Dagli anni Settanta del XIX secolo, per la Terra è giunto nuovamente il tempo in cui è la potenza di Michele la Forza reggente nel mondo, e in cui dobbiamo capire come portare lo spirito nelle nostre azioni, come impostare la nostra vita partendo dallo spirito. Servire Michele significa non dare un indirizzo materiale alla nostra vita, ma essere coscienti che Michele, il quale come sua missione deve vincere le potenze arimaniche inferiori, deve diventare per così dire il genio della nostra civiltà . E come potrà farlo? Lo potrà fare se ricorderemo in che modo possiamo di nuovo col legarci spiritualmente al corso dell’anno.
In tutto il corso dell’anno è contenuta una grande saggezza che ci permette di collegare la festa di primavera alla resurrezione di Cristo Gesù. Il collegamento storico, che ho fatto spesso, è assolutamente corretto: ogni anno, tuttavia, la festa di primavera, la Pasqua, deve cadere in un giorno diverso, proprio perché viene guardata da un mondo diverso. Solo qui sulla Terra abbiamo l’idea pedestre che il tempo scorra in un flusso continuo, che un’ora sia sempre uguale all’altra. Determiniamo il tempo solo con i nostri strumenti terreni, con la matematica. Invece per il mondo spirituale reale l’ora cosmica è vivente. Non vi è un’ora cosmica uguale all’altra, sono più lunghe o più brevi. Possiamo perciò sbagliarci, se stabiliamo basandoci solo sulla Terra qualcosa che deve essere determinato dal cielo. La festa di Pasqua è legittimamente stabilita secondo una misura celeste.
Di che festa si tratta? È la festa che deve ricordarci, e un tempo lo ricordava agli uomini con grande vivezza, che un Dio è disceso sulla Terra, ha preso dimora nell’uomo Gesù di Nazareth, perché nel tempo in cui si stava sviluppando l’io, gli uomini potessero ritrovare nel modo giusto la via che attraverso la morte portava alla vita spirituale.
Ecco perché è tanto importante per l’uomo di oggi avere la possibilità di sperimentare il mistero del Golgotha come qualcosa di puramente spirituale. Potrà avere in seguito esperienze spirituali, e grazie al mistero del Golgotha trovare l’accesso ai mondi spirituali, la via ai mondi spirituali. Collegandosi al mistero del Golgotha, egli deve però comprendere la resurrezione mentre è ancora vivo. E se con la propria sensibilità comprende la resurrezione qui nella vita, diventerà capace di passare nel giusto modo attraverso la morte. Questo significa che morte e resurrezione nel mistero del Golgotha devono insegnare agli uomini a invertire il rapporto: sperimentare la resurrezione durante la vita, nell’interiorità dell’anima, permette, dopo questa resurrezione interiore, di passare nel modo giusto attraverso la morte. È l’esperienza opposta a quella della Pasqua.
A Pasqua dobbiamo saperci immergere nella morte e resurrezione del Cristo. Come uomini dobbiamo però essere capaci di immergerci anche in quella che per noi è la resurrezione dell’anima, perché l’anima risorta dell’uomo passi in modo giusto attraverso la morte. In primavera troviamo la giusta atmosfera pasquale, osservando come in quel periodo le piante spuntino e germoglino, come la natura risorga, come superi la morte dell’ inverno; se abbiamo vissuto nel modo giusto l’estate, potremo suscitare in noi la sensazione, la consapevolezza che allora l’anima era ascesa alle lontananze cosmiche, ma che ora ci avviciniamo all’autunno, arriva settembre, arriva l’equinozio d’autunno. Le foglie che in primavera inverdivano e germogliavano, adesso ingialliscono, diventano scure, cadono, gli alberi si stagliano già in parte spogli, la natura sta morendo. Comprendiamo la natura che appassisce, se guardiamo questo morire, questo approssimarsi della neve e ci diciamo: l’anima della Terra si ritrae nuovamente nella terra e vi sarà contenuta del tutto quando arriverà il solstizio d’inverno.
E possibile sentire il tempo d’autunno con la stessa intensità della primavera. E se nel periodo primaverile, pasquale, sentiamo la morte e la resurrezione di Dio, in autunno possiamo sentire la resurrezione e la morte dell’anima umana, l’esperienza della resurrezione durante la vita terrena, per passare nel modo giusto attraverso la morte. Dobbiamo però comprendere anche che cosa significhi per noi, per il nostro tempo presente, che in estate, durante il periodo di San Giovanni, l’anima della Terra venga espirata nelle lontananze cosmiche dove si congiunge alle stelle e poi torni di nuovo indietro. Chi è in grado di cogliere i segreti di questo ciclo della Terra nel corso dell’anno, sa che ora la forza di Michele discende nuovamente attraverso le forze della natura, mentre nei secoli passati non scendeva più; possiamo così andare incontro al declino autunnale, scorgendovi la forza di Michele che dalle nubi discende sulla Terra.
