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La volontà si accenderà a contatto con la saggezza divina


Quando l’anima agiva sentendo di appartenere al mondo superiore, dall’anima stessa si esprime anche una volontà che originata dal mondo divino-spirituale, e della quale non si può dire che fosse una volontà ispirata, perchè l’anima viveva fra gli déi. Di quest’epoca, in cui l’uomo era ancora unito con le entità divino-spirituali, di quest’epoca le conoscenza superiori parlano come dell’Età dell’oro o Krita Yuga. Si tratta di un’epoca remota, il cui svolgimento in sostanza va rintracciato ancor prima della catastrofe atlantica.


A questa segue un’altra epoca, in cui gli uomini non sentivano il mondo divino-spirituale tanto fortemente quanto nel Krita Yuga, in cui non sentivano più i loro impulsi altrettanto determinati dalla convivenza con gli dei, e in cui anche il loro sguardo sullo spirito e sull’anima si andava già oscurando. Gli impulsi di volontà originati dal mondo divino-spirituale andavano svanendo. I più importanti fatti del mondo spirituale, ai quali prima gli uomini in certo modo ancora partecipavano, apparivano ormai soltanto come verità oggetto di conoscenza, erano qualcosa che l’anima sapeva ancora molto bene, è vero, ma che si presentava ormai solo come una conoscenza, come una verità. Certo, gli uomini erano ancora inseriti nel mondo spirituale, ma in quest’epoca meno antica la certezza riguardo al mondo spirituale non era più così assoluta come prima. È quell’epoca chiamata Età dell’argento o Treta Yuga.


Poi vennero però i tempi di quelle incarnazioni, o incorporazioni, segnate dal fatto che allo sguardo dell’uomo il mondo spirituale si nascondeva via via sempre più, che l’uomo era sempre più preordinato al mondo sensibile esteriore ma al tempo stesso si rafforzava in questo mondo sensibile, e che sempre più si affacciava entro di lui la coscienza dell’io, la coscienza della propria interiorità. Quest’epoca viene chiamata Età del ferro o Dvapara Yuga. In essa gli uomini non avevano più, come prima, una così alta e diretta conoscenza del mondo spirituale; tuttavia nell’insieme dell’umanità qualcosa almeno del mondo spirituale era rimasto.


Ma a quest’epoca ne seguì un’altra ancora, un’epoca in cui anche questa confidenza col mondo spirituale cessa, in cui, per così dire, le porte si chiudono di fronte al mondo spirituale. Lo sguardo degli uomini si andò limitando sempre più al mondo sensibile esteriore e all’intelletto che elabora le impressioni dei sensi, cosicché essi potevano ormai solo riflettere sul mondo spirituale. È questa l’epoca in cui l’uomo ha perduto tutta la sua spiritualità e si è ancorato e stabilito quanto mai solidamente entro il mondo sensibile. Ma ciò che gli è stato necessario poter esplicare gradatamente, fino al massimo livello, la sua autocoscienza. Solo attraverso l’ostacolo materiale del mondo esterno, infatti, l’uno ha potuto apprendere a distinguere se stesso dal mondo e a sentirsi come un’entità specifica. Quest’ultima epoca viene chiamata a sua volta Kali Yuga, o Età oscura.


È proprio perchè l’uomo, nell’Età Oscura, nel Kali Yuga, non poteva più uscire dal mondo sensibile per accedere al mondo spirituale, proprio perciò l’essere divino, il Cristo, dovette discendere in un uomo di carne, in Gesù di Nazareth, affinché, contemplando la sua vita e le sue opere sulla Terra fisica, gli uomini, nel corpo fisico, potessero guadagnare il rapporto con i regni dei cieli, con il mondo spirituale. Non tutti si resero conto che in quel tempo si era attuato qualcosa di decisivo, che si era accesa la luce che poteva far superare agli uomini l’Età oscura, il Kali Yuga, la luce divina che risplende nelle tenebre terrestri. La possibilità di un’ulteriore evoluzione dell’umanità fu data dal fatto che vi furono anime nel quali compresero la decisiva importanza di quel momento storico, e che cosa significasse che il Cristo camminava sulla Terra.


Ma non potrebbe darsi che anche oggi accada qualcosa di infinitamente importante e che gli uomini non se ne accorgano neppure? Non potrebbe darsi che i nostri contemporanei non abbiano la minima idea della cosa più importante che avviene nel mondo, che sta avvenendo ora? È proprio così! L’evento più importante sta attuandosi, ma è percepibile soltanto dallo sguardo spirituale. Si parla tanto di epoche di passaggio: noi ne attraversiamo una, e precisamente una decisiva. E l’importante è che noi viviamo proprio nel tempo in cui l’Età oscura è giunta alla fine, e che proprio ora comincia un’epoca nella quale gli uomini lentamente e gradatamente svilupperanno nuove facoltà, nella quale le anime degli uomini gradatamente si trasformeranno.


Nell’anno 1899 il Kali Yuga è terminato, e ora noi dobbiamo avviarci a vivere entro una nuova epoca. E questa nuova epoca, che s’inizia ora, prepara lentamente gli uomini a nuove facoltà anemiche.


La volontà si accenderà a contatto con la saggezza divina, e il più possente impulso in questa direzione si avrà quando la gloriosa figura eterica del Cristo Gesù diventerà percepibile per chi vi sarà preparato. Il Cristo riapparirà agli uomini quando essi avranno compreso di dover usare a tal fine quelle facoltà che si svilupperanno con l’evoluzione dell’anima umana. Serviamoci dunque della scienza dello spirito non semplicemente per soddisfare la nostra curiosità, ma perchè essa ci sia di preparazione alle grandi responsabilità, alle grandi missioni che attendono il genere umano e per le quali dovremo mostrarci sempre più maturi.


Rudolf Steiner

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