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L'azione degli Spiriti del Tempo sui temperamenti umani e origine delle lingue


Le entità che sono da considerare come spiriti dei popoli sono attualmente al grado che dalla

loro egoità lavorano sul proprio corpo eterico o vitale, che dall’intimo più profondo della loro anima elaborano il loro corpo eterico o vitale. Ognuno potrà naturalmente dirsi che bisogna certo ammettere che quel lavoro intorno al corpo eterico non può essere visibile in modo diretto alla percezione esteriore, ma solo alla coscienza chiaroveggente. Se però l’attività di queste entità, di questi Spiriti dei popoli, penetra nella vita umana, deve anche potersi rintracciare qualcosa che in certo modo sia anche esteriormente visibile: una specie di calco, di riflesso del lavoro degli Spiriti dei popoli o Arcangeli. Inoltre essi devono avere in qualche modo anche un corpo fisico; la loro corporeità deve esprimersi in qualche forma.


Prendiamo le mosse dal corpo eterico o vitale di queste entità e dal lavoro che compiono su di esso. Dovremo perciò occuparci prima dell’indagine chiaroveggente. Dove trova l’indagine chiaroveggente quanto può venir qualificato come corpo eterico degli Arcangeli e come dobbiamo intendere tale lavoro?


Tutti sanno che la superficie della Terra è diversa nei diversi punti del globo, e che nelle diverse regioni si trovano le condizioni più disparate di sviluppo dei caratteri particolari, delle qualità speciali dei popoli. La coscienza materialistica dirà che il clima, la flora e forse l’acqua di una data regione della nostra Terra, insieme a molte altre cose, determinano la manifestazione delle caratteristiche del popolo che vi dimora. Non è da meravigliarsi se la coscienza materiale, la coscienza del piano fisico giudichi così, perché essa conosce appunto soltanto ciò che è visibile agli occhi fìsici. Ma per la coscienza chiaroveggente la cosa è del tutto diversa: chi, dotato di coscienza chiaroveggente, percorre le varie regioni della nostra Terra ed entra in un qualsivoglia territorio, sa che nella particolare sua flora o nella speciale configurazione delle sue rocce non si esaurisce tutto quanto egli sa di quel suolo, della figura di quella regione. E comprensibile che quando noi parliamo della particolare aura di una data regione, alla coscienza materialistica ciò appaia pura astrazione. Per la coscienza chiaroveggente, invece, sopra ogni punto della nostra Terra si eleva in realtà una singolare nube spirituale che si deve indicare come l’aura eterica di quella particolare regione. Quest’aura eterica è diversa, del tutto diversa, sopra la superficie della Svizzera o su quella dell’Italia e ancora diversa sulla Norvegia, sulla Danimarca o sulla Germania.


Come ogni uomo ha il suo corpo eterico, così sopra ogni regione della nostra superficie terrestre s’innalza una specie di aura eterica. Osservando un uomo vivente, troviamo che finché egli vive, vale a dire dalla nascita alla morte, la sua aura eterica è a lui congiunta, è connessa col suo corpo fisico, può modificarsi soltanto in quanto, durante la vita, egli compia un’evoluzione, si elevi riguardo a intelligenza, morale, ecc. In tal caso vediamo sempre l’aura eterica dell’uomo modificarsi da dentro, ricevere nuovi elementi che dall’interno la illuminano, la fanno risplendere. La cosa è diversa per le aure eteriche che si percepiscono sopra le diverse regioni. Certo, esse hanno per lunghi periodi un dato tono fondamentale, qualcosa che per lungo tempo perdura; ma in queste aure eteriche avvengono pure cambiamenti repentini, e sono questi rapidi cambiamenti che le distinguono dalle aure umane che mutano lentamente, a poco a poco, e quando mutano lo fanno soltanto dall’interno. Le aure librantisi sulle regioni si alterano nel corso dell’evoluzione umana terrestre allorché un popolo abbandona la sua sede e prende possesso d’un’altra regione della Terra.

