Sandro Parise
31 Ottobre, 1-2 Novembre – Halloween, Ognissanti, Defunti
Un particolare periodo dell’anno quello che viviamo adesso, in cui il limite tra il mondo fisico ed i mondi sovrasensibili diviene più sottile e così le nostre percezioni. In questo periodo dell’anno la soglia del mondo spirituale si avvicina all’uomo, la nostra percezione si fa più sottile: nella grande inspirazione dell’anima della Terra, l’anima e lo spirito dell’uomo toccano più da vicino i mondi sovrasensibili. Questo avviene sia verso l’alto, ovvero gli esseri che ascendono sulla scala celeste, che verso il basso, gli esseri inferi legati all’abisso.
Comincia col 31 ottobre, Halloween; e prosegue col 1 novembre Ognissanti e il 2 novembre i Defunti e prepara all’atmosfera di devozione dell’Immacolata, dell’Avvento e del Solstizio d’Inverno.
Ecco a voi un mantra scritto da Steiner da leggere ai defunti:
Il mio amore agli involucri che ora ti avvolgono – per rinfrescarne l’arsura per riscaldarne il gelo – in sacrificio s’intessi! Vivi portato dall’amore, ricevendo in dono luce, verso l’alto! – Rudolf Steiner, Indicazioni per una scuola esoterica, GA245
Fu scritto per Günther Wagner, membro della Sezione Esoterica e fondatore del famoso marchio di stilografiche Pelikan.
Halloween è la festa del passato: i mostri della notte di Halloween sono i residui atavici dell’antica chiaroveggenza incosciente.
Ognissanti è la festa del futuro: quando ci rivolgiamo agli iniziati di ogni epoca, i filosofi e gli eroi dell’antichità, guardando alle loro gesta che hanno aperto la via verso il mondo spirituale.
Poi, i Morti: i defunti sono coloro che rappresentano il nostro futuro prossimo. Sono l’altro volto del mondo dei vivi. I defunti ci ispirano alla ricerca della conoscenza spirituale così che si possa evolvere spiritualmente, in una simbiosi tra incarnati ed escarnati.
In questo periodo, fino al 6 gennaio, sarà più facile ricevere ispirazioni dai defunti: possiamo porre loro una domanda per 3 notti prima di addormentarci e al risveglio, rimanere in ascolto per una risposta, che potrà arrivarci nelle più diverse forme.
Non siamo mai soli, i mondi sovrasensibili sono sempre con noi. La sfera a noi più vicina è quella dei defunti, i quali sono in particolare connessione con i nuovi nati: entrambi infatti sono in quella dimensione di esistenza tra la soglia della morte e della nascita, sebbene in due direzioni opposte e complementari. I defunti sono morti nel mondo fisico e nascono in quello spirituale. I nuovi nati muoiono nel mondo spirituale e nascono in quello fisico.
Ecco dunque che si crea un’alleanza tra coloro che sono al di qua ed al di là della soglia, più facilmente che non tra coloro che sono nel mezzo della loro vita adulta. I bambini sono esseri più cosmici che discendendo nella sfera terrestre, si comprimono, così come i defunti invece si ampliano in sfere cosmiche sempre più grandi.
Rivolgiamoci dunque a Michael che dirige la sua spada fiammeggiante come un faro che illumina di luce spirituale i mondi sovrasensibili, aprendo la via all’ascesa de Cristo Eterico insieme ai nostri pensieri così come dei nostri defunti, di sfera celeste in sfera celeste fino alla sfera solare e poi alla mezzanotte cosmica.
