I sette gradini dell'Iniziazione Cristiana - Rudolf Steiner
- Pleroma
- 1 mag
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Per quanto riguarda l'iniziazione cristiana, ci soffermeremo su ciò su cui si basa. Dovete considerare che un uomo, nella società odierna, difficilmente potrebbe sottoporsi a questa iniziazione. Richiede un temporaneo isolamento dell’uomo. Ma il metodo rosicruciano esiste proprio per permettere all'uomo, senza trascurare i suoi doveri, di elevarsi con il suo lavoro nei mondi superiori. Possiamo però renderci completamente conto anche di ciò che costituisce il principio informatore dell’iniziazione cristiana.
Questo metodo d’iniziazione lavora esclusivamente con il sentimento e vi citerò sette stadi di sentimento, sette gradi di sentimento, attraverso l’esperienza dei quali si esercita un'influenza tale sul corpo astrale che, durante la notte, sviluppa i propri organi.
Rendiamoci ora conto di come il discepolo cristiano debba vivere per poter percorrere questi stadi.
1) Il primo gradino è quello che si chiama «lavanda dei piedi». Il maestro dice allora al discepolo: «Guarda la pianta. Essa ha radici nel terreno, che è un essere inferiore alla pianta. Se la pianta potesse rappresentarsene l’essenza, dovrebbe dire al terreno: «Sono un essere superiore a te, ma se tu non ci fossi, io non potrei esistere, perché da te, oh terreno, traggo il nutrimento per la maggior parte!» Se la pianta potesse esprimere questi sentimenti, dovrebbe inchinarsi davanti alla pietra e dire: «Mi inchino dinanzi a te, oh pietra, essere inferiore, perché senza di te non potrei esistere!» Se si considera l'animale, esso dovrebbe comportarsi allo stesso modo con la pianta e dire: «Sono superiore alla pianta, ma devo a questo regno inferiore la mia esistenza!». Se salissimo ancora più in alto fino all’uomo, allora ognuno che è situato più in alto sulla scala sociale dovrebbe inchinarsi verso il gradino inferiore e dire: «Vado debitore della mia esistenza al gradino inferiore!».
E così si può salire fino al Cristo-Gesù. I dodici che lo circondano sono a un grado inferiore di lui, ma come la pianta si evolve dalla pietra, così il Cristo Gesù cresce al di fuori dei dodici. Egli si inchina ai dodici e dice: “Devo a voi la mia esistenza!". Il maestro gli spiegò che, per diverse settimane, avrebbe dovuto fare proprio questo: il sentimento cosmico che ciò che è superiore deve inchinarsi a ciò che è inferiore. E quando lo avrai formato completamente in te, sperimenterai un sintomo interiore e uno esteriore!
Questi non rappresentano ancora nulla di essenziale, ma mostrano soltanto che il discepolo si è esercitato a sufficienza. Quando il corpo fisico ha in tal modo sufficientemente subito l’influenza dell’anima, ciò gli si palesa, come sintomo esteriore, sotto forma di un senso di acqua che lambisce i piedi. Questo è un sentimento reale! Un altro sentimento reale è quello della poderosa visione che gli si palesa nell’astrale, la visione della lavanda dei piedi, del chinarsi del Sé superiore al Sé inferiore.
2) Il secondo gradino consiste nel dire al discepolo: «Devi sviluppare in te anche un altro sentimento. - In quella fase, l’uomo sperimenta nell’astrale ciò che è descritto come fatto storico nel Vangelo di Giovanni. - Devi rappresentarti come se ogni possibile dolore e sofferenza del mondo ti si avvicinasse, devi sentire come se fossi esposto all’imperversare di ogni possibile ostacolo e devi immedesimarti nel sentimento che occorre tenerti saldo, quand’anche tutte le miserie del mondo ti piombassero addosso».
Se il discepolo si è esercitato a sufficienza, si verificano altri due sintomi: primo, un sentimento come se venisse colpito da tutte le parti; secondo, in una visione astrale gli appare la Flagellazione. Io racconto qualcosa che centinaia di uomini hanno sperimentato e che, per mezzo di esso, hanno conseguito la capacità di salire nei mondi spirituali.
