Il diagramma della Biografia dell’uomo come tripartizione del motto rosicruciano Ex Deo Nascimur, In Christo Morimur, Per Spiritum Sanctum Reviviscimus secondo George O’Neil, Gisela O’Neil e ulteriormente elaborato da Florin Lowndes e pubblicato in “The Human Life” (Mercury Press).
“Uomo, conosci te stesso e diventa ciò che sei!”
Quando uno spirito muore, diventa un essere umano; un essere umano che muore diventa uno spirito. Una libera morte dello spirito, una libera morte dell’essere umano. – Novalis
Noi siamo spiriti che fanno un’esperienza umana. Solo lo spirito trova il significato delle cose, delle persone, il senso della sua stessa vita sulla Terra. Se vuoi conoscere te stesso, cerca nel mondo; se vuoi conoscere il mondo, cerca in te stesso. Solo quando corpo, anima e spirito sono in perfetta armonia con la Natura e il Cosmo, l’uomo trova il suo Io. Tutto ciò è possibile attraverso la divisione in settenni della biografia ed il riconoscimento degli archetipi e delle forze che vi agiscono.
La Scienza dello Spirito ci aiuta a comprendere le nostre potenzialità, a compiere scelte coscienti, orientare nel cammino di evoluzione spirituale.
Dall’incontro tra la comprensione della biografia dell’Antroposofia e il Counseling nasce il Counseling Antroposofico, il quale è parte della Psicosofia. Il Counseling nasce dall’esigenza del singolo di compiere scelte, supportato da una persona comprensiva che possa dargli sostegno così come mostrargli altri punti di vista possibili. L’Antroposofia ci aiuta a comprendere le nostre potenzialità, a compiere scelte coscienti, orientare nel cammino di evoluzione spirituale. Quando uniamo l’Antroposofia al Counseling, otteniamo un approccio di ampio respiro in grado di comprendere l’intero panorama della vita dell’individuo in tutte le sue dimensioni: fisica, animica (psichica) e spirituale. Ecco dunque che la Psicosofia, si pone come comprensione tanto personale quanto transpersonale, materiale e spirituale del cammino di vita dell’uomo riconoscendone tanto il valore individuale che quello universale. Attraverso il Counseling Antroposofico puoi scoprire la tua individuale risposta alle domande fondamentali dell’uomo.
Da dove vengo?
Chi sono?
Dove vado?
Queste sono le domande fondamentali che l’uomo si pone rispetto al Cosmo. Sono tutte domande di separazione. Infatti nella coscienza di veglia ordinaria in cui l’uomo vive, si pone in relazione di antitesi rispetto alla Natura e al Cosmo, eppure sappiamo che l’uomo è l’unico essere che vive a metà, avendo tanto un corpo che appartiene alla Natura, quanto uno spirito che appartiene al Cosmo. L’uomo con il suo Io si sente solo nello spazio interiore della sua anima. In verità l’uomo non è mai solo! Deve saper trovare la chiave per vedere la realtà com’è e non come crede che sia in balia del dubbio, della separazione e della paura. È l’amore che ci muove nella metamorfosi: amore per noi stessi e per il prossimo, per gli eventi e le cose, per l’uomo e la Natura.
L’amore ha molte forme la maggior parte di queste legate al destino individuale (karma). Ma quando l’amore è coniugato alla libertà, cioè alla coscienza dell’archetipo entro l’azione, riesce a vincere il vincolo del destino, adempiendolo appieno. Si passa così dall’amore del corpo, a quello dell’anima e infine all’amore dello spirito. Più l’anima è evoluta, più sarà in grado di provare un amore disinteressato che si avvicina allo Spirito. L’evoluzione spirituale è dunque una relazione d’amore con gli archetipi che vivono attraverso le nostre vicende biografiche.
