chiaroveggente dell’uomo poteva venire così intensificato, che delle forze risanatrici scorressero dalla sfera spirituale dentro al mondo fisico, di guisa che per determinate malattie l’uomo poteva venir guarito dallo Spirito. Perciò non dobbiamo tanto meravigliarci quando i Vangeli raccontano, che ormai, per virtù dell’Avvento del Cristo, sono giunti i tempi, in cui possono elevarsi al mondo spirituale non soltanto coloro che hanno l’antica chiaroveggenza, bensì anche coloro, che per conseguenza dell’evoluzione dell’umanità, l’hanno perduta.


Si potrebbe dire: Guardiamo indietro negli antichi tempi; allora gli uomini partecipavano alla visione del mondo spirituale, la pienezza del mondo spirituale si manifestava loro nell’antica chiaroveggenza. Ora però sono diventati poveri di spirito, mendicanti di Spirito, coloro, i quali col progresso dell’evoluzione non possono più guardare nel mondo spirituale. Ma per il fatto che il Cristo ha portato nel mondo il segreto, che le forze dei Regni dei Cieli possono affluire nell’Io – anche nell’Io per il piano fisico-sensibile – per questo fatto possono sperimentare ormai lo Spirito in sè stessi e diventare beati e felici anche coloro; i quali hanno perduto l’antica chiaroveggenza e con essa la pienezza del mondo spirituale! Perciò potè venir pronunciata la grande massima: Beati d’ora in poi saranno non soltanto coloro che sono ricchi di spirito per l’antica chiaroveggenza, bensì anche coloro che sono poveri e mendicanti di Spirito; perchè nel loro Io, quando è stata loro aperta la via del Cristo, affluisce ciò che possiamo chiamare i Regni dei Cieli.


Negli antichi tempi, dunque, l’organismo fisico degli uomini permetteva che perfino nello stato normale potesse parzialmente effettuarsi l’uscita dell’anima, di guisa che l’uomo, potendo così uscire dal suo corpo fisico, diventava chiaroveggente e diventava un ricco di Spirito. Per effetto della condensazione del corpo fisico, la quale indubbiamente non è anatomicamente dimostrabile, l’uomo non ha più potuto diventare ricco nel Regno dei Cieli.


Se si volesse ora descrivere questo stato, si dovrebbe dire: l’uomo è diventato un povero, un mendicante di Spirito; ma in sè stesso, per mezzo di ciò che il Cristo ha apportato, egli può sperimentare i Regni dei Cieli. Questo è ciò che si potrebbe descrivere riguardo ai processi del corpo fisico. Se si volesse ora descrivere ciò che si svolse adeguatamente nei riguardi dell’Io-uomo, si dovrebbe dimostrare come ogni singolo arto della natura umana potrebbe venire in sè beatificato in nuova guisa.


Nelle parole: «Beati i mendicanti di Spirito, perchè in sè stessi troveranno il Regno dei Cieli!» la nuova verità è espressa per il corpo fisico.


Rudolf Steiner

O.O. 23 - Il Vangelo di Matteo



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