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  • Immagine del redattoreGiorgio Tarditi Spagnoli

Gli Ostacolatori nell'Era Post-Atlantica: l'evoluzione della spiritualità

Aggiornamento: 29 giu 2023

Si conclude qui la serie di tre conferenze in video "Gli Ostacolatori" che veranno pubblicate nel corso delle 7 Notti di Sogno di Mezza Estate al fine di poter dare un aiuto alla comprensione delle forze dell'Ostacolo che vorrebbero irretire i sensi in questo periodo dell'anno.



Epoca Paleo-Indiana

I 7 Santi Rishi impartirono dunque una dottrina esoterica la quale era volta ad unire l’uomo al fondamento divino-spirituale della Natura: “yoga” significa “unione”, ovvero religione che riconduce l’essere umano al fondamento della creazione, oltre la Maya della tenebra della materia. Ogni asana permetteva di unire il corpo eterico dell’uomo all’eterico dei membri dei Regni della Natura, minerali, vegetali e animali, così che gli antichi indiani potevano percepire ancora una volta l’eco della Parola-Spirito del Verbo nell’eterico della Terra che chiamavano Vishva Karman, “Il Creatore di Tutto”.


Epoca Paleo-Persiana

La guarigione nell’epoca Paleo-Persiana è strettamente connessa al fatto che sorse nell’uomo la percezione duale del mondo. Se da un lato lo yoga aveva connesso l’uomo al principio spirituale oltre la materia, dall’altro vi era una crescente diffidenza per la terra. L’uomo dunque percepiva il cielo, con la sua circolarità, quale rappresentante del mondo della luce e dunque dello spirito buono; mentre la terra, con la sua squadratura, il rappresentante del mondo della tenebra e dunque dello spirito malvagio. Questa contrapposizione divenne dottrina in Zarathustra il quale rivelò dell’esistenza di Ahura Mazdao o Ormazd e Angra Manyu o Ahriman. Zarathustra dunque porta il messaggio del Cristo quale spirito della luce, gemello di Ahriman lo spirito della tenebra. Se da un lato questa dottrina rimandava ad un apparente dualismo, dall’altro presuppone l’esistenza di un terzo principio da cui sia Ormazd che Ahriman derivavano per polarizzazione: Zeruana Akarana, l’Eternità.


Epoca Egizio-Caldaica

In questa terza epoca, l’essere umano era passato sotto la guida degli Angeli. L’uomo per la prima volta poteva guardare non tanto dentro se stesso, quanto piuttosto al cielo stellato e sentire una profonda risonanza tra la legge morale e la legge cosmica. L’anima veniva percepita come immagine del cielo stellato, così come esisteva una legge entro la volta celeste, così esisteva entro l’anima umana. Dunque lo stato di malattia veniva percepito come lo stato di contravvenzione delle leggi cosmiche. All’epoca i Misteri erano celebrati da una casta sacerdotale e da una regale, ovvero i sacerdoti del culto degli dei e del faraone, il quale era invariabilmente iniziato nei Misteri. Il faraone era il portatore dell’Io per tutto il suo popolo, per primo sperimentava una condizione individuale e al contempo faceva da perno al fluire dell’anima di gruppo del popolo a cui apparteneva.


Epoca Greco-Romana

L’epoca in cui si evolse l’anima razionale fu scossa da profondi contrasti, un mondo antico influenzato dall’Oriente che andava morendo ed un mondo radicalmente nuovo che andava nascendo in Occidente, con tutta molteplicità dei suoi nuovi contrasti. Nell’epoca greca la guarigione era rappresentata dalla possibilità di mediare tra coppie di opposti: alto e basso, destra e sinistra, dentro e fuori, spirito e materia. L’intreccio di tutti queste coppie di opposti era il Caduceo di Mercurio, che portava a unione intorno alla connessione tra il divino, che stava eclissandosi alla percezione chiaroveggente atavica, e l’Io individuale, che stava invece albeggiando nel pensiero razionale. Mercurio era dunque il dio della guarigione che manteneva la sua continuità con l’Hermes egizio: questa guarigione non poteva che essere al contempo spirituale e fisica, rappresentata dai due serpenti intrecciati. Il globo alato in cima alla staffa rappresentava l’Io che discendeva nell’uomo a metà tra la metamorfosi della Terra, tra Marte e il successivo Mercurio.


Epoca Europea

Arriviamo dunque alla nostra attuale epoca, quella dell’anima cosciente. Qui si giunge alla massima separazione tra l’antica arte medica e l’attuale scienza medica. La scienza medica non vedendo più l’uomo come fenomeno unitario e insieme molteplice, si è scissa per riflesso in una moltitudine di discipline specializzate incapaci di comunicare le une con le altre. D’altro canto una rinnovata arte medica permette di mantenere il filo conduttore che collega gli Antichi Misteri in forma rinnovata nell’oggi, nei Nuovi Misteri rinnovati dal Cristo. La malattia oggi è una questione di coscienza. L’uomo vive nella profonda divisione delle forze coscienti che rischiano di divenire preda dell’intellettualismo o del materialismo, in entrambi i casi perdendo il vivo contatto con la scaturigine spirituale. L’uomo è dunque ad un crocevia: tralasciare la sua autocoscienza e immergersi nella materia e speculazioni teoriche, oppure potenziare la luce della sua coscienza affinché possa divenire il veicolo dell’illuminazione delle tenebre del materialismo.

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