Benvenuti!
Per contribuire alle tue meditazioni durante le 13 Notti Sante, abbiamo realizzato una serie di schede utili. Puoi scaricarle gratuitamente al seguente link:
Indicazioni Esoteriche:
Rudolf Steiner ed Herbert Hahn
Sintesi:
Giorgio Tarditi Spagnoli - Antroposofia, Scienza dello Spirito www.giorgiotarditispagnoli.com
Progetto grafico:
Antonio Passarelli - www.operaomniaonline.it
Lo Zodiaco delle 13 Notti Sante
Le Indicazioni esoteriche di Rudolf Steiner ad Herbert Hahn
Indicazioni Esoteriche per le Notti Sante
Qui di seguito trovate le indicazioni di Rudolf Steiner al suo discepolo esoterico Herbert Hahn.
Ciò che segue è la traduzione delle indicazioni che si ritiene siano state date da Rudolf Steiner all’allievo Herbert Hahn per lavorare esotericamente nel periodo dell’Avvento e delle Notti Sante. Questa, è la prima traduzione italiana. Il testo originale, stenografato in tedesco, incluso per intero in fondo al libro, è senza autore, ma si ritiene sia stato trascritto da Herbert Hahn durante un colloquio privato avuto con Steiner per il lavoro biografico.
Le indicazioni date ad Hahn procedono secondo la sequenza zodiacale dell’anticipazione dell’anno futuro, cioè da Capricorno-Gennaio fino a Sagittario-Dicembre. Questa è essenzialmente la sequenza di incarnazione, che comincia dal Capricorno e si conclude col Sagittario. La sequenza è legata al ciclo dell’anno vissuto come esperienza iniziatica, cioè al farsi sacro del Tempo.
Alle 12 Notti Sante, si aggiunge poi una 13° Notte conclusiva, che pur non essendo presente negli scritti originali di Hahn, è pervenuta attraverso la tradizione orale nel movimento antroposofico.
Lo Zodiaco del Futuro Giove
Le immagini associate alle Notti Sante si riferiscono alle 12 regioni dello Zodiaco attraverso i 12 giorni e 13 Notti Sante, dalla Vigilia di Natale del 24 dicembre all’Epifania del 6 gennaio. Le immagini sono state disegnate dalla pittrice Imma von Eckardtstein (1871-1930) nel 1910. Le immagini sono poi state incluse nella prima edizione del Calendario dell’Anima di Rudolf Steiner.
La von Eckardtstein creò la prima versione di questi segni dello Zodiaco in seguito alle impressioni datale da Rudolf Steiner stesso: queste immagini si riferiscono alla prossima Metamorfosi della Terra, costituendo lo Zodiaco vivente del Futuro Giove, e furono colte in immaginazione osservando il Sole albeggiare e tramontare in ogni segno durante l’anno. Si tratta dell’osservazione del Morgenrothe ovvero del rossore poco prima dell’alba e del suo corrispettivo al tramonto, il Vespro, momenti in cui si ha la transizione tra il Sole fisico e quello sovrasensibile:
All’albeggiare nel Morgenrothe, prima dell’alba, il Sole sovrasensibile è percepibile oltre a linea dell’orizzonte nascendo poi come Sole fisico all’alba. Il Sole sovrasensibile muore e rinasce come Sole fisico;
Al Vespro, prima del tramonto, il Sole fisico è percepibile ancora nel momento in cui va svanendo oltre l’orizzonte. Il Sole fisico va a morire e al tramonto nasce nei mondi sovrasensibili.
Tale metodo meditativo è stato usato nel passato da Paracelso, e deriva dai Rosacroce: veniva utilizzato per osservare la qualità delle stagioni, impiegando i momenti transizione della giornata in cui si passa dall’osservazione di una condizione fisica ad una sovrasensibile e viceversa.
Steiner impiegò varianti di queste immaginazioni anche nell’ambito del Servizio di Misraim, disponendo i vari segni a delimitazione dello spazio sacro del Tempio di Malsch e Stoccarda. Ogni immaginazione dei segni mostra il risvegliarsi e l’addormentarsi delle forze elementali associate ai 12 Segni dello Zodiaco al passaggio del Sole in ognuna delle regioni zodiacali.
Le immaginazioni si dividono chiaramente in due metà, con i 7 Segni di Luce, da Ariete alla Bilancia, e i 5 Segni di Oscurità, dallo Scorpione ai Pesci, che corrispondono anche alla sequenza dei segni zodiacali dati da Prokofieff. I Segni di Luce hanno tratti più chiari, che culminano nell’ariete che quasi scompare, i Segni di Tenebra invece hanno tratti scuri, culminando nei Pesci. La Bilancia fa da punto di svolta tra lo Zodiaco della luce e quello della tenebra. Tale distinzione si riferisce al fatto che nell’evoluzione cosmica, gli esseri spirituali appartenenti alla regione dei 7 Segni della Luce sono già in una fase di ascensione verso i mondi spirituali, mentre gli esseri spirituali dei 5 Segni della Tenebra sono in discesa verso il mondo fisico e dovranno dunque riprendere la loro ascesa successivamente.
In altre parole, i 7 Segni della Luce formano la settemplice costituzione occulta dell’Agnello Mistico, ovvero dell’essere del Logos che discende fino al Cristo nella sfera del Sole; mentre i 5 Segni della Tenebra, in aggiunta alla Bilancia e alla Vergine, formano la settemplice costituzione occulta della Celeste Sofia. Bilancia e Vergine sono le due membra della Sofia che sono già state redente e che sono dunque in ascesa. L’Agnello Mistico e la Celeste Sofia sono in relazione tra loro come il Sole, il Logos, accolto nella coppa della Luna, la Sofia, ovvero come il Figlio accolto nel grembo della Madre, la Donna Vestita di Sole dell’Apocalisse che si accinge a partorire il bambino solare.
Come meditare le Notti Sante
Nelle 13 Notti Sante, 12 + 1, si apre la possibilità per coloro che sono sulla via esoterica della scienza dello spirito, di sperimentare profeticamente gli eventi che accadranno nell’anno a venire. Tali rivelazioni possono giungere in due modi: inconsciamente, cioè attraverso l’attività di sogno oppure consciamente, attraverso la meditazione. Solo a coloro che siano sulla via esoterica è concesso sperimentare entrambe le modalità, di sogno e meditativa.
