Beati voi quando vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la ricompensa nei cieli - UOMO SPIRITO
- Pleroma
- 7 giu
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Versetto 11 : “Beati sarete voi quando per causa mia gli uomini vi oltraggeranno, vi perseguiteranno e diranno ogni male di voi, mentendo”. Il Cristianesimo non va confuso con le altre religioni. Nel buddismo, per esempio, è importante mettere in pratica tutto ciò che ha insegnato il Buddha. Lo stesso vale per l’insegnamento di Hermes in Egitto, di Zarathustra in Persia e così via. Ma il Cristo era presente in persona. I discepoli erano chiamati a dare testimonianza: lo abbiamo visto, abbiamo messo il dito nelle cicatrici dei chiodi. L’Apostolo Giovanni, nel suo Vangelo, parla soprattutto di Gesù Cristo. Il Cristianesimo deve credere a Gesù Cristo stesso, non solo ai suoi insegnamenti. Il Logos scese nell’Uomo-Dio, la Parola si è fatta carne in un Uomo e ha veramente abitato fra noi. Beati tutti coloro che hanno fede nell’Unico che si è incarnato in un Uomo e ha veramente abitato fra noi. Beati tutti coloro che hanno fede nell’Unico in cui si è incarnato il Logos. Solo quell’unico può dire: “Beati sarete voi quando sarete perseguitati per causa mia”.
Versetto 12: “Siate di buon animo e rallegratevi, perché porterete frutti nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti”. Questi sono gli uomini ispirati dalla Divinità.
Versetto 13: “Voi siete il sale della Terra”. Il sale indica tutto ciò che porta saggezza alla Terra.
Qualcuno potrebbe osservare che, in riferimento alla conclusione del capitolo 7, versetti 28-29: “E avvenne che, quando Gesù ebbe finito questo discorso, il popolo si spaventò, perché Egli predicava con forza e non come gli scribi”, sembra che Gesù stesse parlando proprio alla folla. Tuttavia, questi versi non si riferiscono al Discorso della Montagna, che anzi contrasta con ciò che aveva suscitato l’agitazione delle turbe. Il popolo si spaventò per un discorso di Gesù, ma si trattava di un altro discorso, non di quello della Montagna, e ne nacque tumulto e agitazione. Per comprendere a fondo il Vangelo, è necessario seguire tutti gli avvenimenti e interpretare le parole nel modo giusto. Solo così si possono comprendere in modo nuovo le cose che prima si leggevano solo superficialmente.
[O.O. 97 - Il Mistero Cristiano]
E l’ultimo versetto viene diretto particolarmente soltanto ai discepoli più intimi: è ciò che si riferisce al nono arto dell’uomo, all’Uomo-Spirito: «Beati siete voi quando gli uomini vi malediranno e vi perseguiteranno per causa mia». Così in questi mirabili versetti, che si riferiscono ai nove arti della natura umana, vien mostrato come l’Io, quando diventa un Io-Cristo, si plasmi nei diversi arti della natura umana e li beatifichi.
Grandiosamente e maestosamente i versetti, dopo la scena della Tentazione nel Vangelo di Matteo, esprimono l’azione della Forza-Cristo sui nove arti dell’uomo anzitutto nell’epoca attuale, e poi nel prossimo avvenire, in cui verranno chiamati ancora Figli di Dio coloro, – ve ne sono soltanto dei singoli esemplari privilegiati – nei quali il Sè Spirituale risplende già oggi, anticipatamente. E questo è per l’appunto l’ammirevole: l’espressione precisa usata per i primi arti, che già esistono, e lo sfumarsi verso l’indeterminato degli ultimi versetti, che valgano per il lontano avvenire.
Chi volesse ricercare negli antichi scritti dei versetti somiglianti e da quelli deducesse, che gli Evangelisti hanno forse combinato e messo insieme questi versetti, agirebbe di nuovo in modo molto superficiale; tanto più se queste ricerche venissero fatte senza sapere veramente di che si tratta; perchè questo è appunto ciò che occorre dire: che essi vanno applicati alla natura-Io pervasa dal Cristo!
Allora chi non si accorge della meravigliosa intensificazione della parte essenziale di quei versetti, ed è questo appunto che importa, potrebbe dire come segue: basta sfogliare il libro già citato e, alcune pagine più innanzi, si trova, in un capitolo intitolato «Le Beatitudini», un accenno a un «Enoch», il quale non è quello generalmente conosciuto, e in quel capitolo vengono anche citate nove «Beatitudini».
L’autore si vanta specialmente del fatto, che questo documento data dall’inizio dell’èra cristiana, ed egli ritiene, che il documento così importante da noi appunto descritto, possa essere stato copiato dalle seguenti nove Beatitudini dell’«Enoch slavo».
1. – Beato è colui che ha timore del Nome del Signore e continuamente serve al suo cospetto ecc.
2. – Beato è colui il quale giudica imparzialmente, non per desiderio di ricompensa, ma per amore della giustizia e non aspettandosi niente; a lui spetterà in avvenire di essere rettamente giudicato.
3. – Beato è colui il quale riveste l’indigente e dà il suo pane agli affamati.
4. – Beato è colui che giudica imparzialmente per l’orfano e la vedova e che assiste coloro a cui vien fatto torto.
5. – Beato è colui il quale si allontana dall’instabile sentiero di questo vano mondo e segue la retta via che conduce alla vita eterna.
6. – Beato è colui che semina giustizia; egli raccoglierà sette volte la messe.
7. – Beato è colui in cui vi è verità, perchè dice al suo vicino la verità.
8. – Beato è colui il quale ha amore sulle labbra e dolcezza nel cuore.
9. – Beato è colui il quale comprende ogni parola del Signore e glorifica il Signore Iddio ecc.
Queste sentenze sono belle, certamente. Ma se le considerate nel loro insieme e nei riguardi di ciò che trattano, – cioè, l’enumerazione di alcune massime fondamentali che si possono dire per ogni epoca, ma non proprio per un’epoca di repentino rivolgimento caratterizzato dall’introduzione della Forza-Io, – allora, se nondimeno le volete paragonare alle «Beatitudini» del Vangelo di Matteo, vi troverete nel punto di vista esteriore di coloro, i quali vogliono paragonare le religioni dell’umanità in modo esteriore.
Quando essi trovano qualcosa che somiglia, affermano subito che è identico – e non tengono conto di ciò che veramente importa. Ma quando si sa di che si tratta, si può osservare che nell’evoluzione dell’umanità vi è un progresso, perchè l’umanità si eleva di gradino in gradino, e l’uomo non rinasce un millennio più tardi in un corpo fisico per sperimentare le medesime vicende, che egli già ha sperimentate, sibbene per sperimentare quel progresso che l’umanità ha conseguito nel frattempo.
Questo è il significato della Storia. E questo è il significato dell’evoluzione dell’umanità. Di questo significato della Storia e dell’evoluzione dell’umanità il Vangelo di Matteo parla in tutte le sue pagine!
Rudolf Steiner
O.O. 23 - Il Vangelo di Matteo
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