La Formazione del Destino nel sonno e nella veglia
Ma che cosa si sviluppa da questo stato di sonno al principio della vita umana quaggiù? Tre cose dobbiamo considerare specialmente, se vogliamo comprendere come agisca quel che l’uomo ha portato giù dalla sua esistenza prenatale, e che nella sua esistenza fisica: tre cose che l’uomo deve appropriarsi diversamente da come se le appropria l’animale. L’animale o non se ne appropria affatto, o se le porta più o meno con se al mondo. Queste tre cose, noi le designiamo nella vita così che esse vengono intese molto unilateralmente. Solo una piccola parte del tutto viene propriamente intesa. La prima cosa è l’imparare a camminare. L’uomo viene al mondo come un essere che non può camminare, che deve prima acquisire questa facoltà. La seconda cosa che l’uomo deve appropriarsi è il parlare, e la terza è il pensare. Possiamo, è vero, constatare nel bambino come l’una cosa preceda l’altra, ma, prendendo l’umanità nel suo complesso , si può dire in genere che l’uomo impari a camminare, a parlare, a pensare. In ogni caso, impara a pensare dopo che ha iniziato a parlare. Solo dal parlare impara sorge a poco a poco la facoltà di trattenere anche in pensieri quel che è chiuso in parole. E ciò dura assai a lungo, finchè si può davvero dire che il bambino pensi. – Rudolf Steiner, La Formazione del Destino nel sonno e nella veglia, Berna, 6 aprile 1923
La discesa dell’anima
Secondo la visione dell’Antroposofia, l’anima discende dagli spazi cosmici per incarnarsi sulla Terra. Una volta nel suo veicolo fisico si esprime quale immagine visibile direttamente nel corpo e nel modo in cui questo viene usato nel cammino di vita. L’espressione dell’anima avviene con le tre potenze:
Il Pensare attraverso la Testa;
Il Sentire attraverso il Cuore;
Il Volere attraverso le Mani con cui fare, i Piedi con cui andare.
Originariamente queste tre potenze sono in perfetta armonia tra loro, non essendo ancora state toccate dagli eventi della vita. La famiglia è il primo nucleo che granatiere la protezione e permette lo sviluppo delle proprie capacità durante l’infanzia. L’anima si incarna così scegliendo le condizioni necessarie alla sua futura evoluzione sulla Terra, per quanto dure possano essere. Poi nell’adolescenza avviene il primo distacco, l’anima giovane incontra per la prima volta davvero il mondo all’esterno della famiglia, gli amici e l’amore. L’anima si ritrova così circondata da anime incarnatesi nella stessa generazione, i coetanei, con le stesse forze archetipali che agiscono nel tempo e nello spazio. Quando l’anima ha intessuto rapporti intensi con i suoi coetanei, allo stesso tempo intendo le sue potenzialità future, arriva alla maggiore età di 21 anni quando il suo Io spirituale si incarna e diviene pienamente un individuo. Da quel momento comincia la vita adulta e con essa, la battaglia con le sue ombre.
Relazione tra Io e anima
L’Antroposofia ci aiuta a comprendere la relazione tra Io e anima, fondamentale nella pratica del Counseling Antroposofico e dello Studio di Biografia. Solo noi stessi possiamo chiamare noi stessi “io”: la prima persona può essere usata solo in riferimento a noi come soggetti, mai per un altro. Questo è il primo indizio della trascendenza dell’Io rispetto all’anima e alla vita umana. Infatti, quando l’Io umano tocca l’anima al fatidico compiersi dei 21 anni, l’anima stessa va incontro ad una profonda trasmutazione che coinvolge tutto il suo essere e la relazione con i corpi sottili che appartengono alla Natura.
Quando l’Io si incarna e lavora sulla potenza del Sentire, l’anima si trasmuta in Anima Senziente, che sente il bello e il brutto;
Quando l’Io si incarna e lavora sulla potenza del Pensare, l’anima si trasmuta in Anima Razionale, che pensa il vero e il falso;
Quando l’Io si incarna e lavora sulla potenza del Volere, l’anima si trasmuta in Anima Cosciente, che vuole il giusto e lo sbagliato.
Ecco dunque che l’Io fa da spartiacque tanto nella biografia individuale con la maggiore età; quanto nella stessa anima che ne viene alchemicamente trasmutata. Lo scontro con la vita adulta è lo scontro con il dualismo, la doppia faccia che tutto assume sul piano mentale, animico e fisico. Le tre potenze dell’anima assumono un carattere indipendente, venendo per la prima volta toccate dal dualismo: o trovano nuove relazioni di armonia tra di loro, o altrimenti cominceranno una lotta interna. Le coppie di opposizioni, bello-brutto, vero-falso, giusto-sbagliato, devono essere ricondotte alla loro origine trascendente, l’Io, che è anche l’unico capace di trovare un significato in ognuno di loro ed un senso nello sviluppo dell’anima attraverso la biografia. Nasce così la necessità di mediazione dell’anima tra il corpo che appartiene alla Natura e lo Spirito che appartiene al Cosmo.