Per quanto riguarda la modalità inconscia, essendo l’attività del corpo eterico meno disturbata dalle impressioni dei sensi in questo inizio inverno, al momento dell’addormentarsi, il polo inferiore del corpo fisico-eterico si apre alle impressioni delle Gerarchie. I sogni fatti in queste Notti Sante saranno quindi presi per sogni dal contenuto, almeno in parte, premonitore.
Per quanto riguarda la modalità meditativa, è necessario prepararsi durante la giornata, con coscienza di veglia ben desta e rivolta all’atmosfera della Notte Santa che si andrà a sperimentare, leggendo le indicazioni di Steiner. La veglia prima della Notte Santa in sé rappresenta l’Avvento della singola Notte Santa. Una volta giunto il tramonto o prima di addormentarsi, si deve creare lo spazio ed il tempo sufficiente per meditare, secondo le fasi:
Concentrazione, attraverso la liberazione dello spazio interiore da istanze animiche (pensieri vaganti, emozioni contrastanti, brame etc.);
Meditazione immaginativa del Simbolo e del Mistero della Notte Santa (evidenziato in grassetto nel testo);
Cancellazione dell’immaginazione così costituita e contemplazione dello spazio vuoto creatosi, con le sue forze;
Uscita dalla meditazione.
Si medita da seduti, il corpo rilassato, la respirazione costante in quattro tempi: inspirazione, pausa col respiro pieno, espirazione, pausa col respiro vuoto. La stanza deve essere abbastanza calda, silenziosa così che il corpo divenga un supporto per la meditazione, senza che le impressioni sensorie ne vengano risaltate. L’illuminazione deve essere simile a quella naturale o, se impedisce la concentrazione, dovrà essere soffusa. Lo schienale della sedia, anche leggermente imbottita, aiuta la schiena a stare diritta e la testa così ben eretta sul collo. Gli occhi sono socchiusi. Gli avambracci appoggiati sulle cosce, le mani lievemente aperte posate sulle ginocchia. I piedi devono poggiare completamente a terra, meglio se con una calzatura comoda o anche solo le calze abbastanza pesanti da tenere i piedi al caldo. Tutto il corpo deve essere a suo agio, divenendo quasi impercettibile, un calice per l’interiorità.
Un consiglio: si accenda una candela all’inizio della meditazione per sancire l’inizio dell’atto, creando così lo spazio ed il tempo di “illuminazione” della coscienza. La candela accesa può essere posta davanti alla vista del meditante, così che sia la prima e l’ultima cosa che si vedrà.
All’uscita dalle meditazione si aprono lentamente gli occhi, si rimane nella posizione del meditante fin quando non ci si sente pronti a sciogliere la posizione, spegnendo la candela con uno spegnicandela o con le dita bagnate, ma mai con il soffio in quanto il respiro è sempre datore di vita.
Si annotino brevemente, su un diario ordinato cronologicamente, tutte le immagini e le parole che sovvengono durante o dopo la meditazione. Lo stesso vale per le immagini di sogno così come per i segni e sincronicità che possono venirci incontro durante la vita di veglia nei giorni delle Notti Sante.
Le Immaginazioni delle Notti Sante
Il contenuto delle indicazioni esoteriche è stato mantenuto nella sua forma originaria, tuttavia la loro esposizione è stata cambiata per rendere più chiara la struttura di ogni Notte Santa, secondo il Segno Zodiacale, insieme alla sua Immagine del Futuro Giove, l’Indicazione, il Simbolo ed il Mistero.
Questi elementi che compongono le indicazioni esoteriche, quando uniti insieme in un’immagine meditativa, formano l’Immaginazione di quella Notte Santa che è la porta attraverso la quale riceviamo la possibilità di sperimentare profeticamente la previsione dell’anno futuro.
1° Notte Santa: 24/25 Dicembre – Vigilia di Natale – ♑︎ Capricorno – Gennaio
Capricorno: lo Spirito Divino è nato nella Materia. Spirito e Materia. L’Alfa e l’Omega si toccano e nasce la vita.
Indicazione: la vigilia di Natale, quando Cristo è nato nell’anima, l’anima chiede: posso essere ascoltata con tutte le mie debolezze, i miei difetti e le mie passioni?
Simbolo: la Stalla di Betlemme, nella cui umiltà e povertà è nata la Luce del Mondo. La Voce del Silenzio penetra l’anima e insegna ad affermare con gioia il bene in noi e negli altri.
Mistero: l’anima che anela nell’oscurità di una foresta senza sentieri.
Immaginazione:
Nel cuore dell’Inverno nasce, di anno in anno, il Cristo entro la mangiatoia nella Stalla di Betlemme del corpo fisico terrestre ed umano. Il corpo fisico della Terra e dell’uomo sono uno, così come l’Io della Terra è il Cristo il quale in questo periodo dell’anno viene a nascere potentemente alla percezione interiore dell’Io dell’uomo. Il corpo fisico della Terra e dell’uomo è il pane e Betlemme è la “Casa del Pane”, ovvero il forno dove viene cotto il pane per mezzo del calore: l’Io per mezzo del suo calore-amore cuoce il corpo fisico, lo discioglie come una candela, e così facendo lo spiritualizza. “Mille volte potrebbe nascere il Cristo a Betlemme, ma se non nasce in te pure, sei perduto in eterno.” – Angelo Silesio.
Ma prima di questo momento l’anima vaga nella natura selvaggia, una selva oscura senza sentieri: la natura selvaggia del corpo fisico, eterico ed astrale, ovvero di ciò che del Regno Minerale, Vegetale ed Animale esiste in noi. Poi, poco a poco, in questo silenzio di tomba, ecco una voce, la Voce del Silenzio, il maestro interiore che conduce alla maestria dell’Io. È solo quando la luce dell’Io brilla nell’oscurità, illuminandola, che questa diviene la nuova luce: l’Io illumina così l’astrale, l’eterico e il fisico ovvero l’animale, il vegetale e il minerale dentro di noi e dunque nel mondo.
