Quando parliamo della pedagogia della scuola Waldorf, dobbiamo naturalmente farlo tenendo conto delle condizioni dei nostri tempi. Non possiamo quindi ancora apertamente educare il fanciullo per la coscienza delle ripetute vite terrene, perché oggi non se ne ha ancora neppure un indistinto senti mento.
Ma quel che appena s’inizia in una pedagogia come quel la della scuola Waldorf, se verrà accolto, nei prossimi secoli si svilupperà in modo che nell’educazione etica, morale, si considererà che la scarsità di attitudini di un fanciullo trae origine da una vita precedente nella quale egli aveva molto odiato, e coi mezzi della scienza spirituale si cercherà anche di scoprire chi egli possa aver odiato. Le persone che egli avrà odiato e contro le quali avrà compiuto azioni dettate da odio dovranno infatti trovarsi non lontano da lui.
Nei prossimi secoli l’educazione dovrà penetrare molto più addentro nella vita. Di fronte a un tale bambino si dovrà cercare da quale parte si riflette o si riflesse, nel periodo fra morte e rinascita quello che nella vita terrena si manifesta come stoltezza. Si tenterà allora di suscitare in quel fanciullo sentimenti d’amore verso le persone che prima ha odiato e si vedrà che attraverso quell’amore esplicato concretamente si schiariranno il suo intelletto e in genere tutta la costituzione della sua anima.
Non teorie generiche sul karma potranno giovare all’educazione, ma una concreta penetrazione nella vita per scoprirvi i nessi karmici. Allora si noterà che ha un suo significato se il destino aduna determinati fanciulli in una stessa classe.
Se verrà superata l’orribile noncuranza oggi dominante verso il “materiale umano” (si dice spesso così) raccolto in una classe, e considerato come se vi fosse gettato alla rinfusa dal caso e non adunato dal destino, davanti agli educatori potrà aprirsi la prospettiva di scoprire quali singolari fili karmici corrano da uno scolaro all’altro. Essi introdurranno allora nel lo sviluppo dei fanciulli gli elementi atti a determinare un pareggio. Sotto certi riguardi il karma è sottoposto a una ferrea necessità e possiamo in via assoluta stabilire la consecutività di:
Amore - Gioia - Cuore aperto Odio o antipatia - Dolore - Stoltezza
Questi sono rapporti assoluti, ma come anche il corso di un fiume è una necessità assoluta e tuttavia fu possibile regolarne alcuni e imprimere loro un dato corso, così è anche possibile regolare quella che chiamerei la corrente karmica, agire su di essa. Ed è possibile farlo.
Se dunque notiamo che un bambino tende all’ottusità e riusciamo a guidarlo in modo da sviluppare in lui molto amore (per persone dotate di sottile facoltà di osservazione sarebbe fin d’ora possibile), se scopriamo con quali altri fanciulli egli ha dei legami karmici e riusciamo a far sì che li ami, che com pia verso di loro atti d’amore, quell’amore genererà un contrappeso all’antipatia e nella successiva incarnazione la primitiva ottusità potrà correggersi.
Alcuni educatori sono tali per istinto, e spesso seguendo il loro naturale istinto avviano i fanciulli intellettualmente poco dotati ad amare, rendendoli a poco a poco più ricettivi. Solo tali cose rendono davvero la conoscenza dei nessi karmici utili per la vita.
Rudolf Steiner
O.O. 235 - Considerazioni Esoteriche sui Nessi Karmici
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