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  • Immagine del redattorePleroma

Arte quale mezzo di espressione dell’anatomia occulta dell’uomo e dei suoi processi


Antroposofia, Lucifero, Arimane

Nel Laocoonte viene rappresentato sul piano fisico esteriore un momento che ci mostra come l'uomo perda il carattere unitario quando svanisce l'io, che in qualità di centro energico connette le membra corporee. E proprio lasciando agire una simile immagine sulla nostra anima, ci inoltriamo fino a quell'elemento unitario che ci si manifesta come l'armonizzatore di tutti gli arti del corpo, imprimendovi quello che chiamiamo il carattere umano.


A questo punto dobbiamo però chiederci: se è vero che sotto un certo aspetto il carattere dell'uomo è qualcosa di innato - e questo è innegabile, dato che la vita, comunque la si guardi, ci insegna come, pur sforzandosi, oltre un certo limite non sia possibile cambiare le qualità che ci portiamo in dote -, l'uomo può fare qualcosa per modificare in qualche misura questo carattere?


Sì, anche nella vita personale fra nascita e morte è possibile trasformare il carattere, in quanto esso appartiene alla vita animica, la quale, senza che al momento del risveglio mattutino ci imbattiamo in qualche limite, può essere modificata armonizzando le sue singole componenti, potenziando le forze dell'anima senziente, dell'anima razionale o affettiva e dell'anima cosciente.


(…) Se vogliamo conoscere queste cose, dobbiamo renderci conto che nella sua vita personale l'uomo attraversa periodi tipici di sviluppo. (…) Queste leggi esistono, e vengono ignorate solo da coloro che non vogliono osservare la vita umana.


Se ne teniamo conto, vediamo come si articola la vita umana tra nascita e morte. E dal fatto che l'io lavora in modo da armonizzare fra loro le componenti animiche e deve anche strutturare le proprie conquiste in base alla corporeità esteriore (…) Ora, fra il corpo fisico e l'anima cosciente esiste un rapporto misterioso che può rivelarsi pienamente a un’accurata osservazione della vita.

Se l'io deve diventare così forte da potersi affermare in seguito, e cioè solo dopo i 35 anni, con tutte le forze dell'anima cosciente, se deve lavorare nella vita interiore in modo da, grazie alla compenetrazione dell'anima cosciente, poter uscire da se stesso e acquisire una conoscenza del mondo, allora non deve trovare limiti nel corpo fisico, giacché proprio quest'ultimo può opporre i maggiori ostacoli all'anima cosciente e all'io quando questo io non vuole rimanere chiuso all'interno, ma vuole uscire per instaurare un rapporto aperto con il mondo.


(…) Solo chi non è in grado di osservare la vita ignora questi segreti, ma chi è capace di confrontare la primissima infanzia con il libero rapporto fra l'uomo e il mondo che si forma dai 35 anni in poi, sa che il massimo bene che possiamo fare a un individuo per aiutarlo a entrare in rapporto con il mondo, a interessarsi del mondo e a non rimanere chiuso in se stesso, è agire su di lui in maniera adeguata nel primo periodo della sua vita. Tutto quello che procuriamo al bambino in termini di gioie dell'immediata vita fisica e di amore riversato in lui dall'ambiente apporta forze al suo corpo fisico, lo rende educabile, lo rende in un certo senso morbido e plastico.


E più gioia, amore e felicità doniamo al bambino nel primo periodo della sua vita, meno ostacoli e impedimenti incontrerà in seguito, quando a partire dalla sua anima cosciente, per opera dell'io che la suonerà come la corda di uno strumento, dovrà formare un carattere aperto, libero e capace di interagire con il mondo.


Tutto quello che facciamo subire al bambino in termini di mancanza di amore, tristi condizioni di vita e sofferenza indurisce il suo corpo fisico e crea ostacoli per l'età successiva, nel corso della quale appare quello che viene definito un carattere chiuso, un carattere che si rinchiude completamente nella propria anima e non riesce a stabilire un rapporto libero e aperto con le impressioni del mondo esterno.

Così misteriose sono le correlazioni nella vita.


E d'altra parte esistono anche connessioni fra il corpo eterico o vitale e l'elemento che si sviluppa soprattutto nel secondo periodo della vita: il corpo eterico e l'anima razionale o affettiva sono in relazione fra loro. Nell'anima razionale riposano le forze che l'io può trarre da essa suonandone le corde. Sono tutte quelle forze che fanno diventare l'uomo un essere dotato di iniziativa e coraggio o un individuo votato alla vigliaccheria, all'indecisione e all’indolenza.