Nella costituzione occulta dell’uomo, il primo è il corpo fisico il quale venne in essere come germe dai Troni, gli Spiriti della Volontà, nella prima metamorfosi dell’Antico Saturno; l’ultimo a nascere è l’Io, il bambino divino, il quale viene posto come seme dagli Elohim, gli Spiriti della Forma, nella presente metamorfosi della Terra. Adesso l’opera primordiale dei Troni, il sacrificio della volontà divina nel Mare di Coraggio, trova espressione nell’Io, il quale è il plasmatore della forma del corpo fisico, proprio come gli Elohim disposero le forze plasmatrici eteriche affinché generassero la forma fisica del pianeta Terra come lo conosciamo.
Il primo, il corpo fisico, e l’ultimo, l’Io vengono a trovarsi in unità: l’Io discende più a fondo possibile nel fisico. Le altezze vengono accolte nella profondità, così che le debolezze dell’anima vengono comprese e poste nella luce dello spirito. Ecco l’immagine occulta del Capricorno, dove il corpo fisico, la montagna, sorge dalle acque abissali dove nuota il Pesce, l’Io, che è anche la coda del Capricorno. Il Pesce è il neonato spirito divino entro l’uomo, proprio come il Cristo, il Pesce “Ichthys”, inaugurò la transizione dall’Era Astrologica dell’Ariete a quella attuale dei Pesci.
2° Notte Santa: 25/26 Dicembre – Natale – ♒︎ Aquario – Febbraio
Aquario: l’Aquila dell’anima volteggia in alto sulle acque per mezzo delle sue ali.
Indicazione: Bhagavad Gita: una vita egoista o una vita dedicata all’umanità?
Simbolo: Notte di Giovanni. L’aquila dell’anima volteggia in alto sulle sue ali, guardando indietro da una grande altezza e osserva la propria vita. Ora l’uomo riconosce le leggi del Karma.
Mistero: scegliere il sentiero stretto e difficile o la via larga e semplice. Per colui che è nato dalla carne è difficile trovare il sentiero dello spirito.
Immaginazione:
Sopra la cima della montagna volteggia l’Aquila, la quale, per mezzo del suo occhio spirituale, osserva il mare delle vicende terrene. Tutte le vicende terrene sono intrecciate dal Karma, il quale è un dono del Cristo dopo la Cacciata dal Paradiso terrestre. Poi, dopo la sua vista agli Inferi nel Mistero del Golgotha, assume su di sé il compito di Signore del Karma dopo Mosè. Ciò significa che i 10 Comandamenti, che compongono la Legge del Karma, sono riuniti in uno solo, il comandamento dell’Amore, che scioglie il Karma: “Amatevi gli uni gli altri come Io ho amato voi.” Solo con gli occhi dello Spirito è possibile osservare dal punto di vista dei principi primi gli effetti secondi.
La via indicata da Krishna, avatar di Vishnu, nella Bhagavad Gita è quella dell’eroe solare il quale accetta le prove del destino, nell’amore per l’azione, liberata dall’attaccamento egoistico al passato e dunque al karma stesso. Arjuna deve accettare il proprio destino di lottare nella battaglia di Kurukshetra, dove si troverà a fronteggiare la sua stessa famiglia, ma dovrà rimanere distaccato dalle proprie azioni, ovvero dovrà rimanere nei principi spirituali e non farsi coinvolgere negli effetti materiali. Così come il Cristo-Io dirà: “Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna” – Matteo 19,23-29.
Questa è la Notte di Giovanni, in cui innanzi a noi si parano davanti il Battista, l’Aquario, che battezza nell’Acqua e l’Evangelista, l’Aquila, che battezza nel fuoco. L’Aquila è l’unico animale in grado di volare fissando direttamente il Sole, ovvero quell’anima spiritualizzata che si invola direttamente verso l’Io-Spirito. Per mezzo della Porta del Battista siamo entrati in un corpo fisico con l’incarnazione, il battesimo, il Diluvio Universale che genera l’umanità storica nello spazio-tempo percepito fisicamente. Per mezzo della Porta dell’Evangelista moriamo nel corpo fisico e nascendo allo spirito veniamo battezzati nel fuoco dello Spirito Santo.
“Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono coloro che entrano per essa. Quanto stretta è invece la porta e angusta la via che conduce alla vita! E pochi sono coloro che la trovano!” – Mat 7:13-14. Una volta che risvegliamo alla vita interiore, una volta che come discepoli dell’esoterismo troviamo la fonte di calore e luce interiore, all’ora l’interiorità si illumina e accoglie lo Spirito Santo, che dalle cose morte del mondo intesse nell’anima umana e per mezzo della trasmutazione, vengono fatte risorgere a nuova vita.
3° Notte Santa: 26/27 Dicembre – Santo Stefano – ♓︎ Pesci – Marzo
Pesci: “Io sono il pane”, il pane del corpo fisico che è il fantoma dell’Antico Saturno.
Indicazione: l’anima riconosce di non potersi soffermare in alto e di essere tirata di nuovo giù verso il basso, poiché ha in sé ancora molto peso terreno.
Simbolo: le tre Notti del Giglio Bianco. L’anima comincia coscientemente a purificare il corpo terreno, considerando “Viatico Santo” ogni cibo. “Io sono il pane…” “Noi veniamo dal pane, viviamo del pane lungo il percorso di formazione e ritorniamo al pane”.
Mistero: mai dimenticare la Meta delle mete lungo gli ampi percorsi nel Regno Terreno.
Immaginazione:
I Troni nell’Antico Saturno presero parte della loro sostanza e la sacrificarono: ne fecero un uovo di calore il quale formò il germe del corpo fisico dell’uomo. Tutta la creazione procede da questo uovo cosmico che insieme era l’uomo dell’Adamo Cosmico, l’Adam Kadmon, l’originario corpo dell’umanità, il fantoma dell’Antico Saturno. È poi nell’Antico Sole che le Dominazioni, gli Spiriti della Saggezza, ammirando il sacrificio dei troni, offrono parte della loro sostanza formando il seme del corpo eterico intessuto nelle forze solari. Il corpo fisico che viene trasformato per mezzo delle forze solari diviene pane.
L’anima intesse tra il corpo e lo spirito, tra la profondità e le altezze. Il corpo origina dal Padre, il fondamento del mondo e della creazione; mentre lo spirito dallo Spirito Santo, l’intelligenza che plasma le forme di vita e le cose del mondo. Il Padre è il fondamento dei Mondi, lo Spirito Santo è la forma dei Mondi. Tra il fondamento e la forma dei Mondi intesse la vita, che pulsa, si amplia e si ritrae ed armonizza i due punti tra la periferia ed il centro. Finché l’Io vive nel dormiveglia dei sensi fisici, esso è attratto verso il basso, verso il peso terreno, ma nel momento in cui si risveglia può giungere tanto nelle altezze che nelle profondità.
