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Soltanto accentuando l’aspetto positivo la verità può andare nel mondo


La natura umana si trasforma in modo che da se stessa partorirà quel che ha perduto dell’antica eredità proveniente dal mondo preterreno. Gli uomini dovranno sapere che cosa si presenta loro, altrimenti ne sarebbero molto turbati. Perciò la scienza dello spirito va posta nel nostro tempo.


Nel momento però in cui viene richiamata l’attenzione della gente su ciò a cui si è accennato qui, immancabilmente essa deve pervenire anche alla dottrina della reincarnazione, poiché deve riconoscere che un’entelechia proveniente dall’aldilà, dalle sfere di Giove, Saturno e così via, deve per forza poter avere di nuovo a che fare con la terra e ritornare a noi. Perciò gli occultisti che non vogliono che la dottrina della reincarnazione si diffonda, dicono che vanno erette barriere contro l’affermarsi di tale concezione. Esse vengono erette distogliendo il più possibile gli uomini dalle connessioni con i corpi celesti del sistema solare. Vediamo dunque come, proprio da quella parte, vi sia un interesse profondo a non lasciare che determinate cose si diffondano. Ieri ho detto: se si tende a un orientamento unilaterale, questo trova sempre un sostegno; la verità nel suo insieme viene contestata e si fa tutto il possibile per non lasciare che essa appaia. Avremo la giusta posizione all’interno del nostro movimento quando saremo del tutto consapevoli che la verità cercata viene contestata da molte, moltissime parti. Nulla è più necessario che cercare di difendersi e veramente sviluppare chiarezza di pensiero in ogni lato. Dobbiamo considerare che quanto si presenta come ostile, ad esempio le personalità ostili al nostro movimento, per la maggior parte non sono in realtà che comparse per le forze avversarie. Qui si entra nell’agire di potenze soprasensibili. E ovvio che esse, delle quali fanno parte Lucifero e Arimane, operano nella vita per mezzo di anime umane che sono semplicemente loro strumenti.

E perciò importante sapere con precisione di che cosa si tratti nell’uno o nell’altro caso; ma quel che più è necessario è di non trascurare mai di acquisire un pensiero chiaro ed esatto, per quanto meglio si possa. Sappiamo che la vita stessa presenta contraddizioni. Hegel edificò l’intera sua filosofia, mettendo in luce le contraddizioni insite nell’esistenza. Il punto non è quindi di eluderle, poiché esse esistono, ma piuttosto di riconoscerle e di prenderle in considerazione.

Arimane e Lucifero possono fare qualcosa soltanto quando una contraddizione rimane inosservata, quando non si ha né la forza né la volontà per metterla in luce. Quando si viene coinvolti in una contraddizione che non riconosciamo come tale, ma che accettiamo come vero contenuto di vita, Lucifero e Arimane hanno la possibilità di impossessarsi della nostra anima.

Prendiamo ad esempio una strana contraddizione che ci si è presentata nelle ultime settimane. Spinto dai fatti dovetti leggere un passo di una lettera pervenuta da una signora*, il cui contenuto era che non accettava né la dottrina, né il maestro, ma la persona. Non accettava né l’una né l’altro dunque, ma la persona. La dottrina veniva accolta e posta come un’aggiunta; il valore principale veniva dato alla persona. Così era posto il problema. Poi giunse qualcos’altro, ossia l’esatto contrario. Con vigore veniva respinta la persona e della dottrina si affermava che andava riconosciuta come giusta. Dunque da un lato si afferma di non accettare né la dottrina né il maestro, ma la persona; dall’altro si afferma di odiare la persona che promette e non mantiene quel che promette; la dottrina però è buona, viene accettata.

Che cosa significa questo? Significa: per un periodo fui in contatto con una persona; mi interessava, ma poco la sua dottrina. Poi mi allontano da quella persona e sottolineo quanto in realtà non mi interessasse affatto. Accetto invece quanto prima respingevo; non avevo accolto affatto la dottrina, ma ora dico che è buona. È chiaro che esprimendomi così parlo di un nulla: accetto quel che non volevo accettare affatto, che non posso affatto avere, poiché in precedenza ho rifiutato di accoglierlo.

Abbiamo così un esempio vivente di una contraddizione esistente nel mondo. Come si può dubitare che dove si ponga una contraddizione simile possa esistere ancora una reale, intima relazione con il nostro movimento scientifico-spirituale? Non vi è alcuna affinità interiore con esso. E importante aver presente una simile vera contraddizione. Se fra di noi infatti non prestiamo attenzione a cose del genere, non troveremo mai la via diritta alla conoscenza del mondo spirituale. È ovvio che molto ci può sfuggire, ma dobbiamo avere la buona volontà di fare davvero attenzione a simili contraddizioni dell’esistenza.