A seconda che l'io sia più forte o più debole, l'uomo svilupperà un carattere pavido o coraggioso. Ma poi, quando l'uomo ha la migliore opportunità di imprimersi particolarmente la qualità dell'anima razionale o affettiva entrando in rapporto con la vita, può trovare ostacoli e impedimenti nel proprio corpo eterico o vitale. Se fra i sette e i 13-14 anni forniamo al corpo eterico o vitale tutto ciò che lo può compenetrare di forze tali da non essere ostacolate in una fase successiva della vita, vale a dire tra i 28 e i 35 anni, per l'educazione di questo individuo avremo fatto qualcosa di cui ci dovrà essere profondamente grato. Se fra i sette e i 13 anni diamo a un ragazzo la possibilità di stari accanto e considerarci un'autorità, di vederci come portatori di verità, se in questa età per cui l'autorità è qualcosa di particolarmente benefico stiamo accanto al giovane in qualità di insegnanti, genitori o educatori in modo che possa dirsi che quanto esprimiamo nel nostro comportamento corrisponde a verità, allora potenziamo le forze del suo corpo eterico o vitale, e fra i 28 e i 35 anni questo gli opporrà pochissima resistenza. Allora, in conformità alla predisposizione del suo io, diventerà un individuo coraggioso e pieno di iniziativa. Conoscendo le misteriose connessioni della vita, possiamo quindi esercitare un influsso enormemente benefico

sull’ uomo.


Nella nostra caotica cultura è andata perduta la coscienza di queste correlazioni, che un tempo erano conosciute istintivamente.


Pertanto si può sempre considerare con un certo compiacimento ciò che gli antichi maestri ancora sapevano per istinto profondo o per ispirazione. (…)


Vediamo quindi come, per il fatto di essere ancora in un certo senso plastici, grazie all'educazione gli involucri umani, ossia il corpo fisico, il corpo eterico o vitale e il corpo astrale, possano ricevere varie cose in aggiunta, conferendo così all'uomo la possibilità di lavorare in seguito al proprio carattere. Se queste acquisizioni necessarie non si verificano, diventerà difficile lavorare intorno al carattere, e bisognerà ricorrere a strumenti più energici. Occorrerà allora che l'uomo si dedichi in piena coscienza a una profonda contemplazione meditativa interiore di certe qualità e certi sentimenti che imprimerà consapevolmente nella vita animica. (…)


Per prima cosa l'uomo imprime nelle sue componenti animiche, ovvero anima senziente, anima razionale o affettiva e anima cosciente, le conquiste che l'io si è incorporato. In genere l'uomo non ha un gran potere sulla propria corporeità esteriore. Abbiamo visto che essa costituisce un limite ed è dotata di determinate predisposizioni; ma a un'osservazione più attenta notiamo che questo limite permette comunque all'uomo di lavorare sulla propria fisicità esteriore nel periodo compreso fra nascita e morte.


(…) Se ora ci domandiamo in che modo il carattere dell'uomo si esprime a livello esteriore nella gestualità, nella fisionomia e nella struttura delle ossa, di nuovo ci viene offerto un punto di appoggio da quell'approfondimento scientifico-spirituale nell'entità umana che può dire: l'io lavora dapprima alla formazione dell'anima senziente, che racchiude tutti gli impulsi, i desideri, le passioni, in poche parole, tutti quelli che possono essere chiamati impulsi interiori della volontà. Quello che l'io "suona" facendo vibrare la corda della vita animica si esprime esteriormente nei gesti. Quello che nell'anima senziente si esplica a livello interiore come carattere, si manifesta all'esterno nella mimica, nella gestualità, e possiamo dire che i gesti possono rivelarci molto sull'interiorità di una persona.


(…) qui possiamo vedere come la scienza dello spirito si riveli fruttuosa per lo studio delle culture: mostra infatti come le qualità che si susseguono si esprimano anche in particolare nei popoli che si succedono nell'evoluzione del mondo. Così l'anima razionale o affettiva era particolarmente sviluppata nell'antica Grecia, dove regnava quella bella armonia fra esterno e interno, quella che la scienza dello spirito chiama l'espressione caratteristica dell'io nell'anima razionale o affettiva. E per questo che nei Greci il naso raggiunge la perfezione nella sua forma esteriore. È vero che arriviamo a capire queste cose solo quando comprendiamo l'aspetto esterno, impresso nella materia, a partire dai fondamenti spirituali da cui ha origine.


E l'espressione fisiognomica che prende vita quando l'uomo porta alla conoscenza ciò che vive prevalentemente nell'anima razionale o affettiva, e lo espleta nell'anima cosciente, dà luogo a una fronte sporgente. In questa espressione fisiognomica si manifesta l'anima razionale o affettiva, pertanto il prodotto dell'elaborazione dell'io nell'anima razionale si esprime in una particolare conformazione della fronte, come se confluisse nell'anima cosciente.