Quando l’anima umana penetra nel cosmo tanto nelle altezze che nelle profondità, percepisce che entrambi, microcosmo e macrocosmo, compartecipano dello stesso mistero: il macrocosmo ci presenta in forma di pura saggezza divina ciò che noi dobbiamo trasformare in puro amore cristico. Purificare il corpo è trasformarlo per mezzo delle forze solari del Cristo-Io, far sì che ciò che era archetipo divino ritorni ad esserlo nella piena coscienza. Il seme solare macrocosmico diviene pane microcosmico e, venendo transustanziato, ascende nuovamente alla sua natura solare. Ecco la Meta delle mete che sta oltre i sentieri biografici nel regno terrestre: per mezzo della nascita nella Casa del Pane, tornare alla Casa del Padre.
4° Notte Santa: 27/28 Dicembre – ♈︎ Ariete – Aprile
Ariete: la forza di Cristo che redime il doppio luciferico.
Indicazione: purificare consapevolmente il corpo astrale: antipatia e simpatia vengono trasformate in Amore. Le passioni e le brame tacciono. La forza di Cristo penetra con la sua luce e la sua forza in ciò che è luciferico in noi.
Mistero: il lavoro su noi stessi serve il benessere di tutti.
Simbolo: l’Arcangelo Uriel ci pone davanti ad uno specchio in cui vediamo noi stessi come siamo.
Immaginazione:
L’Io-Cristo non si è mai trovato così vicino alla sede entro il corpo fisico, posto nel suo trono dell’anima nel cranio, alla radice del naso, tra i due occhi. Quando l’Io compenetra davvero il “viatico santo” dell’essere umano, porta a risveglio la ghiandola pineale, i cui due petali cominciano a risvegliarsi, aprendosi come le foglie gemelle di un germoglio, la stessa forza di pensiero che scaturisce come la scintilla dalla pietra focaia, le forze dell’Ariete. La pietra si consuma nel suo scintillare per accendere fuochi, così l’Agnello si sacrifica nel fuoco acceso ritualmente sull’altare di pietra, l’antico altare dell’Oracolo del Sole.
Fu nell’Antica Luna che le Virtù, gli Spiriti del Movimento, in seguito all’opera creatrice dei Troni e delle Dominazioni, presero la loro sostanza e ne fecero il germe del corpo astrale dell’uomo. Fu nella stessa metamorfosi che gli Spiriti Luciferici rimasero indietro nell’evoluzione trattenendo per loro stessi la saggezza dello Spirito Santo che allora permeava il cosmo, chiama. Fu in questo appropriarsi egoisticamente della Saggezza che la Sofia, che allora entrava nel rango delle Dominazioni, venne scissa in una parte in ascesa ed una in discesa verso la materia: la Divina Sofia che ascende verso la Trinità e la Sofia incantata nella natura dal Principe dell’Illusione, Lucifero.
La forza di Cristo, fratello e sposo della Sofia, libera la Saggezza incantata nella natura e la trasforma in Amore. La saggezza che di per sé ancora compenetrerà il cosmo e la natura deve essere interamente trasmutata dal fuoco dell’Amore: l’Io con il suo calore-coscienza trasmuta i corpi figli dei regni della Natura, astrale-animale, eterico-vegetale e fisico-minerale. Quando tutto ciò che è nel corpo astrale è stato portato a purificazione, allora ecco liberarsi la Sofia nella natura che ascende di nuovo verso la sua parte celeste. E facendo questo, al contempo, Cristo redime Lucifero, il quale diviene il veicolo: il Cristo è la Luce portata dal Portatore di Luce, Lucifero; l’Amore viene portato dalla Saggezza, l’ostia solare viene accolta nella coppa lunare e il Cosmo di Saggezza diventa Cosmo d’Amore.
Uriel, l’Arcangelo dell’Iniziazione, ci permette di riconoscere il Volto del Cristo nel volto di ogni uomo. L’uomo lavora su di sé affinché possa divenire portatore del Cristo. Bastano 12 uomini che lavorino in loro stessi affinché la Terra risplenda interiormente della luce del Cristo-Sole: nell’economia spirituale, il lavoro di uno è il lavoro di tutti, così che il frutto portato da uno viene moltiplicato nei semi che tutti potranno piantare.
5° Notte Santa: 28/29 Dicembre – ♉︎ Toro – Maggio
Toro: la Colomba Bianca. Convertire le colombe nere del pensiero in colombe bianche.
Indicazione: purificare consapevolmente il corpo del pensiero. Disciplinare il pensiero. Concentrazione sulle cose positive.
Simbolo: convertire le colombe nere del pensiero in colombe bianche, perché il nostro pensiero può essere paragonato a una colombaia, finché non viene consapevolmente condotto con disciplina. Dobbiamo chiudere questa colombaia davanti a pensieri negativi e strani.
Mistero: la purificazione del Tempio attraverso Gesù–Cristo.
Immaginazione:
Il Toro contiene nel suo corpo, nel suo intestino, un cosmo di astralità: queste forze servono al Toro per assimilare le sostanze vegetali, distruggendole nella forma in cui si trovano e riorganizzandole secondo la propria forma. Se noi immaginiamo di rivoltare l’essere del Toro come un calzino, così che il mondo astrale in miniatura che possiede in sé potesse irradiare verso l’esteriorità del mondo, noi non vedremmo più Toro, ma l’immagine della Colomba Bianca, la quale irradia un’astralità che da dentro irradia illuminando ciò che tocca.
Questa stessa immagine possiamo porla in relazione con l’astralità dei pensieri, i quali, nel loro stato legato alla materia sono come colombe, nere e non bianche. Le colombe nere sono i pensieri materialistici. L’astralità va purificata interiormente e irradiata esternamente una volta che può illuminare il mondo: il corpo del pensiero, l’anima razionale, da legata alla materia viene liberata nello spirito. Ecco l’immagine del cranio che, come una colombaia, ospita in sé i pensieri , colombe che vanno e vengono volando. Le colombe che abbiamo slegato dal sostrato materiale, sono portatrici dello spirito, ovvero di pace. Le colombe che ancora sono legate alla materia portano divisione.