La battaglia dell’anima
L’anima umana lotta ogni giorno per abbattere la separazione che prova nei confronti della Natura e del Cosmo. La meta da raggiungere è lo spirito del Cosmo, in cui ella riconosce se stessa e la sua missione sulla Terra. In questa battaglia essa impiega le sue tre potenze: man mano che l’anima si avvicina a diventare adulta nell’Io, molte delle sue potenzialità vengono perse. Ecco che nasce da un lato il senso di separazione dalla Natura, con la percezione del proprio corpo quale involucro abitato dallo spirito, e dall’altro quello della separazione dal Cosmo, quale spirito che si incarna definitivamente per la prima volta. Il riconoscersi abitante su questa Terra pur non appartenendo ad essa può essere sconvolgente, a tal punto che le tre potenze dell’anima possono reagire divenendo l’inverso di ciò che sono in origine:
Il Pensare diviene Dubbio: quando i pensieri non sono più guidati dalla concentrazione e dall’attenzione, vivono di vita propria senza possibilità di dominarli, conducendo al relativismo assoluto per cui un pensiero vale l’altro. L’anima razionale perde così la capacità di discernere razionalmente il vero dal falso nella sua evoluzione verso l’autocoscienza.
Il Sentire diviene Separazione: quando i sentimenti non sono più aderenti alle esperienze, non si sa più cosa sentire. Si cerca così di intensificare la vita del sentimento lasciandosi trascinare o dalle passioni sfrenate, finendo per cadere nell’attaccamento o dal fascino di ciò che è freddo e astratto. L’anima senziente perde così la capacità di comprendere amorevolmente il bello rispetto al brutto nella sua evoluzione verso l’autocoscienza.
Il Volere diviene Paura: quando pensare e sentire non sono più in equilibrio, la volontà viene esercitata in modo sconsiderato, fino ad arrivare all’incapacità di scegliere. L’anima cosciente perde così la capacità di riconoscere intuitivamente il giusto dallo sbagliato nella sua evoluzione verso l’autocoscienza.
Le tre potenze dell’anima devono risuonare in armonia, altrimenti si separano le une dalle altre, agendo indipendentemente prima e le une contro le altre poi. Quando si scontrano tra loro cadono preda della separazione, dell’attaccamento e dunque l’anima diviene prigioniera del dualismo. A quel punto l’Io si blocca nella sua evoluzione, non riconosce più le forze che agiscono nella biografia e invece che governarle, ne diviene ostaggio.
Amore e Karma
I legami karmici funzionano in modo molto più ampio rispetto ai legami di sangue (dei familiari). Tutte le persone che conosciamo in vita e con cui si crea un’esperienza spirituali possono essere nostri familiari nel futuro, o esserlo già stati nel passato. Senza eccezione, sia che evochino in noi sentimenti positivi che negativi. Lo spirito, l’Io, non è limitato nella sua genesi alla linea di sangue, ma anzi, la usa per evolvere. Colui che oggi è il nostro più caro amico, nella prossima incarnazione potrebbe essere nostro fratello. C’è anche un modo, molto semplice ma prezioso, per sapere se qualcuno è stato vicino a noi in una incarnazione precedente: quando si incontrano tali anime si sperimenta il noto sentimento di aver “conosciuto quella persona già da molto tempo, come fosse sempre stata vicino”.
Quando si fanno progetti insieme, ovviamente, si crea un forte legame karmico: il progetto è infatti un puro prodotto dell’Io.
I progetti sono i contrassegni che l’Io pone sulla mappa del tempo e dello spazio, costituiscono le tappe della sua evoluzione e se questi vengono interrotti, saranno certamente ripresi, in un modo o nell’altro nelle future incarnazioni, anche nei modi più imprevedibili. Un progetto evolutivo, in effetti, non viene mai sprecato: può metamorfosare in qualcos’altro, ma perdura nel mondo eterico e astrale, per poi incarnarsi al momento opportuno. Tale conservazione dell’impulso evolutivo è dovuta all’economia spirituale che preserva le intenzioni evolutive al di fuori dello spazio tempo, per poi materializzarle al momento opportuno spiritualmente.