Defunti e Santi
Nelle parole di Rudolf Steiner, il futuro ci riunisce ai Defunti i quali sono formatori di impulsi di civilizzazione:
Tutti gli uomini che sono giunti alla morte per causa di una catastrofe naturale, (terremoti, eruzioni vulcaniche, ecc.) saranno nella prossima incarnazione i migliori spiritualisti. La loro morte violenta, rappresenta infatti ciò che ha spezzato definitivamente gli ultimi legami con il materialismo. Morire giovani per colpa di un avvenimento esterno, rafforza per la prossima vita, la forza animica dell’intelletto pensante. Morire per malattia, rinvigorisce la forza del volere per la vita seguente. Se siamo vissuti sulla Terra fino alla vecchiaia, allora saremo portatori di spiritualità nel mondo fisico, nello stesso modo in cui saremo portatori di fisicità nel mondo spirituale se moriamo ancora giovani. Attraverso l’esperienza dell’infelicità, dobbiamo crearci il pareggio per le azioni sbagliate. Se un’anima durante la vita ha accolto in modo molto forte, con i sentimenti più intimi e con tutta l’anima gli impulsi della spiritualità, allora essa può dopo la morte, sviluppare tali impressioni in modo completamente diverso dalle altre anime. E’ veramente importante che noi impariamo a percepire, che colui che è passato per le porte della morte, abbia solamente acquistato un’altra forma di vita. Per il nostro sentire si trova, come qualcuno, che per le vicissitudini della vita, abbia dovuto emigrare in una terra lontana, nella quale noi potremo raggiungerlo solamente più tardi, così che non avremo null’altro da sopportare, che un periodo di distacco e di separazione transitoria. Dobbiamo imparare a considerare i morti non come morti, bensì come entità che vivono in mezzo a noi ed operano tra noi. Nel futuro si avrà bisogno, per lo sviluppo della nostra civiltà, dell’aiuto di coloro che sono in quell’altro mondo. Fa parte di quanto di più bello e significativo riusciremo a conquistare, per mezzo della scienza dello spirito, il riuscire a vedere coloro che sono già passati attraverso le porte della morte.
Riguardo ai Santi e i Defunti:
Il più umile uomo sulla terra è figlio dell’eternità e supera, in ogni nuova vita, l’antica morte. I primi due giorni di Novembre sono dedicati da antiche tradizioni ai Santi e ai Defunti. La terra va ad accogliere dentro di sé i semi per la futura vita,così come l’uomo si raccoglie nella vita della sua interiorità ad elaborare pensieri e sentimenti con maggiore forza per il futuro della sua esistenza. La festa dei Santi vuole innanzitutto rendere testimonianza e omaggio a coloro che come esseri umani hanno conquistato certe vittorie su alcune bassezze della natura umana, così da potersi elevare eticamente ad una più alta dignità evolutiva. In questo modo essi hanno potuto benedire con sante parole, e hanno potuto ben fare conun santo agire, nei riguardi dei lorofratelli umani e animali. E allo stesso tempo essi sono divenuti per noi unesempio, mostrando la direzione diuna possibile trasformazione di certeoscure forze in noi in forze più chiare e luminose con la guida sicura della conoscenza e dell’amore. Infatti è in questo modo, mutando d’animo che noi possiamo incontrare i defunti. Si può dire che l’uomo deve passare attraverso una certa “santificazione” per incontrarsi coi defunti. Infatti èla luce della conoscenza a renderci sicuri che le anime dei defunti sono vive, e sono le forze d’amore nei loro riguardi a far comprendere che nonostante il passato lì dove ora si trovano essi stanno percorrendo un cammino, che faremo anche noi, molto delicatoe importante, di analisi e sintesi dopo l’ultima vita terrena, e hanno bisogno di noi sia per non sentirsi smarriti e sia per avere notizie della Terra, che gli sono utili a preparare la prossima esistenza. E noi abbiamo bisogno diloro per ispirazioni e immaginazioni aggiornate, che ci arrivano così dal mondo spirituale. Allora con questi pensieri e con questi sentimenti noi possiamo provare a riaprire la nostra anima, nonostante la nostra epoca materialistica, per creare un ponte di comunicazione tra i cosiddetti vivi e i cosiddetti morti. – Rudolf Steiner, Risposte della scienza dello spirito ai grandi problemi dell’esistenza, GA60, Berlino, 27 ottobre 1910
Meditazioni per i Defunti
Il mio amore sia con te nella regione dello spirito. Lascia trovare la tua anima dalla mia anima che cerca. lascia mitigare il tuo gelo dal mio pensiero della tua essenza. Cosí siamo collegati,Io con Te e Tu con Me. Come anima io non sono sulla Terra, ma piuttosto nell’acqua, nell’aria e nel fuoco; nel mio fuoco io sono nei pianeti e nel Sole. Nel mio essere solare io sono nel cielo delle stelle fisse. Come anima io non sono sulla Terra, bensí nella Luce, Verbo e Vita. Nella mia vita io sono all’interno dell’essere planetario e solare: nello spirito della saggezza. Nel mio essere di saggezza io sono nello spirito dell’amore. Nessuna barriera può separare ciò che conserva uniti nello spirito lo splendentee raggiante amore eterno legame delle anime. Cosí sono io nella tua memoria, Cosí sii tu nella mia.