Il potere del Toro è trasformare le forze vitali in forze di generazione: come prima venivano generati pensieri colmi di forze di morte, ora vengono generati pensieri portatori di vita spirituale. La gola, dove viene generata la parola, è il nuovo organo di riproduzione dell’uomo: la Parola Perduta è l’uomo. È la Parola che diviene carne che trasmuta la carne nella Parola Ritrovata. Si tratta in altre parole del Mistero della sublimazione delle forze di concepimento fisico in concepimento interiore. Tale concepimento avviene solo nel momento in cui il corpo, il Tempio, è purificato, per mezzo del Cristo-Gesù, la Parola incarnata.
6° Notte Santa: 29/30 Dicembre – ♊︎ Gemelli – Giugno
Gemelli: il Figlio di Dio ed il Figlio dell’Uomo.
Indicazione: ognuno di noi deve unire con accresciuta forza di volontà le due parti, l’Immortale, l’Eterno con il perituro, in modo da riconoscere la verità.
Simbolo: ora seguono le tre Notti della Spada. La Notte di Pietro. Notte della Consacrazione della Spada. Ognuno di noi deve forgiare da sé la propria spada di discernimento.
Mistero: fondere il Figlio di Dio con il Figlio dell’Uomo – Unità!
Immaginazione:
Dal momento in cui l’uomo si distaccò dalla vita divina degli Elohim con la Cacciata dal Paradiso Terrestre, ovvero da quando non mangiò più del Frutto della Vita, in quel momento venne a divenire un essere duale in cui convive una natura legata al mondo spirituale e alla luce, l’Io, ed una legata alla materia e alla tenebra, il triplice corpo. L’Io è l’individualità, mentre dal triplice corpo emerge la personalità, la maschera attraverso la quale l’Io si manifesta nel mondo. Tuttavia da quando il Cristo è entrato in Gesù di Nazareth, l’individualità cosmica si è inserita nella costituzione di colui che aveva più di tutti purificato la propria personalità, divenendo un calice perfettamente trasparente.
L’uomo è dunque gemello di se stesso, nel suo aspetto divino e terreno che ne fa da calice. Così come il Cristo viene accolto nel calice di Gesù di Nazareth. Ciò che unisce lo spirito e la materia è l’Io unito all’anima. Tale unione, dell’Io con l’anima, è frutto di un atto di Libera Volontà: la luce dell’Io permette di illuminare le verità dello spirito. Ecco che l’Io è come una spada a doppio taglio, il quale permette il discernimento. La Spada dell’Io deve essere consacrata sulla pietra di fondazione di una chiesa interiore. Così come Pietro rappresenta colui sul quale si fonda la chiesa esteriore, Giovanni, con il quale abbiamo cominciato il percorso delle Notti Sante, è il sacerdote della Chiesa Interiore, della chiesa dell’iniziazione. Così come Pietro porta una spada esteriore affilata sulla pietra; così Giovanni porta la spada del discernimento dello spirito dalla materia.
Con la formazione del Corpo di Resurrezione, il Cristo ha permesso la resurrezione della personalità nell’individualità: nel nostro post-mortem, l’estratto essenziale dell’esperienza del corpo astrale, eterico e fisico viene assorbita nell’Io e portata nei mondi superiori. Nulla andrà perso per mezzo del Cristo, perché la pietra scartata diverrà la pietra di volta del nuovo Tempio dell’Uomo.
7° Notte Santa: 30/31 Dicembre – ♋︎ Cancro – Luglio
Cancro: il Signore dell’Anima, l’autore delle nostre azioni.
Indicazione: dedicarsi a letture elevate. È la notte del Grande Comandamento.
Simbolo: il Serpente all’Elsa della Spada. Saggezza.
Mistero dell’attività: chi governa la nostra anima? Chi è il Signore della nostra anima, l’autore delle nostre azioni? Noi abbiamo la libertà di rafforzare la Buona Volontà in noi.
Immaginazione:
L’anima che vaga nell’oscura notte del mondo esteriore, ha in sé la luce, il Signore dell’Anima, l’Io. Al momento del passaggio dall’Atlantide alla prima epoca di cultura, la Paleo-Indiana, l’Era del Cancro, l’uomo per la prima volta si ritrova circondata da un mondo che percepisce completamente alieno. Se l’antico atlantideo percepiva la Parola-Spirito risuonare in tutta la Natura, il fuoco, il vento, l’acqua e la terra parlavano all’uomo della Creazione stessa. Dopo il Diluvio Universale, la separazione dell’aria e dell’acqua genera anche la separazione della coscienza. Così l’antico indiano percepisce da un lato il mondo spirituale e dall’altro la maya, l’illusione del reale: l’antico indiano quando ascoltava la natura, il fuoco, il vento, l’acqua e la terra, udiva un vuoto dove l’anima rischiava di perdersi.
Dove prima la Parola-Spirito risuonava nella natura e riecheggiava nell’anima, ora il mondo spirituale appariva come un’impronta cristallizzata nella natura stessa. Non rimaneva che l’eco della Parola-Spirito entro l’anima stessa. Fu dal ricordo interiore della Parola-Spirito che l’antico indiano cominciò a sviluppare la Saggezza, ovvero il mantenere le antiche conoscenze spirituali, tramandandole di generazione in generazione prima in forma orale e poi, solo millenni dopo, in forma scritta. È questa Saggezza iniziatica che permette di collegare ciò che interiormente viviamo come reminiscenza del divino-spirituale con ciò che nella natura è immagine del divino-spirituale. Se dapprima questa è il Serpente luciferico, capace di sedurre l’anima nell’intellettualismo, essa viene poi posta sull’Elsa della Spada della volontà e diviene il veicolo dello spirito.
Nell’infanzia viviamo attraverso le forze divino-spirituali senza bisogno di ricordarle. Una volta finita l’infanzia ci risvegliamo come adulti, dopo la discesa dell’Io, allora l’anima dimentica la sua origine spirituale. Ma l’Io, conchiuso nell’anima resa individuale, è anche la possibilità di trascendere la separazione dell’anima e del mondo: quando l’Io riconosce e afferra se stesso nell’anima cosciente, allora diventa davvero l’autore delle nostre azioni. Il Grande Comandamento è: che l’Io si desti nell’anima e che ne divenga il Signore, colui che esercita la Buona Volontà.
