
Tutti conosciamo un quadro famoso, di profonda importanza, che, per un seguito di circostanze, si trova ora in Germania: la Madonna Sistina di Raffaello. Abbiamo forse imparato ad ammirare in questo quadro, che molti hanno potuto vedere in innumerevoli riproduzioni, la meravigliosa purezza di cui è circonfusa la figura della Madre; abbiamo forse sentito qualcosa di speciale nel suo volto e nel suo singolare librarsi, forse anche nello sguardo profondo del Bambino.
Poi, osservando le nuvole tutt’intorno, da cui emergono innumerevoli testine di Angeli, può essersi destato in noi un senti mento ancor più profondo, che ci rende comprensibile tutto il quadro. So che sto per dire qualcosa di arrischiato; ma in chi osservi a fondo il Bambino in braccio alla Madre, e le nubi che appaiono come un insieme di testine di Angeli, si desterà l’idea che Egli non sia solo un bambino nato in modo naturale, ma sia uno di quelli che gli si librano intorno fra le nubi.
Quel bambino Gesù è anch’esso una figura nuvolosa, solo un po’ più densa delle altre, come se uno di quegli angioletti librati tra le nubi fosse volato in braccio alla Madre. Un tale sentimento sarebbe proprio giusto, e rendendolo vivo in noi allargheremo il nostro sguardo liberandolo da certe ristrette interpretazioni dei rapporti naturali dell’esistenza.
Appunto da un’immagine come questa la visione ristretta potrà allargarsi a concepire come ciò che, per certe leggi, deve oggi avvenire in un dato modo, abbia potuto altra volta manifestarsi diversamente. Riconosceremo che in altri tempi la procreazione era diversa da quella sessuale. Insomma da quel quadro si manifesteranno molte delle profonde relazioni tra le forze umane e le forze spirituali che vi sono contenute.
Se ora lasciamo spaziare lo sguardo da questa Madonna all’epoca egizia, vi incontriamo qualcosa di molto simile, un’immagine altrettanto sublime. L’egizio aveva Iside, la figura a cui si riferivano le parole: «Io sono ciò che fu, ciò che è, ciò che sarà. Nessun mortale ha mai sollevato il mio velo».
Nella figura di Iside, la soave spiritualità divina, si palesava un profondo mistero nascosto sotto un denso velo; col figlio Oro essa si rivelava alla coscienza spirituale dell’antico Egitto, come a noi la Madonna col Bambino Gesù. Il fatto che Iside ci venga mostrata come quella che porta in sé l’eterno, ci ricorda il sentimento che noi proviamo osservando la Madonna. Misteri profondi dobbiamo vedere in Iside, miste rifondati nello spirito. Iside ricompare nella Madonna; la Madonna è una reminiscenza di Iside; ecco uno di quei rap porti. Dobbiamo comprendere col sentimento tali profondi misteri che accennano a una relazione sopraterrena tra la ci viltà egizia e l’attuale.
Rudolf Steiner
O.O. 106 - Miti e Misteri d'Egitto
MANTRA DI RUDOLF STEINER
Se tu vieni a me con vero desiderio per la conoscenza,
Io sarò con te.
Io sono il germe e la fonte del tuo mondo visibile,
Io sono la somma della luce in cui la tua anima vive,
Io sono colei che governa nello spazio,
Io sono colei che crea i cicli del tempo,
Fuoco, Aria, Luce, Acqua e Terra mi obbediscono.
Percepiscimi come l’origine immateriale di tutta la materia.
E io non ho marito sulla Terra,
chiamami dunque “Maya”.
Io sono Iside,
Io sono la figlia di Saturno,
Io sono la Sorella di Osiride,
Io sono la discepola di Hermes,
Il dio Mercurio
Io sono la madre di Horus
Che nacque
col capo adornato da Sirio.
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