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  • Immagine del redattoreGiorgio Tarditi Spagnoli

La Loggia dei Rosa+Croce di Chiavari – Parte 2: i Filosofi Sconosciuti

Aggiornamento: 19 gen 2021

Il busto del filosofo (sulla colonna centrale)

Il busto del Maestro Filosofo (sulla colonna centrale)


Vediamo ora nel dettaglio il significato esoterico delle raffigurazioni simboliche. Non solo le raffigurazioni, ma anche le posizioni relative delle raffigurazioni hanno significato così che ognuno dei particolari presenti assume un significato nel messaggio esoterico. Le seguenti affermazioni esoteriche, quando non precisato diversamente, sono frutto di una personale indagine spirituale secondo i metodi scientifico-spirituali dati da Rudolf Steiner e condotti sull’oggetto di meditazione in questione, la Loggia dei Rosa+Croce stessa:


I busti dei filosofi (colonna centrale e di sinistra): i filosofi presentano una corona fiammeggiante di capelli che sovrasta l’ampia fronte scoperta. Al centro della fronte si scorge una rosa a sei petali. I tratti del volto paiono delicati e lineari, ma sono stati quasi completamente picchiettati. Dalla gola si dipartono una serie di raggi che scendono lungo la linea delle spalle a formare una tunica.


La colonna centrale mostra un volto completo, dai lineamenti più delineati che potremmo associare al Maestro Filosofo, a cui fa coppia il Famulo descritto dalla Bono, cioè l’Apprendista, di cui scorgiamo metà volto, più grezzo, sulla colonna a sinistra. Questi sono i nostri Filosofi Sconosciuti, che tuttavia rappresentano stadi archetipali della comprensione dell’Alchimia, l’inizio e la fine, l’Alpha e l’Omega della Grande Opera, così come lo è il Cristo, il cui trigramma IHS è posto sulla colonna di destra.


La corona fiammeggiante, la rosa e la tunica sono posti nelle posizioni dei primi tre chakra partendo dall’alto del corpo umano. Il primo chakra è quello della Corona, che corrisponde al pianeta Saturno (Sahasrara nella tradizione indiana). La rosa è posta al secondo chakra, chiamato anche il “terzo occhio” e corrisponde a Giove (Ajna). La tunica che si diparte dalla gola corrisponde invece al terzo chakra, che corrisponde a Marte (Visuddha). A proposito dei sette chakra, si veda qui anche questa mia sintesi.


Dall’indagine spirituale di Rudolf Steiner sappiamo che la via Rosa+Croce lavorava in special modo sul volere umano in accordo al pensiero: quella dei Rosacroce è infatti una via adatta all’epoca attuale, volta al lato pratico della vita del mondo e dunque alla riforma della società nell’Utopia Rosicruciana. Nella parte alta del corpo il volere si esprime nella componente marziana dell’essere umano, ovvero sul Chakra della Laringe che presiede all’espressione nella fonazione e vocalizzazione, alla potenza del linguaggio e alla creazione mediante la parola.


Gli altri due chakra raffigurati, presiedono alla struttura del pensiero (il primo, di Saturno) e alla visione chiaroveggente (il secondo, di Giove). Un’ulteriore riferimento alla tradizione orientale è nella rosa stessa, il cui significato simbolico è identico a quella del sacro loto, passaggio avvenuto in Egitto, attraverso il loto-rosa sacro a Iside-Sophia, custode della conoscenza misterica e del mistero iniziatico orientale e dunque dell’alchimia (come la Divina Sophia). I raggi della Corona sono infatti i mille petali del loto del primo chakra, ovvero il mondo spirituale dove regna la Trinità. I sei petali della rosa sulla fronte rappresentano i sette sacri pianeti (compreso il centro del fiore), e le gerarchie spirituali associate ai Pianeti, comprese tra i Troni e gli Angeli.


La tunica è invece costituita da un arco, dal cui apice si dipartono 16 raggi, esattamente il numero dei petali del loto attribuito a questo chakra. Steiner indica come 8 di questi petali siano stati dati in dono all’uomo dalle gerarchie, attraverso il loro sacrificio, nel corso della passata evoluzione (Antico Saturno, Sole e Luna). Gli altri 8 petali devono essere conquistati dall’uomo con le sue forze seguendo la dottrina dell’amore data da Buddha nell’ottuplice sentiero e dal Cristo nelle Beatitudini. Questo è il legame tra la via di conoscenza occidentale dei Rosa+Croce e quella orientale del buddismo, che si riflette anche nella storia spirituale dei rispettivi fondatori, Christian Rosenkreuz e Buddha.


Steiner descrive come nel XV secolo su Marte si fosse raggiunta la decadenza spirituale, così che il pianeta non fu più in grado di inviare impulsi spirituali al volere all’uomo. Questo si tradusse sulla Terra in una più profonda caduta nella maya, anche nel mondo del linguaggio e nella perdita del senso spirituale dei nomi associati alle cose. L’uomo del XV secolo, al passaggio tra medioevo e rinascimento, non era più in grado di dire se la lingua fosse ispirata dallo spirito delle cose o se invece fosse solo una convenzione: così nel XV secolo si ebbe il culmine del dibattito tra nominalismo e realismo. Per questa decadenza degli spiriti di Marte, si rese necessario un evento che potesse fare da punto di svolta della storia, così come il Mistero del Golgotha lo era stato sulla Terra. La rimessa in moto dell’evoluzione marziana avrebbe significato anche l’invio di un nuovo impulso volitivo sulla Terra.