Meditazione del Cuore di Cristo
Questa meditazione fu data da Rudolf Steiner a Giovanni Colazza. Dapprima si evoca l’immagine della persona o di piú persone, con la maggiore chiarezza possibile.
Poi:
Cuore di X (nome della persona), Cuore di Cristo. Cuore di Y (nome della persona), Cuore di Cristo. Cuore di Z (nome della persona), Cuore di Cristo. Cuore di me stesso, Cuore di Cristo. In Lui tutti i cuori sono uniti.
Versione estesa del mantra scritto per Günther Pelikan, letta durante una cerimonia funebre nel Servizio di Misraim.
Voi che vegliate sulle anime nelle sfere del cosmo, Voi che tessete la sostanza nelle anime del cosmo, Voi sorti dalla saggezza per agire nell’amore, Voi che proteggete l’essere umano reso allo stato di anima, Spiriti, guardate al nostro amore, ascoltate le nostre preghiere che desiderano unirsi al fiume delle vostre forze soccorritrici per meglio presentire lo Spirito e irradiare l’amore. Dallo Spirito proviene ogni esistenza, nello Spirito è radicata ogni vita, verso lo Spirito evolvono tutti gli esseri. Dirigiamo verso le sfere spirituali il fedele amore che noi abbiamo concepito per unire le nostre anime alla tua, Tu devi incontrare con amore i nostri pensieri allorché, dalla regione luminosa in cui tu aleggi il tuo desiderio si orienta verso le nostre anime per trovarvi ciò che tu attendi da esse; che il nostro amore, offerto a te, si unisca a ciò che ora ti avvolge, rinfrescandoti nell’estate cosmica, riscaldandoti nell’inverno cosmico. Sollevato dall’amore, compenetrato di luce, sali verso le altezze. Dallo Spirito proviene ogni esistenza, nello Spirito è radicata ogni vita, verso lo Spirito evolvono tutti gli esseri. Ciò che vive nell’universo esiste solo creando in sé i germi di una nuova vita. L’anima evolve in uno slancio immortale; va verso forme di vita sempre rinnovate. Giunge, nel tessere dell’etere, il tuo destino. Diventano essenza, nel sentire astrale del cosmo, le giuste conseguenze della tua vita terrena. Risorgono, come di loro essenza operosa, le azioni creatrici della tua vita terrena. Protettori della sua anima, che le vostre ali portino tutto l’amore e le preghiere del cuore, agli esseri in vostra custodia. Dallo Spirito proviene ogni esistenza, nello Spirito è radicata ogni vita, verso lo Spirito evolvono tutti gli esseri. Eleviamo il nostro pensiero verso di te, nel mondo spirituale in cui tu sei, mentre ti avvii verso la luce dello Spirito. Possano le nostre anime seguirti, nelle sfere spirituali, seguirti con l’amore che le colmava, sulla Terra, quando i nostri occhi ti vedevano. Possa il nostro amore essere un balsamo, possa esso vivere nell’unione che permane oltre il passaggio della soglia. Nella luce dei pensieri cosmici agiscono ora le anime che sulla Terra furono unite alla nostra. Che l’ardente vita del nostro cuore ti raggiunga, che i nostri pensieri vivano nei tuoi, che i tuoi pensieri vivano nei nostri. Ciò che vive nell’universo esiste solo creando in sè i germi di una nuova vita. L’anima evolve in uno slancio immortale; va verso forme di vita sempre rinnovate. Nel principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di Lui, e senza di Lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. In Lui era la Vita e la Vita era la Luce degli uomini. Alle origini era la forza del ricordo, la forza del ricordo deve diventare divina, un essere divino. Tale sarà la forza del ricordo. Tutto ciò che nasce dall’Io deve diventare tale da generarsi con il ricordo trasformato dal Cristo, trasfigurato da Dio. In Lui la luce splendente e levantesi dal pensiero che si ricorda illuminerà la tenebra del presente. Le tenebre di oggi possono afferrare la luce del ricordo diventato divino! Ero unito a voi, restate uniti in me. Parleremo insieme il linguaggio della vita eterna; agiremo insieme laddove le azioni hanno un effetto; vivremo nello Spirito laddove i pensieri umani si incarnano nel Verbo dei pensieri eterni. – Rudolf Steiner
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