31 Dicembre/1 Gennaio: 8° Notte Santa – San Silvestro – ♌︎ Leone – Agosto
Leone: la vittoria si ottiene grazie alla Pienezza di Dio e la fedeltà instancabile dinnanzi ai compiti del Leone.
Indicazione: sacrificio. La lingua, cinta con la spada della forza cristica, parla la verità senza ferire. È la notte che allontana il terrore.
Simbolo: la Croce sull’Elsa della Spada.
Mistero: il cavaliere, il combattente con la lancia della volontà e la spada della conoscenza. Il cane come simbolo di obbedienza. Dietro di lui la Morte e il Diavolo! Ad un certo grado di conoscenza, ogni mossa sbagliata porta rapidamente alla perdizione.
Immaginazione:
È il sacrificio solare del Leone nel coraggio che genera i mondi. Tutto comincia nel segno del Leone, il segno del cuore: fu nell’Antico Saturno che gli Spiriti della Volontà, i Troni, compirono il loro sacrifico per dare luce al primordio dell’umanità nella regione zodiacale del Leone. Nel segno del Leone venne deposto l’uovo di calore dell’uomo minerale di allora e contemporaneamente venne alla luce il tempo sottoforma degli Spiriti del Tempo, gli Archai, che allora erano umani. Fu questo atto dei troni che mise in moto tutta la catena planetaria dall’Antico Saturno al Futuro Vulcano.
Questo atto di supremo coraggio divino, scalda l’oscurità della Notte Cosmica e la colma di amore: essendo l’uomo nell’Antico Saturno un organo di senso, e contemporaneamente essendo l’uomo originariamente formato nella regione del Leone, il cuore, si può dire che l’uomo fosse tutto cuore il quale era un organo di senso. Quando torniamo al cuore delle cose, torniamo all’essenza delle cose, è nel cuore che il coraggio permette di esercitare fedeltà instancabile. Quando torniamo al cuore di noi stessi, troviamo la nostra essenza, la capacità di centrarci contemporaneamente nell’orizzontalità e nella verticalità, formando così la metamorfosi del simbolo della Spada della Volontà nella Croce del Sacrificio.
Le quattro camere del cuore, i due atri e i due ventricoli, formano la croce di sacrificio che originariamente i Troni impressero nel cuore, assi cristallini della vita spirituale dell’uomo. Sacrificando noi separiamo qualcosa da noi, e così facendo lo rendiamo sacro, infuso di vita propria. È al centro della croce che nel corso della successiva evoluzione umana si aprirà la quinta camera del cuore, la sede dell’etere morale.
La lingua che prima portava la menzogna della mente divorziata dal cuore, ora parla la verità senza ferire. La Forza Cristica che risiede nell’Io porta in sé la verità: “Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla Terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada.” – Matteo 10:34, la Spada dell’Io individuale che rende la coscienza oggettiva ma anche capace del grande sacrificio: separare i legami di sangue per formare legami spirituali. Nel percorso che ci conduce attraverso la lotta con la Morte ed il Diavolo, noi diveniamo cavalieri dell’Io, fedeli ai nostri compiti fino alla morte, come il cane.
9° Notte Santa: 1/2 Gennaio – Capodanno – ♍︎ Vergine – Settembre
Vergine: l’io inferiore si arrende e si pone al Servizio.
Indicazione: questa è la Notte Santa tripla, in cui l’io inferiore si arrende e rimane soltanto il desiderio di servire e di darsi.
Simbolo: ora a seguire le tre Notti della Corona.
Mistero: il distacco dal freddo intelletto o la separazione dell’intelletto dai vincoli e dalle finalità terreni.
Immaginazione:
L’Io inferiore ora riconosce che il suo compito è servire l’Io Superiore: il Sole irraggia i suoi raggi, così come l’Io Superiore che dimora nella sfera solare irraggia l’Io che si incarna nella biografia. Sono i compiti dell’Io Superiore che l’Io nell’incarnazione dovrà portare a compimento sulla terra quali missioni: eventi a cui andiamo incontro per destino e nei quali sono occasioni per l’Io di afferrare se stesso. Ecco che quando l’io inferiore riconosce la sua sorgente nell’Io Superiore, è come se la Terra venisse incoronata dalla corona del Sole: l’io inferiore viene ad essere incoronato dei compiti dell’Io Superiore, si sente investito tanto del diritto che del dovere di adempiere al destino nella Buona Volontà.
L’io inferiore che dapprima è intrappolato da un lato nelle spire del Serpente luciferico, la mente che vuole conchiudere l’individualità nell’egoismo; e dagli artigli del Drago arimanico, la materia che vuole schiacciare l’individualità nel materialismo ora trova il punto di equilibro nel sacrificio. Lucifero vorrebbe rapire l’Io portandolo in un mondo fantasmagorico avulso dalla realtà di tutti i giorni. Arimane vorrebbe possedere l’Io per eclissarlo e rendere l’uomo un automa programmabile. L’uomo nella sua battaglia dell’anima tra Lucifero e Arimane, lotta tra un eccesso di forza, che diviene crudeltà, ed un eccesso di bontà, che diviene debolezza. Nel punto di equilibrio tra forza e bontà sta il sacrificio vissuto come armonia tra potenza e immaginazione, il sacrificio è realizzazione della volontà superiore nell’amore.
L’intelletto inizialmente illuminato nella fredda luce di Lucifero, viene ora pervaso dall’amore: la finalità terrena che Arimane impone, “produci, consuma, crepa”, viene svincolato dal circolo vizioso nel quale continuamente e ossessivamente afferma e replica se stesso. La Vergine, la Sofia dello Zodiaco, ha la capacità di rimuovere se stessa creando uno spazio vuoto dove le cose possono svilupparsi secondo la loro stessa vita. Il sacrificio massimo è quando l’individualità diviene capace di dare se stessa affinché le altre individualità possano svilupparsi nella loro evoluzione, secondo la massima occulta: “Io ho quel che ho donato.”
10° Notte Santa: 2/3 Gennaio – ♎︎ Bilancia – Ottobre
Bilancia: la Voce Interiore che indica i Segni del Divino.
Indicazione: imparare ad ascoltare obbedientemente la Voce Interiore e i Segni del Divino.