Nel 1604, Christian Rosenkreuz all’epoca disincarnato, in quanto membro dei Maestri della Saggezza e Armonia dei Sentimenti, decise che il Siddhartha Buddha avrebbe compiuto tale missione di sacrificio per il pianeta Marte. Infatti Buddha, quando nel VI secolo a.C. ricevette la sua illuminazione sotto l’albero del Bodhi, incorporò l’Eloah di Mercurio, così come l’Eloah del Sole, Cristo, si incarnò nel battesimo del Giordano in Gesù di Nazareth. Dopo l’illuminazione Buddha non avrebbe più avuto successive incarnazioni fisiche sulla Terra, ma si sarebbe trasferito come spirito sul pianeta Marte nel XVII secolo. Questo avvenne a livello del Mondo Astrale e il veicolo più basso che indossò Buddha fu proprio il corpo astrale, ponendolo così entro il corpo di un Arcangelo o Spirito di Popolo. Il pianeta rosso era all’epoca un gigantesco campo di battaglia degli spiriti che lo abitavano e il Buddha dovette scendere sul campo di battaglia, rimanendo coinvolto nella lotta come condottiero di pace alla guida del popolo marziano. Essendo a livello del Mondo Astrale dobbiamo immaginarci una guerra fatta di passioni contrastanti. Per il sublime spirito di Buddha, che aveva la pace nella sua essenza spirituale, partecipare ad una guerra fu una vera e propria crocifissione. La guerra cessò. Da quel sacrificio del Buddha-Eloah di Mercurio, l’evoluzione marziana poté invertire la sua discesa e ascendere di nuovo, al contempo facendo sgorgare nuove forze volitive. Queste forze si riversarono sulla Terra attraverso le anime che, dopo il sacrificio di Buddha in poi, passano nel cielo di Marte durante la discesa nella nuova incarnazione. Si tradussero per la prima volta come forze che permettevano all’essere umano di coltivare la meditazione e al contempo la propria normale attività di ogni giorno.

Il busto del filosofo (sulla colonna di sinistra)

Il busto dell’Apprendista Filosofo (sulla colonna di sinistra)


Le lettere (colonna centrale): leggendo dall’alto verso il basso, ammesso che siano lettere latine, sembrano essere C – B A – B E – S F – S B C. Questa sequenza fa pensare a un elenco di iniziali, piuttosto che a un’iscrizione coerente. Potrebbero essere le iniziali di una frase, un motto che rendesse riconoscibile la dimora ai membri della Loggia di via Rivarola. Secondo la mia indagine, però, si dovrebbe trattare della sequenza delle iniziali dei nomi iniziatici dei membri della Loggia, non diversamente dalla sequenza che compare nella Fama Fraternitatis. La ripetizione di stesse lettere indica una successione iniziatica: nelle catene iniziatiche, infatti, lo stesso nome viene assunto dal discepolo più avanzato che sostituisce il maestro. Il nome diventa titolo, come nel caso di Dionigi l’Aeropagita, Buddha o Zarathustra. Il titolo viene poi abbreviato ad una sola iniziale, come nel caso del fondatore Cristiano Rosa+Croce, indicato come C.R.C.

Iscrizioni sulla colonna centrale

Iscrizioni sulla colonna centrale


Come ho già anticipato, era presente anche una lastra di ardesia incisa, posta sopra la finestra bifora. È presente in alcune fotografie della rivista “La Casana” del 1981 scritto dal giornalista di Rai3 Pier Antonio Zannoni, ma oggi non è più in loco. Dopo gli anni ’80, con la chiusura della strada alle auto, la Loggia è stata restaurata, come provano le foto dell’articolo in cui sono ancora visibili i mattoni a vista: tuttavia la lastra di ardesia incisa in questione è oggi conservata nel museo di Villa Rocca, sempre a Chiavari, tra le due scalinate che portano ai piani superiori.

La lastra di ardesia che sovrastava la finestra bifora della Loggia.

La lastra di ardesia che sovrastava la finestra bifora della Loggia


Nelle foto dell’articolo sono visibili due esseri mostruosi, un drago (a sinistra) e un serpente dalla testa umana (a destra) separati dal trigramma di Cristo IHS inciso in un sole a dodici raggi. Il drago rappresenta Ahriman, il grande spirito dell’ostacolo che ispira il materialismo negando lo spirito. Il serpente dalla testa umana è invece Lucifero, l’altro ostacolatore che invece ispira uno spiritualismo completamente slegato dalla materia. Entrambi però contemplano il Sole centrale, in cui è inscritto il nome di Cristo, attorniato dai dodici raggi dello zodiaco: qui viene proposta la lotta tra lo spiritualismo orientale ispirato da Lucifero e il materialismo occidentale ispirato da Ahriman, che sono a loro volta il buon ladrone e il cattivo ladrone crocifissi ai lati del Cristo-Sole.


Nel prossimo articolo andrò a spiegare il significato esoterico del trigramma di Cristo IHS.

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