Il fatto caratteristico è che realmente l’aura eterica che sta sopra una data regione non dipende soltanto da quanto sorge dal suolo, ma dal popolo che per ultimo vi ha stabilito la sua dimora. Perciò chi vuoi seguire i destini della nostra stirpe umana nella loro vera configurazione sulla Terra, cerca appunto di seguire l’intrecciarsi di questa parte delle aure eteriche delle varie regioni terrestri. Moltissimo si alterarono le diverse aure eteriche dell’Europa all’epoca delle migrazioni dei popoli, come si suole chiamarle. Già da questo vediamo che nell’aura eterica sovrastante una data regione vi è qualcosa di mutabile, che può in realtà mutarsi a un tratto, e sotto certi riguardi questo mutamento può perfino venir prodotto dall’esterno. In realtà, ciò che misteriosamente ci viene incontro dal tratto di Terra abitato da un popolo, è l’aura eterica di quella data regione. Quel che l’occhio fisico vi percepisce, nel verde manto vegetale, nella speciale configurazione del suolo, è in sostanza soltanto maya o illusione esteriore; è per così dire una condensazione di quanto agisce nell’aura eterica. Però da tale aura eterica dipende solo quel tanto della manifestazione esteriore su cui può avere influenza l’aura eterica, cioè un principio che si organizza vitalmente.


Gli Arcangeli, che fanno proprie le leggi spirituali, non possono aver presa sulle leggi fìsiche. Là dove dunque agiscono e hanno valore soltanto le leggi fìsiche, come nelle condizioni dei monti, nelle ondulazioni del suolo ecc, là dove ciò che determina i grandi mutamenti del popolo dipende dalle condizioni fìsiche, non arriva l’influsso degli Arcangeli. Essi non sono ancora tanto avanzati nella loro evoluzione da poter agire sulle condizioni fisiche. Per questo sono obbligati di tanto in tanto a trasmigrare sulla Terra; per questo si incorporano nella configurazione del suolo come in un corpo fisico, in ciò che è governato da leggi fisiche. Ivi il corpo eterico del popolo non può ancora penetrare organizzando. Perciò viene ricercato un suolo confacente, e da questa unione tra il corpo eterico, elaborato ora da forze spirituali-animiche, e il tratto di Terra fìsica, nasce ciò che viene incontro come alito magico emanante da una data nazionalità, ciò che il non chiaroveggente può soltanto sentire, ma che può essere realmente veduto da chi penetri con sguardo chiaroveggente il paese e il popolo.


Ora, qual è il lavoro dell’Arcangelo, dello spirito del popolo, sul corpo eterico che aleggia sopra il suolo? Come agisce sugli uomini che si muovono su quel suolo, che vivono entro la nuvola dello spirito del popolo? La sua forza si esprime nell’uomo in tre modi. L’aura eterica del popolo agisce negli uomini, li pervade, li penetra, acquistando presa sopra un triplice elemento dell’entità umana. Dalla mescolanza di questi tre elementi si produce poi il particolare carattere di un uomo che vive entro l’aura eterica del popolo. Su che cosa dunque agisce nell’uomo l’aura eterica? Sul triplice elemento dei temperamenti. Agisce sui temperamenti, immersi essi stessi nella vita emozionale dell’uomo, agenti a loro volta entro il corpo eterico dell’uomo; non agisce però sul temperamento detto melanconico. L’aura eterica del popolo agisce sui temperamenti collerico, flemmatico e sanguinico. In generale dunque, la forza dell’aura eterica del popolo penetra in questi tre temperamenti. Essi possono essere mescolaci e agire insieme nelle singole individualità umane nei modi più disparati. Possiamo immaginare infinite diversità derivanti dalla cooperazione di queste tre forze, dal loro influsso o dal prevalere dell’una sull’altra. Ne derivano le svariatissime configurazioni che si presentano così diverse per esempio in Russia, in Norvegia, in Germania. Ciò che agisce sui temperamenti costituisce il carattere dell’uomo come appartenente a un popolo. La diversità che in questo campo esiste tra i diversi individui, viene determinata soltanto dal grado della mescolanza. I temperamenti del popolo sono dunque mescolati secondo le influenze dell’aura del popolo. Così dunque agiscono su tutta la Terra gli Spiriti dei popoli. Essi però seguono anche le proprie vie, perché per loro l’agire sui temperamenti non è l’essenziale. Fanno così soltanto perché le forze nel mondo entrano tra loro in azione reciproca; è una loro missione, un’azione voluta.