D’altro canto esse vengono adoperate proprio al fine di scardinare per così dire la verità. Si pensi ad esempio che qualcuno dica: una persona presenta una dottrina, ma quella stessa persona è piena di contraddizioni, persino di immoralità, addirittura dominata dalla forza del male; ma la dottrina e varie altre cose connesse sono buone, e io la accetto. Ma se la dottrina in questione consiste proprio nel fatto che chi la rappresenta, e ne rappresenta il movimento, instauri attraverso di essa la sua relazione con gli altri (cioè instauri la relazione tra sé e gli altri proprio attraverso la dottrina), se egli non vuole esserne altro che il portatore, con un atteggiamento del genere si pretende invece che egli sia qualcos’altro! Mentre si esigono dalla persona ogni sorta di cose, tuttavia rifiutando in fondo ciò che la dottrina porta, si dice: la dottrina è buona, ma la persona non va.


Quando ci si sente troppo deboli per attaccare in qualche maniera la dottrina, in quel modo si può davvero intraprendere qualcosa contro di essa fra coloro presso i quali si trova credibilità. È il modo migliore per annientare una dottrina che non si è in grado di confutare, poiché la si consegna alle potenze luciferico-arimaniche, come ho già accennato ieri.


Quante volte proprio nel nostro movimento si è detto che il nostro insegnamento non deve essere semplice teoria, ma vita reale! Facendone una semplice teoria lo si uccide; lo si consegna ad Arimane, il dio della morte. E il modo migliore per consegnargli quel che viene insegnato e per rimuoverlo regolarmente dal mondo.

E un problema notevolissimo per chi con serietà e dignità si trova nelle nostre file, poiché dobbiamo guardare queste cose movendo da una prospettiva superiore. Voglio portare ancora un esempio. Presento questi esempi perché ci sono vicini e ci mostrano in che direzione dobbiamo volgere lo sguardo; possono inoltre servire a giudicare le cose più vicine movendo da una prospettiva superiore. Nel nostro movimento va evidenziato nella maniera più rigorosa (ed è accaduto nel corso degli anni, da quando io lo rappresento) come la chiaroveggenza atavica debba venire posta nella giusta luce, sì che nessuno mai si abbia a ingannare in proposito. Quel che è stato escogitato per travisare nella maniera più marcata ciò che facciamo e vogliamo, è nell’esempio che ha fatto dire: si vede bene che è un movimento che si dedica a curare la chiaroveggenza, ma lo si presenta come se richiedesse da tutti di curare la chiaroveggenza. Con un’affermazione del genere si diffonde una nebbia sul movimento. La verità viene appunto stravolta, anche se è del tutto giustificato che si debba avere cura della chiaroveggenza. Si dispone però così di un buon mezzo affinché la gente odii il movimento.


Certo si può dire che se oggi si presenta un movimento, esso deve comparire in modo da non coltivare più la chiaroveggenza atavica. Se però si aggiunge: eppure quel movimento lo fa, significa che si sostiene la medesima cosa, ma lo si rimprovera con le sue stesse parole. Si volta quindi la direzione della freccia. Questo accade ad esempio vicino a noi. Vicino a noi si predica, si riferisce che coloro che sono riuniti qui a Dornach verrebbero, da me in special modo, spinti alla chiaroveggenza, lasciando intravedere che si tratta di una patologica chiaroveggenza atavica.

E ovvio che chi lo afferma non ha alcuna idea di che cosa dice. Non v’è dubbio che è una comparsa. Noi dobbiamo però guardare più a fondo nelle cose e avere chiaro che viviamo in un tempo in cui tali impulsi operano contro di noi. Sarebbe ben grottesco, se la nostra stessa dottrina venisse impiegata come arma contro di noi, e noi venissimo confutati sulla base della nostra stessa dottrina. Persino questo è già accaduto. E noto come in una replica* della scorsa settimana si sia dato forma a un attacco contro quanto io espongo con citazioni dai Misteri drammatici* e dalla Scienza occulta. Dappertutto sono dunque all’opera le forze che non vogliono che la verità emerga.


Per la verità medesima non abbiamo bisogno di preoccuparci, in modo particolare quando percepiamo che veniamo attaccati persino con le nostre stesse verità, cioè quando quel che diciamo viene usato contro di noi. Non si tratta dunque di una confutazione, ma piuttosto di ciò che veramente facciamo. Fino a che non eravamo attaccati non avevamo bisogno di addentrarci in polemiche. Da qui anche il nostro rifiuto della polemica, come fu spesso sottolineato in passato.

Soltanto accentuando l’aspetto positivo la verità può andare nel mondo.

Tuttavia nel momento in cui si fanno affermazioni che non sfiorano neppure la verità, dobbiamo essere armati e riconoscere da quali prospettive vanno giudicate simili cose. Non ci è consentito di porci nella prospettiva di riflettere su che cosa si trova nei libri, ma dobbiamo trasporre nella vita il principio vitale contenuto nella nostra dottrina. Ciò significa che giudichiamo la vita secondo i principi della nostra dottrina, che di fronte a ogni attacco esterno non pensiamo nel modo in cui dovremmo farlo, se l’avessimo accolta soltanto come una teoria. La necessità della polemica inizia soltanto quando veniamo attaccati. Dobbiamo però sapere che la nostra dottrina con molta facilità può venire rovesciata nel suo contrario, e che perciò dobbiamo proteggerla e vegliarla. Soprattutto la dobbiamo preservare da ogni unilateralità.


Rudolf Steiner

O.O. 254 - Il movimento occulto nel secolo XIX e il mondo della cultura

 

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