Simbolo: è la notte, in cui dal servire (e dal darsi) si sviluppa e cresce il più grande Sacrificio.
Mistero: la Voce in noi che chiama attraverso le varie incarnazioni: la sua chiarezza aumenta tramite il sacrificio e la decisione.
Immaginazione:
Una volta afferrata la missione che dall’alto viene ad incarnarsi nelle nostre azioni quotidiane, riconosciamo il divino-spirituale tanto interiormente, nell’anima, che esteriormente, nel mondo. Ecco che si instaura un dialogo interiore tra la luce, l’Io, e la fiaccola portatrice di luce, l’anima: l’Io indica all’anima umana come riconoscerlo nel mondo. Interiormente l’Io risuona nell’anima come Voce interiore che ci guida attraverso le azioni, ed esteriormente ci indica dove guardare come l’Io sia impresso in tutta la creazione secondo i Segni del Divino.
Nel momento in cui la nostra attenzione si desta e concentra, unendo l’interiore con l’esteriore, il dare della mano destra con il ricevere della mano sinistra, passo dopo passo, allora le forze della Bilancia si manifestano nell’uomo: quella che inizialmente è titubanza, diventa obbedienza ai compiti dati da noi a noi stessi a partire dal nostro Io Superiore. Ecco il più grande Sacrificio è rendere sacre le nostre azioni affinché queste possano divenire altare per altri che a loro volta compiranno il proprio sacrificio. Ognuno diventa sacerdote di se stesso e dispone l’altare per il suo prossimo. Vi è una catena ininterrotta di sacrifici che collega il passato al futuro attraverso il presente: il servire il proposito individuale di divenire immagine dell’archetipo dell’uomo, diviene il darsi nell’azione per amore dell’azione stessa.
Questa attivazione della coscienza alla divinità dell’anima e del mondo è il riconoscimento del linguaggio dell’Angelo Custode il quale si manifesta immaginativamente come sincronicità: segni, simboli, numeri che destano pensieri slegati dalle necessità materiali e conducono alla meta. L’Angelo Custode che intesse nel Sé Spirituale si manifesta come colui che avendo trasformato completamente il corpo astrale, ha redento il suo karma e dunque è capace di vedere e andare oltre tutte le nostre incarnazioni, donandoci la chiarezza di visione, che diviene risolutezza nell’azione.
11° Notte Santa: 3/4 Gennaio – ♏︎ Scorpione – Novembre
Scorpione: il Guardiano della Soglia, il cui superamento conduce alle altezze.
Indicazione: professare sempre più lealtà verso l’Altissimo.
Simbolo: l’undicesima notte: la lotta con il Guardiano della Soglia.
Mistero: edificare in noi il Castello del Graal.
Immaginazione:
Il Piccolo Guardiano della Soglia che ci pone innanzi ai nostri vizi, i quali non sono che la faccia in ombra, del volto luminoso delle virtù. Ogni nostro aspetto in ombra è la potenza che permette di realizzare il miracolo in Terra. L’Io che possiamo immaginare come una colonna di luce, deve tanto ascendere alle altezze celesti che scendere nelle profondità abissali terrestri.
L’Undicesima Notte ci presenta davanti al Mistero del Doppio, il numero “11” il doppio 1, colui che ci abita eppure non è noi, colui che si sostituisce a noi nel momento in cui l’incoscienza prevale sulla coscienza, quella parte di noi che rimane nell’oscurità perché ancora non rischiarata dalla luce spirituale dell’Io. Il numero 11 è il delicato passaggio che separa la personalità dall’individualità. Nella Cabala Ermetica, il numero 11 è la Sephirah-non-Sephirah, ovvero un vuoto nell’Albero della Vita che è anche un passaggio, tanto per la Triade Superna, dove alberga la Trinità nella Creazione, che per l’Albero della Morte: il Mistero dello Scorpione è la morte auto-inflitta o la resurrezione oltre se stessi.
Gli iniziati della Loggia Nera, una volta ricevuta la Corona mancano di riconoscere che questa non è stata forgiata solo per mezzo del fuoco della volontà umana, ma essa è stata ricevuta come dono dal cosmo: l’oro metallico è la traccia minerale del Sole. La materia prima viene data dal Cosmo, la quale viene forgiata nella costanza dell'esercizio della volontà. Quando la volontà si rifiuta di riconoscere il Cristo quale Grande Guardiano della Soglia, allora convinto della sua stessa potenza, decade tra i cocci rotti, svuotati della luce divino-spirituale dell’Albero della Morte.
L’iniziato della Loggia Bianca trascende ciò che è la sua stessa volontà ha prodotto e così facendo libera la volontà nel cosmo, rendendola eterna: le acque cosmiche che dall’alto si riversano sul fuoco inestinguibile della volontà producendo il miracolo della Cosa Una. Il Cristo si specchia così nell’Io e l’Io in Cristo. Noi stessi diveniamo il Castello del Graal che custodisce il Santo Calice che contiene in sé l’ostia solare.
12° Notte Santa: 4/5 Gennaio – ♐︎ Sagittario – Dicembre
Sagittario: le forze focalizzate e risolute del Sagittario.
Indicazione: le forze focalizzate e risolute del Sagittario devono essere impegnate in modo che possano accogliere il bene spirituale.
Simbolo: nella Dodicesima Notte si depone la Corona ottenuta ai piedi del Divino perché, se siamo stati noi combattendo a conquistare la Corona, è stata però la Grazia, la legge divina a concedercela. Perché la Grazia è l’afflusso da una sorgente che l’uomo, con le sole forze umane, non è capace di raggiungere.
Mistero: ora il Principio e la Fine sono uno. Tempo-senza spazio e Spazio-senza tempo. Tutto è eterno e santo ora!
Immaginazione:
L’Io è il “centro verticale”, è al contempo il centro di equilibrio e la possibilità di collegarci verticalmente all’Io Superiore che risiede nella sfera del Sole e ancora più in alto, col Vero Io nello Zodiaco, congiunto con l’Altissimo. La lealtà verso l’Altissimo è dunque lealtà verso il nostro Vero Io che mai discende nell’incarnazione e che incontriamo ogni notte alla Mezzanotte Cosmica, così come ogni volta che ascendiamo nel nostro viaggio post-mortem. La Freccia del Sagittario ascende dalla Terra, trapassa il centro del Sole e giunge al centro dello Zodiaco: il bene spirituale coincide con ciò che il Vero Io ha posto nell’Io Superiore come intuizione delle realtà sovrasensibili, e a sua volta con ciò che l’Io Superiore ha infuso come ispirazione nell’Io che si incarna sulla Terra.