Ma accanto a questa vi sono anche le vicende che concernono il loro io, cioè il progresso della loro evoluzione mentre percorrono la superficie della Terra incorporandosi in questa o quella regione. Questo è quanto concerne loro stessi. Il resto, la loro azione sui temperamenti degli uomini, è qualcosa ch’essi esercitano in più, come una professione. Naturalmente anche l’uomo progredisce grazie al loro lavoro, e questo a sua volta ha un’azione sull’uomo. Anche il lavoro umano ha un’azione sullo spirito del popolo.

L’essenziale è però che noi possiamo seguire gli Spiriti dei popoli, quando s’incorporano nel mondo, quando tornano per un certo tempo a vivere nel mondo spirituale, per poi reincorporarsi di nuovo altrove, e così via. Osservando questi processi, abbiamo sempre davanti a noi fatti concernenti soltanto l’io di tali entità. Per rappresentarcelo molto concretamente pensiamo il corpo eterico umano immerso nel corpo eterico del popolo; pensiamo quindi all’azione reciproca del corpo eterico umano e del corpo eterico del popolo, e inoltre che il corpo eterico del popolo si riflette nei temperamenti del popolo, nella mescolanza dei temperamenti del singolo individuo. Avremo allora il segreto di come lo spirito del popolo si presenti entro un popolo. Detto questo, abbiamo in sostanza esaurito il lavoro più importante dei veri Arcangeli e Spiriti del popolo. Non avremmo però di gran lunga esaurito le particolarità di un popolo, considerando soltanto la qualità del carattere che un uomo possiede in quanto appartenente a un popolo. Ma gli Arcangeli, che sono i veri Spiriti dei popoli, hanno questo compito. Ora però, come facilmente si può immaginare, un popolo ha anche altre caratteristiche. Questo da dove deriva? Se l’Arcangelo, lo spirito dirigente del popolo, non s’incontrasse con altre entità sullo stesso suolo e non lavorasse con esse nel corpo eterico dell’uomo, molte delle qualità di un popolo non potrebbero venire ad esistenza. L’uomo è il teatro dove gli Arcangeli s’incontrano con altre entità che con loro collaborano. Da tale collaborazione ha origine anche dell’altro. Quando la chiaroveggenza studia i popoli, oltre agli Arcangeli trova altre misteriose entità per certi riguardi affini a loro, e per altri del tutto diverse, anzitutto perché sono in grado di adoperare forze molto maggiori degli stessi Spiriti del popolo. Lo Spirito del popolo agisce in modo straordinariamente fine ed intimo sulla singola anima umana, nel lavorio per i temperamenti. Ma altre entità vi agiscono in modo molto più energico e forte. Dobbiamo comprendere queste altre entità, ricorrendo alla nostra conoscenza generale delle gerarchie; scopriremo così il loro nome: rappresentiamoci nel modo seguente le gerarchie degli spiriti:

1 Uomini

2 Angeli

3 Arcangeli

4 Archai o Spiriti della personalità

5 Potestà o Spiriti della forma.

Dopo di questi arriveremo ad altri spiriti che però oggi non abbiamo bisogno di considerare. Ricordando quanto è stato detto ieri e che si può trovare minutamente esposto anche nei miei libri Dalla cronaca dell'akasha e La scienza occulta, si vedrà che di questi spiriti sono gli Arcangeli quelli che attraversarono il loro grado umano sull’antico Sole. Allora le entità che chiamiamo Spiriti della forma o Potestà, e che oggi sono di due gradi più in su degli Arcangeli, si trovavano essi stessi al grado di Arcangeli, gli attuali Spiriti dei popoli. Quello era allora il loro grado normale d’evoluzione. Ma esiste uno strano mistero nell’evoluzione: la legge del rimanere indietro di talune entità, legge per la quale, a ogni grado, certe entità restano indietro, e poi, al grado seguente, non si trovano più all’altezza normale ma hanno il carattere che avrebbero dovuto avere a gradi precedenti.