Ma quando l'uomo vive in modo del tutto specifico con il proprio io, così da imprimere caratterialmente nella propria anima cosciente la natura dell'io, allora può per esempio sospingere fin nell'anima razionale o affettiva e nell'anima senziente quello che l'io suscita nell'anima cosciente. Si tratta di un certo perfezionamento superiore dell'evoluzione umana. Solo nella nostra anima cosciente possiamo essere pervasi dagli elevati ideali morali, dalle grandi visioni conoscitive sul mondo.

Tutto questo deve vivere nella nostra anima cosciente. Le forze che l'io conferisce all'anima cosciente, per permetterle di acquisire le conoscenze e una visione d'insieme del mondo e di far vivere dentro di sé elevati ideali morali e alte concezioni estetiche, possono essere spinte verso il basso e trasformarsi in entusiasmo, passione, tutto ciò che può essere definito calore interiore dell'anima senziente.


Questo accade quando l'uomo è in grado di infiammarsi per le cose che riconosce. Allora quanto di più nobile a cui l'uomo può in un primo tempo innalzarsi viene ricondotto all'anima senziente. Così l'uomo eleva l'anima senziente compenetrandola con ciò che prima era presente nell'anima cosciente. Tuttavia, poiché la nostra fisicità esteriore presenta dei limiti dovuti alle predisposizioni che portiamo con noi al momento della nascita, quello che viviamo in questo modo nell'anima cosciente, e che può apparire come carattere ideale in virtù del lavoro svolto in essa dall'io, può non venir impresso nella corporeità umana. Dobbiamo rinunciare a imprimerlo nella nostra corporeità: potrà diventare espressione di un nobile carattere dell'anima, ma non potremo mai portarlo a esprimersi nella fisicità esteriore. Lo dovremo portare con noi quando attraverseremo la porta della morte, e allora diverrà la forza più potente per la nostra vita successiva.


Quello che nell'anima senziente avremo infiammato di passione per elevati ideali morali, ciò che avremo riversato in essa e ci potrà accompagnare oltre la porta della morte, lo potremo portare nella nuova vita, dove avrà la possibilità di sviluppare la più potente forza plastica. Nella nuova vita, vedremo gli elevati ideali morali che ci saremo conquistati esprimersi nella struttura del cranio, nelle sue protuberanze e nei suoi avvallamenti. - Vediamo così sopravvivere fin nelle ossa ciò che l'uomo ha saputo fare di sé, e perciò dobbiamo anche riconoscere come tutto quello che si riferisce alla conoscenza dell'effettiva struttura ossea del cranio, delle sue protuberanze e dei suoi avvallamenti, indichi il carattere, che è individuale. (…) Per ogni essere umano esiste una craniologia particolare, poiché ognuno porta con sé il proprio cranio da vite passate, e questo va riconosciuto in ogni singolo individuo. (…) Nella conformazione del cranio abbiamo quindi anche qualcosa che è diverso in ogni persona, e di cui non potremo mai trovare la causa in una singola vita. Nella struttura del cranio possiamo comprendere quella che viene chiamata reincarnazione, poiché nelle forme del cranio umano ravvisiamo ciò che l'uomo ha fatto di sé in vite precedenti. Lì la reincarnazione diventa evidente. Occorre soltanto sapere dove andare a prendere le cose nel mondo.


(…) E mentre l'essere umano viene condotto dalla nascita alla morte e a una nuova nascita, vediamo l'essenza interiore lavorare sull'esteriorità, imprimendo un carattere alla vita interiore dell'anima e anche al corpo fisico, che è l'immagine e il simbolo esteriore di questa interiorità. Comprendiamo così quanto ci possa toccare nel profondo la visione del carattere corporeo esteriore che nel Laocoonte si disgrega nei singoli arti: nella gestualità esteriore di quest'opera d'arte assistiamo per così dire alla scomparsa del carattere che appartiene alla natura dell'uomo.


