I ritmi che si dispiegano nei quattro corpi sono stati innestati nell’uomo in tempi lunghissimi, e il fatto che i vari corpi possano entrare reciprocamente in rapporto è disposto dalle gerarchie, da entità delle quali abbiamo già molte volte parlato. Noi sappiamo di essere attorniati da entità superiori. E proprio l’attività di queste entità spirituali, che permeano con le loro azioni lo spazio fisico e spirituale, ha generato questi precisi rapporti.
Ora, gli spiriti che hanno organizzato tutto quanto il nostro cosmo — tutto ciò che è fisico è infatti un’espressione di queste entità — dovevano strutturare il movimento fisico esteriore in conformità con i rapporti interiori degli esseri. Il fatto che attualmente la Terra giri intorno al Sole in un anno dipende dal ritmo che è stato impresso nel corpo fisico molto tempo prima che il sistema esistesse nella sua dimensione fisica. In queste sfere celesti, l’ordine conferito alla dimensione spaziale trae quindi origine dalla dimensione spirituale. La Luna è fatta in modo da girare intorno alla Terra in quanto il ciclo lunare doveva corrispondere al ciclo del corpo eterico dell’uomo, che si compie nel corso di quattro volte sette giorni; in quanto, cioè, questo ritmo doveva trovare la sua espressione nel moro lunare. Alla diversa illuminazione della Luna da parte del Sole, ai quattro quarti lunari, corrispondono i diversi ritmi del corpo astrale, così come al corso del giorno, nel quale si compie la rotazione della Terra, corrisponde il ritmo dell’io. Proprio considerando il ritmo dell’io ci si può spiegare una cosa che, nonostante rientri da sempre nell’insegnamento di tutta la scienza occulta, agli uomini d’oggi sembrerà un’assurda fantasticheria, mentre invece è vera.
La Terra, in età lontanissime, non ruotava intorno al proprio asse; il moto di rotazione è cominciato solo nel corso dei tempi. Quando ancora lo stato dell’uomo sulla Terra era un altro, questo moto non esisteva. Il moto rotatorio è stato impresso inizialmente all’uomo, non alla Terra. L’io umano ha ricevuto dagli spiriti cui è soggetto l’impulso a ruotare e, in seguito, trascinata sostanzialmente dall’io dell’uomo, anche la Terra ha preso a ruotare intorno a se stessa. La rotazione terrestre è la conseguenza del ritmo dell’io. Per quanto possa lasciare stupiti, questa è la verità. Prima, le componenti spirituali dell’uomo, le quali venivano costituendosi nell’io, dovevano ricevere l’impulso a ruotare; poi, esse hanno trascinato con sé la Terra. Certo, in seguito le cose sono cambiate. L’uomo, sulla Terra, è diventato libero; la situazione è mutata nel senso che egli si è reso libero dalle potenze cosmiche circostanti. Ma in origine era così. Vedete dunque come tutto ciò che di fisico esiste intorno a noi sia propriamente un efflusso dell’elemento spirituale, che viene sempre e dappertutto per primo. Tutte le condizioni di fatto esistenti al mondo fluiscono dall’elemento spirituale.
E adesso considerate il corpo astrale, che nel corso di sette giorni completa, per così dire, un giro. Pensate a come le malattie siano connesse con certe disfunzioni del corpo astrale, nel senso che tali disfunzioni si trasmettono, attraverso il corpo eterico, fino al corpo fisico. Supponiamo allora che nel corpo astrale sia presente una data patologia. Nell’agire sul corpo eterico, il corpo astrale gli comunica questa patologia, che si trasmette pertanto al corpo fisico. Anche il corpo fisico cade in uno stato patologico. A questo punto, l’organismo comincia a ribellarsi allo stato patologico, a mettere in campo delle forze protettive. Questa ribellione si concreta di norma nella febbre, che è l’appello rivolto alle forze di guarigione presenti nell’uomo. La febbre non è malattia, ma è il modo in cui l’uomo chiama a raccolta da tutto il suo organismo l’insieme delle forze capaci di rimediare allo stato patologico. La ribellione dell’intero organismo a una determinata patologia si manifesta di regola nella febbre. Nella malattia, la febbre è il fattore più benefico, il più salutare. La singola parte affetta da una patologia non può curarsi da sola, ma deve giovarsi del concorso delle forze che vengono da altre parti, e questo trova la sua espressione nella febbre.
Rudolf Steiner
O.O. 107 - Antropologia Scientifico-Spirituale - Volume 2
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