Tra queste entità rimaste indietro, vi sono Spiriti della Forma quali diedero all’uomo sulla Terra l’io, ma non possono farlo interamente, perché non possiedono tutte le facoltà necessarie. Sono rimaste indietro, e percorrono il grado di Arcangeli sulla Terra, invece di averlo percorso sul Sole; sono dunque entità che stanno ora al livello di Spiriti del popolo, ma posseggono tutt’altre qualità. Mentre gli Spiriti del popolo agiscono intimamente dentro la vita umana (perché sono due gradi soli sopra l’uomo e hanno quindi ancora una certa affinità con lui), queste Potestà, questi Spiriti della forma, si sollevano di quattro gradi sopra il grado umano. Hanno perciò molte e immense forze che non servirebbero per una così intima azione sull’uomo. Essi agiscono con maggiore energia, ma senza aver altro campo d’azione che quello degli Arcangeli normali, degli Spiriti del popolo. Nel mondo spirituale la difficoltà è imparare a discernere. Chi crede di potersela cavare nei mondi superiori con quattro concetti, sbaglia di molto. Chi penetra nei mondi superiori avendo solo alcuni concetti superficiali vi trova sì gli Arcangeli, ma bisogna che sappia distinguere se siano entità venute ora normalmente al grado di Arcangeli, oppure entità che avrebbero dovuto passare quel grado durante il periodo del Sole. Così nello stesso campo degli Spiriti del popolo o Arcangeli agiscono insieme ad essi anche altre entità che per così dire occupano lo stesso rango degli Arcangeli, ma sono dotate di facoltà ben diverse, ben più forti, quali normalmente possiedono gli Spiriti della forma, e per mezzo di quelle forze possono penetrare con la loro azione molto addentro nell’umana natura. Come hanno infatti agito nell’uomo gli Spiriti della forma durante l’esistenza terrestre? Si pensi che gli uomini non potrebbero dire “io” a se stessi se gli Spiriti della forma non avessero plasmato il cervello quale esso è oggi. Tali entità, sebbene occupino soltanto il rango di Arcangeli, possono dunque agire fin entro la configurazione fisica. Entrano in una specie di gara con gli Spiriti dei popoli sullo stesso terreno ove questi agiscono. Questi spiriti, gli uni da un lato e gli altri dall’altro, venendo a cozzare insieme, per prima e più importante cosa creano il linguaggio che non potrebbe prodursi senza l’intera struttura e forma del corpo fìsico. Nella struttura dell’uomo abbiamo l’azione di questi altri spiriti del popolo che si congiungono con le forze della natura e con gli uomini. Il linguaggio non è dunque da attribuirsi semplicemente alle medesime entità, di due gradi superiori all’uomo, che agiscono intimamente entro il temperamento del popolo imprimendogli la propria configurazione. Gli esseri che conferiscono il linguaggio hanno forze potenti, sono in sostanza Spiriti della forma.


Prima dell’apparire del Cristo Gesù, gli uomini adoravano l’entità di Jehova, e più tardi adorarono l’entirà del Cristo operante dagli spazi cosmici. Riguardo agli Spiriti del linguaggio dobbiamo dire che nel linguaggio l’uomo ama appunto ciò che è rimasto presso la Terra. Dobbiamo abituarci a considerare le cose in modo diverso dal consueto: l’uomo è avvezzo ad applicare i suoi concetti a tutto l’universo. Egli ha gran torto se paragona il rimaner indietro

di elevate entità nell’evoluzione a uno scolaro bocciato a scuola. Queste entità non rimangono indietro perché non hanno studiato, ma per volere dell’alta saggezza che domina nel mondo. Se date entità non avessero rinunciato alla loro evoluzione progressiva normale, rimanendo a compiere il loro sviluppo sulla Terra invece di proseguire col Sole, sulla Terra non avrebbe potuto sorgere il linguaggio. Sotto un certo aspetto l’uomo deve amare intensamente la propria lingua, poiché per amore sono rimaste presso di lui alte entità che hanno rinunciato a talune facoltà, perché egli potesse evolversi secondo saggezza...


Oslo, 8 giugno 1910


Rudolf Steiner O.O. 121 - La missione di singole anime di popolo

 


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