Davanti a noi abbiamo qualcosa che dimostra chiaramente il lavoro sulla materia, e viceversa qualcosa che ci rivela come le attitudini che ci portiamo dietro da esistenze precedenti ci determinino e come di fatto per tutta la vita la configurazione materiale sia determinante per lo spirito, e come quest'ultimo, spezzando la vita, porti a espressione in una nuova incarnazione quel carattere che si è conquistato come frutto. (…)


Rudolf Steiner 58 - Metamorfosi dell'anima

Monaco di Baviera, 14 Marzo 1910


TROVI IL LIBRO QUI


 

Rosacroice, Via Iniziatica, Rudolf Steiner, Giorgio Tarditi Spagnoli

VIAGGIO ESPERIENZIALE DI 3 GIORNI

"Firenze Ermetica, nella culla del Rinascimento"

 

 

📅 DATE

Dal 11 al 13 Febbraio 2023

(Durante il Carnevale)

 

GUIDE E RELATORI

 

🟡 Giorgio Tarditi Spagnoli

(Esoterica e relatore in ambito Antroposofico)

 

🟡 Gianbattista Bedolo

(Esoterista)

 

🟡 Paola Rosa Spinetti

(Esperta di Giardini)

 

Per scoprire gli altri viaggi del 2024:

 

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DESCRIZIONE

 

Firenze è il luogo dove l’anima di popolo italiana incontra per la prima volta nella piena coscienza il suo spirito di popolo, colui che conosciamo come Thoth-Hermes-Mercurio, o l’Arcangelo Raphael.

 

All’inizio del XIV secolo Dante Alighieri con la scrittura della Commedia, aveva preparato la via per la discesa della lingua italiana dai mondi spirituali, ove risiedeva nel corpo astrale dell’Arcangelo Raphael. Dante con la sua opera chiude il medioevo e comincia il Rinascimento.

 

Successivamente, poco dopo la metà del XV secolo, con la fondazione dell’Accademia Neoplatonica da parte di Marsilio Ficino, sono il patronato di Cosimo de’ Medici, si diede il decisivo impulso spirituale alla nascita del Rinascimento, la vera e propria manifestazione dell’Arcangelo Raphael nel pensare, sentire e volere del popolo italiano, che dunque si esprime nel rinnovamento di scienza, arte e società.

 

Infatti, quando Marsilio Ficino traduce gli “Hermetica”, i testi sacri di Ermete Trismegisto intravedendo nella sua rivelazione divina, il precursore dell'incarnazione del Logos, e con Pico della Mirandola, che nella Cabala Ermetica intravede la possibilità di fondare una scienza dello spirito cabalistica compenetrata dall'impulso del Cristo, precorritrice della scienza dello spirito antroposofica del XX secolo.

 

È così che esplorando il cuore di Firenze, la culla del Rinascimento, vedremo così iscritta negli edifici e nelle opere artistiche, l’espressione massima dell’incontro tra lo Spirito di Popolo italiano e l’anima di popolo italiana che ha irradiato lo spirito rinascimentale nel mondo, quale missione di destino dell'intero popolo.

 

AI PARTECIPANTI AL VIAGGIO SARA' INCLUSO

IL PERCORSO ONLINE IN 3 INCONTRI


 

PROGRAMMA COMPLETO DEL VIAGGIO

 

🟡 DOMENICA 11 FEBBRAIO:

- Giardini Villa Medicea di castello

- Pranzo al sacco (autogestito)

- Villa medicea di Petraia

- Conferenza di Giorgio in una delle due Ville

 

🟡 LUNEDI' 12 FEBBRAIO:

- Duomo

- Santa reparata

- Museo del Duomo

- Battistero

- Pranzo al sacco (autogestito)

- Basilica di Santa croce

- Palazzo della Signoria

- Orsanmichele

- Facciata di San Salvatore al Vescovo

- Cappelle Medicee

 

🟡 MARTEDI' 13 FEBBRAIO:

- Giardino esoterico Torrigiani

- Grotta Adamo ed Eva del Buontalenti

- Pranzo al sacco (autogestito)

- San miniato a monte

- Piazzale Michelangelo

- Ponte Vecchio

- Lungarno del tempio

- Ex chiesa di San Jacopo in campo corbolini

- Spedale del Santo sepolcro

 

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COSTI

✅ 280 Euro (3 giorni)

 

Possibilità di partecipare si singoli giorni. Nel caso volessi aderire ad una singola giornata, potrai specificarlo nelle note presente nel modulo di iscrizione.

 

✅ 11 Febbraio: 50 Euro

✅ 12 Febbraio: 130 Euro

✅ 13 Febbraio: 130 Euro

 

Cosa è incluso?

- Ingresso e ticket nei luoghi da visitare

- Conferenze nei luoghi

- Ciclo di 3 conferenze online di preparazione

- Esperienze nei luoghi

- Tutte le registrazioni audio degli incontri e conferenze tenuti sia online che durante il viaggio

 

Cosa NON è incluso?

- Pernottamento

- Pasti

- Assicurazione

- Spostamenti da e per Firenze

 

‼️ IMPORTANTE ‼️

Questo viaggio seguirà le modalità di iscrizione previste dall'Associazione Pleroma >> https://www.pleroma.uno/associazione-pleroma


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