Se si comprenderanno di nuovo le feste che oggi vengono celebrate senza capirle, si avrà anche la forza di creare una festa sulla base della conoscenza spirituale del corso dell’anno, una festa che abbia il giusto significato solo per l’umanità di oggi. Sarà la festa di Michele, negli ultimi giorni di settembre, quando si avvicina l’autunno, quando le foglie appassiscono, gli alberi divengono spogli e la natura va verso la morte, mentre a Pasqua va verso la rigenerazione: nella natura morente vedremo allora come l’anima della Terra si congiunga alla Terra, portando con sé Michele dalle nubi.
Solo fondandoci sullo spirito, troveremo la forza di creare questa festa che porti di nuovo la comunione nella nostra vita sociale. Avremo istituito fra noi qualcosa che ha origine nello spirito. Più di qualunque riflessione sociale, che nella confusione odierna potrebbe portare a qualche risultato solo se contenesse lo spirito, sarebbe importante che un certo numero di uomini consapevoli si incontrasse per istituire qualcosa che giunga sulla Terra dal cosmo, per creare una festa di Michele che sia degna della Pasqua, ma che come festa d’autunno ne sia l’opposto. Se si creasse una festa il cui motivo si trovi solo nel mondo spirituale, ma che porti di nuovo un sentire comune fra gli uomini, se venisse istituita da cuori umani pieni di vigore, potrebbe di nuovo unire socialmente gli uomini. In tempi passati, infatti, le feste costruivano saldi legami sociali fra le persone. Si pensi soltanto a quanto è stato detto, fatto e pensato in tutta la storia della nostra civiltà in occasione e a proposito delle feste! Quanta spiritualità è fluita sul piano fisico grazie alle feste!
Avrebbe un grandissimo significato istituire una festa degna di Michele negli ultimi giorni di settembre. Gli uomini dovrebbero trovare in sé il coraggio non solo di discutere sull’organizzazione esteriore e cose simili, ma di fare qualcosa che unisca la Terra al cielo, che unisca di nuovo la condizione fisica a quella spirituale.
Se oggi si potesse comprendere come opera il corso dell’universo, quando si va verso l’autunno, se si potesse decifrare, interpretare la fisionomia dell’universo e su quella base si potesse agire creativamente, in quella festa si manifesterebbe non solo la volontà umana, ma si rivelerebbe la volontà degli dei e degli spiriti. Allora lo spirito sarebbe di nuovo fra gli uomini!
Vogliamo però essere uomini completi e come tali creare nello spirito. Non dobbiamo soltanto riflettere sul significato delle feste, noi stessi dobbiamo saper creare in senso sociale feste che corrispondano al corso dell’anno.
Rudolf Steiner 224 - San Michele, Festa dell'Autocoscienza
Berlino, 23 Maggio 1923
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PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA
Non io ma il Cristo in me
Date: dal 9 al 16 Marzo 2024
Relatore: Giorgio Tarditi Spagnoli, Giovanna Galimberti e Franco Casarin
Dove: Israele
Contributo: 2.350 € (tutto incluso)
Il viaggio sulla Linea di Michele continua... dopo Torino, la Puglia e Mont Saint-Michel, cogliamo l'occasione della tappa ad Haifa presso il Monastero del Monte Carmelo per portare a compimento un altro seme: il viaggio in Terra Santa.
Questo viaggio intende ripercorrere i tre anni del Cristo, nei suoi luoghi principali, che hanno segnato la terra di Israele nei passi del Dio che si è fatto Uomo. Il percorso non è legato alla linea temporale degli avvenimenti, per ovvie ragioni di tempistiche e spostamenti, ma i luoghi salienti dal Battesimo del Giordano al Mistero del Golgotha saranno raggiunti.
Di seguito trovate il programma completo, giorno per giorno. Come sempre il programma è suscettibile di variazioni, quindi non cristallizzatevi nella forma che proponiamo ora, poichè in base alla quantità di iscritti ed eventualmente a potenziali difficoltà in loco, lo stesso potrebbe variare. Sicuramente questo è un viaggio in cui si cammina e ci si ferma nei luoghi anche in base al sentire del gruppo, quindi alcuni luoghi potrebbero richiedere più tempo di altri ed insieme ci "ascolteremo" per vivere al meglio il nostro pellegrinaggio.
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