3) Al terzo gradino il discepolo deve immaginare che ciò che ha di più sacro, ciò che difenderebbe con tutto il suo Io, venga coperto di vituperi e di beffe. Deve dirsi: «Qualsiasi cosa accada, devo tenermi saldo e difendere ciò che mi è sacro». Quando si è familiarizzato con quest'idea, si avvertono delle punture alla testa e si sperimenta la visione astrale della coronazione di spine. Occorre ripetere che i sintomi non hanno importanza in sé, ma si presentano come risultato degli esercizi. È importante, inoltre, che non vi sia alcun dubbio riguardo alla suggestione e all'autosuggestione.
4) Il quarto gradino è caratterizzato dal fatto che il discepolo diventa estraneo al proprio corpo, come se fosse un oggetto esterno, per esempio un pezzo di legno, e non si riferisce più al proprio corpo con il pronome "io". Questo sentimento deve diventare talmente naturale, che egli possa dire: «Porto con me in giro il mio corpo, come porto in giro la mia veste!» Non collega più il suo Io al corpo. A questo punto, si verifica qualcosa che viene chiamato la prova del sangue. Poiché tutto ciò che è malaticcio viene eliminato, questo risultato è da attribuirsi alla meditazione. Ai piedi, alle mani e al costato destro si manifestano le cosiddette stimmate, mentre il discepolo ha la visione astrale della crocifissione come sintomo interiore.
Possiamo descrivere soltanto brevemente il quinto, il sesto e il settimo grado di sentimento.
5) Il quinto gradino consiste in ciò che si chiama «morte mistica». Per mezzo dei sentimenti che si fanno sperimentare al discepolo a questo gradino, egli sperimenta qualcosa che gli si presenta come una tenda nera che si stende all'improvviso su tutto ciò che è fisicamente visibile, come se tutto sparisse. Questo momento è importante anche per un'altra cosa, che bisogna aver sperimentato, se si vuole penetrare nel vero senso della parola nell'iniziazione cristiana. Si sperimenta allora che è possibile immergersi nei sostrati del male, del dolore e della sofferenza. È possibile assaporare tutto ciò che di malvagio vive nel profondo dell’anima umana, se si scende nell’inferno. Questa è la «discesa nell’inferno». Quando ciò è stato sperimentato, la tenda nera si squarcia e si apre la vista nel mondo spirituale.
6) Il sesto gradino è ciò che si chiama «la sepoltura e la risurrezione». Questo è il gradino in cui il discepolo si sente tutt’uno con l’intero pianeta Terra, come se ne facesse parte integrante. La sua vita si è allargata a quella del pianeta.
7) Il settimo sentimento (gradino) non può essere descritto a parole; potrebbe descriverlo soltanto chi fosse in grado di pensare senza l’utilizzo del cervello fisico, ma non esiste nessun linguaggio che possa esprimere questo livello, perché il nostro non ha espressioni adatte per il piano spirituale. È pertanto impossibile fornire una descrizione dettagliata di questo gradino. Esso trascende tutto ciò di cui l’uomo possa farsi un’idea in generale. Questo stato è noto come «l’Ascensione celeste», ovvero l’assunzione completa nel mondo spirituale.
Qui termina la scala dei sentimenti, che il discepolo deve sperimentare durante la veglia diurna in completo raccoglimento interiore. Quando il discepolo si dedica a queste esperienze, queste agiscono con tale forza sul corpo astrale che, di notte, si formano gli organi sensori interiori, si formano plasticamente.
Nell’iniziazione rosicruciana non si percorre questa scala settenaria di sentimenti, ma l’azione di cui abbiamo parlato è la medesima. Vedete, quindi, che nell’iniziazione si esercita un’influenza sul corpo astrale indirettamente, per mezzo delle esperienze diurne, e in modo tale che, quando di notte è completamente libero, esso dia a se stesso una nuova figura plastica. Il corpo astrale è diventato un nuovo arto essenziale dell’uomo. Esso è allora completamente compenetrato di Manas, o Sé spirituale.
Ora, affinché ciò che plasticamente è stato così formato in esso possa essere trasferito anche nel corpo eterico, è necessario che il corpo astrale sia organizzato in questo modo. Proprio come, premendo un sigillo sulla ceralacca, il nome inciso sul sigillo rimane impresso anche sulla ceralacca, così il corpo astrale deve immergersi nel corpo eterico e imprimervi ciò che ormai possiede.
L’interiore processo di elaborazione del corpo astrale è uguale in tutti i metodi d’iniziazione. È soltanto nel modo in cui si imprime il corpo eterico che si differenziano i singoli metodi.
Tratto da
O.O. 103 - Il Vangelo di Giovanni
Rudolf Steiner
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