È l’amore che ci muove nella metamorfosi: amore per noi stessi e per il prossimo, per gli eventi e le cose, per l’uomo e la Natura. L’amore ha molte forme la maggior parte di queste legate al destino individuale (karma). Ma quando l’amore è coniugato alla libertà, cioè alla coscienza dell’archetipo entro l’azione, riesce a vincere il vincolo del destino, adempiendolo appieno. Si passa così dall’amore del corpo, a quello dell’anima e infine all’amore dello spirito. Più l’anima è evoluta, più sarà in grado di provare un amore disinteressato che si avvicina allo Spirito, nello stesso modo in cui nel Cosmo il Sole ama tutto e tutti, indistintamente. L’evoluzione spirituale è dunque una relazione d’amore con gli archetipi che vivono attraverso le nostre vicende biografiche.
È assolutamente vero che l’amore sorgente fra essere umano ed essere umano, se non è amore spiritualizzato, in realtà non è amore come tale, ma è l’immagine che ce ne facciamo, e generalmente non è altro che una terribile illusione; nella vita normale l’amore è assai raramente spiritualizzato, ed ora non parlo dell’amore sessuale o basato sulla sessualità, ma dell’amore in generale fra essere umano ed essere umano. – Rudolf Steiner, GA186, Dornach 6 dicembre 1918
L’amore infatti evolve:
Eros: amore sensuale del corpo, questo è il livello erotico influenzato dalle brame animali, dalla chimica degli ormoni e dagli stimoli sensorei. Ha un valore evolutivo nella giovinezza, quando le forze della natura nell’uomo sono ancora attive. Nell’Eros si intessono i principali legami karmici, tanto dal passato quanto nel futuro. Si crea attaccamento per la persona o per la brama in sé;
Philia: l’amore amicale dell’anima, questo è livello dell’amore come amici, basato sull’intesa intellettuale ed animica. Solitamente è il livello a cui avvengono più scambi evolutivi, poiché ci si incontra da anima ad anima. Nella Philia si districano i legami karmici già creati e ci si avvia verso la libertà, distaccandosi dall’attaccamento all’oggetto del desiderio;
Agape: è l’amore spirituale dell’Io, non più vincolato dal corpo e dall’animalità, bensì dalla comprensione colma d’amore della biografia del prossimo. L’anima riconosce nell’Io capace di provare amore spirituale, il Maestro. Ecco dunque che nell’Agape ci si libera dei legami karmici e si ama, senza attaccamento, in piena libertà.
Come l’amore evolve nel corso di un’incarnazione, tanto più nel corso di successive incarnazioni. L’amore romantico si situa nell’ambito dell’Eros e della Philia. Più l’anima è evoluta, più sarà in grado di provare un amore disinteressato che si avvicina all’Agape. Ogni volta che due persone che si amano, nel senso ampio del termine, esiste un terzo essere spirituale tra loro. Questo tenderà ad incarnarsi: può incarnarsi come figlio fisico, nel caso della coppia, ma anche come opera d’arte nel caso dell’amore dell’artista per la sua arte. Dipende dalla missione karmica. Il Counseling Antroposofico permette di scoprire quali siano le metamorfosi che conducono al legame di coppia, alla polarità tra i due partner e agli archetipi che stanno vivendo la loro evoluzione attraverso di loro.
Lavoro Biografico e Counseling Biografico:
Noi siamo spiriti che fanno un’esperienza umana, unica e irripetibile, che chiamiamo Biografia.
Tuttavia quando non siamo coscienti delle immense forze archetipali che agiscono nella vita, perdiamo il significato degli eventi.
Il Counseling Biografico ci aiuta a riconoscere le nostre potenzialità, a compiere scelte coscienti per la nostra evoluzione spirituale.
Il colloquio di Counseling Biografico si svolge così…
Parliamo della tua biografia, a partire dalla nascita fino al colloquio, e come vorremmo evolvere spiritualmente. Dividiamo in settenni la tua biografia e ne scopriamo i ritmi e le forze operanti.
Tracciamo un quadro per immagini degli archetipi in gioco, riconoscendoli ed interpretandoli.
Delineiamo come scrivere in piena coscienza il seguito della biografia. Torniamo insieme camminare verso la libertà!
Disclaimer
Al fine di evitare equivoci ricordiamo che il Counseling non ha nulla a che fare con la Psichiatria o la Psicoterapia, solo lo psichiatra o lo psicoterapeuta può diagnosticare e curare le patologie psicologiche. Il Counseling si occupa del mantenimento del benessere della persona, così come di disarmonie presenti in assenza di patologie organiche o psichiche. Quella del Counselor è una libera professione nell’ambito delle discipline olistiche disciplinata dalla Legge Numero 4, del 14 Gennaio 2013.
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