Il bene spirituale è insieme evoluzione individuale e dell’umanità. L’egoismo posto al Servizio del bene diviene la possibilità per il singolo e per la collettività di evolvere: impiegare le forze di Lucifero ponendole al servizio dell’evoluzione permette di trasformare la saggezza in amore attivo nella sfera terrestre il quale trasmuta la materia. Questo è possibile solo se si riconosce il Cristo quale Grande Guardiano della Soglia: la Corona posta sul capo dal Mago, la quale è la quintessenza che conferisce il dominio degli elementi, deve essere ora deposta ai piedi del Divino. La Corona pone in connessione col Cosmo e dunque appartiene più al cosmo che non a noi stessi.
L’uomo ascende verso le altezze, ma la Grazia discende sull’uomo. È così che l’inizio e la fine divengono uno, l’uomo ha raggiunto il divino e il divino ha visitato l’uomo: si sono incontrati in quel centro che è insieme Terra e Sole, lo Spirito del Sole Cristo che diviene Spirito della Terra. Colui il cui Io ha trovato il Cristo, vive nell’Eterno Presente.
13° Notte Santa: 5/6 Gennaio – Epifania – ☉ Adam Kadmon – Anno Futuro
Adam Kadmon: la Vita della materia e dell’anima spiritualizzate.
Indicazione: quello che abbiamo compreso e ricevuto nelle 12 Notti Sante, dobbiamo ora portarlo nella vita.
Simbolo: le 12 Notti Sante sono importanti per la vita e il destino di tutto l’anno. Possono piantare un seme di Buona Volontà.
Mistero: spiritualizzare la materia e l’anima.
Immaginazione:
La Verità vive al centro dello Zodiaco e ognuno dei 12 Segni è un punto di vista sulla Verità: ogni segno percepisce la verità per mezzo di un suo proprio senso permettendo a coloro che sono vicino a quel senso da un lato di percepirla, ma dall’altro di perderne il senso unitario. L’anima con uno sforzo di Buona Volontà, necessita dunque di personificare ogni punto di vista dello Zodiaco, per infine giungere al centro, ma è la luce del centro, l’Io che irradia costantemente in tutte le 12 direzioni dello Zodiaco a raggiungere l’anima nella sua molteplice manifestazione.
I sogni delle 12 Notti Sante invitano a portare la devozione e ciò che tramite essa è stato ricevuto, nella vita di tutti i giorni: le 12 Notti Sante donano loro stesse divenendo i mesi dell’anno che verrà. Ognuna di esse è un seme di Buona Volontà piantato nel frutteto dell’umanità, un seme che ognuno di noi è chiamato a piantare, divenendo giardinieri del divino.
L’Io, lo spirito umano, agisce spiritualizzando tanto la materia che l’anima, rendendo eterno ciò che è stato esiliato dal grembo del divino. Il compito dell’umanità è quello di trascendere i punti di vista e reintegrarsi nell’unità nella vita della Verità che risiede al centro: dall’originaria unità passa attraverso la molteplicità e ritorna all’Uno.
Formazione dell’Esagramma e del Pentagramma
Come l’Esagramma è la Stella del Macrocosmo, cioè la stella dell’anima paradisiaca di Adamo, il Gesù Nathanico del Vangelo di Luca; così il Pentagramma è la Stella del Microcosmo, cioè la stella dei Magi, l’Io di Zarathustra che si incarna nel Gesù Salomonico del Vangelo di Matteo. Infatti, al momento dell’ultimo giorno delle Notti Sante, l’Epifania, i Re Magi giungono a portare i doni dall’Oriente, la Persia, al Maestro Zarathustra reincarnato. L’evoluzione dal Macrocosmo al Microcosmo si compirà proprio nella 13° Notte Santa, che è la summa di entrambe le serie delle 12 Notti Sante. Steiner impiegherà l’Esagramma come esercizio di percezione del corpo astrale, mentre il Pentagramma come esercizio di percezione del corpo eterico.
Nella biografia le forze del Macrocosmo, ovvero le forze dei Sette Pianeti, si aggiungono una dopo l’altra a formare il corpo fisico, eterico ed astrale dell’uomo, nella sequenza che ritroviamo nei settenni della biografia umana: Luna, Mercurio, Venere, Sole, Giove, Marte, Saturno. Dove la Luna è la più vicina alla Terra e Saturno il più lontano, cioè secondo il modello geocentrico del Cosmo, o sequenza planetaria occulta. La stessa sequenza viene ripetuta nella vita Post-Mortem dell’anima, che ascende dal Mondo Fisico-Eterico (Terra), a quello Astrale (Luna, Mercurio, Venere), Spirituale Inferiore (Sole) e Spirituale Superiore (Marte, Giove, Saturno). Una volta formato il Microcosmo, cioè l’essere umano, questo deve accrescersi coscientemente verso il Macrocosmo, anelando nel suo Io alla conoscenza esoterica. Così facendo il Microcosmo si espande nuovamente ad abbracciare il Macrocosmo stavolta in uno stato cosciente.
Avendo raggiunto la Mezzanotte Cosmica, l’Io in accordo con le Gerarchie progetta una nuova incarnazione, secondo le esperienze pregresse di corpo fisico, eterico ed astrale inscritte nell’Io stesso. Questi sono i quadri della vita che verranno inscritti nel futuro della nuova incarnazione. L’Io dapprima raggiunto il Mondo Astrale si avvolge del corpo astrale, successivamente raggiunta la Regione Eterica della Terra si avvolge nel corpo eterico ed infine scegliendo i propri genitori sul piano fisico, pone le condizioni del proprio corpo fisico.
Ogni Avvento vengono ricapitolate tutte le precedenti vite, con tutti i progetti fatti dall’Io durante la vita post-mortem così che quando si giunge all’8° Notte Santa del Leone, si può immettere un nuovo impulso nell’evoluzione. Questo è il seme delle Notti Sante, che indicano la via tanto dopo la morte che nella successiva incarnazione.
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