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È proprio questo il pericolo cui l’u­manità andrebbe incontro: epidemie di malattie mentali.


Consideriamo per primo il corpo fisico in quanto esso ha a che fare con la legge karmica. Tutte le nostre attività si svol­gono nel mondo fisico. Per poter procurare gioia o dolore ad un altro, dobbiamo trovarci con lui nel medesimo luogo. Il nostro agire dipende dai movi­ menti del nostro corpo fisico e da tutto quello ch’esso deter­mina in genere. Con le azioni in questo nostro corpo fisico attuale, è collegata la nostra sorte esteriore in una vita futu­ra; questa sorte esteriore è, per così dire, il mondo ambiente, le condizioni entro le quali veniamo a nascere. Chi ha com­piuto azioni cattive, si prepara un mondo circostante brutto, cattivo, e viceversa. Questa è la prima, importante legge karmica. Le azioni di una vita anteriore determinano il destino esteriore.


Una seconda legge fondamentale risulta da quanto se­gue, rivolgendo lo sguardo sullo sviluppo d’un uomo. Nel corso della sua vita l’uomo accoglie molte rappresentazioni, concetti, sentimenti, esperienze, egli impara un numero straordinario di cose. Ciò provoca in lui dei grandi cambia­ menti. Guardiamo indietro solo d’un paio d’anni, prima che si sapesse qualcosa della scienza dello spirito; quante nuove rappresentazioni si sono conseguite attraverso questa e quan­to si è modificato con ciò nella vita! Tutto questo ha trasfor­mato il corpo astrale perché, essendo il più raffinato, effettua i mutamenti con ritmo più rapido.


Assai meno l’uomo si trasforma nel temperamento, nel carattere e nelle inclinazioni. Un fanciullo che sia di tempera­ mento iracondo si modificherà assai lentamente. Il tempera­mento, il carattere e le inclinazioni si mantengono spesso per tutta la vita. Il mutamento delle esperienze e delle rappresen­tazioni si compie rapidamente nella vita, mentre quello del temperamento, del carattere e delle disposizioni procede a ri­lento. Sono disposizioni d’animo molto tenaci; variano sì, al­ quanto, ma con lentezza straordinaria. Stanno a ciò che l’uo­mo impara, circa nel medesimo rapporto della lancetta corta dell’orologio con quella lunga, e ciò proviene dal fatto che tutto questo dipende dal corpo eterico, il quale si modifica solo lentamente, consistendo d’una materia assai meno tra­sformabile in confronto a quella del corpo astrale. Più lentamente di tutti si trasforma il corpo fisico, le cui disposizioni sono fissate, si può dire, una volta per sempre e si conservano pressoché uguali per tutta la vita. Vedremo in seguito come l’iniziando arrivi a modificare anche il corpo fisico e come rie­sca a operare sul suo corpo eterico. Dobbiamo ora dapprima considerare come queste cose si estendano oltre la vita.


Le rappresentazioni, i sentimenti ecc. che modificano il corpo astrale nel decorso d’una lunga esistenza, provocheran­no un mutamento efficace sul corpo eterico soltanto nella prossima. Se ci si vuol dunque procurare di nascere in una vita futura con buone inclinazioni e abitudini, bisogna cer­care di porne le premesse nel proprio corpo astrale durante la vita presente. Se qualcuno si sforza di fare molte buone azio­ni, rinascerà con la tendenza a compierle, diventando questa una proprietà del corpo eterico. Se, per esempio, qualcuno vuol rinascere dotato di buona memoria, faccia possibilmen­te sin d’ora molti esercizi mnemonici, getti spesso uno sguar­do retrospettivo sugli anni singoli della sua vita e complessi­vamente su di essa. Così facendo avrà elaborato nel corpo astrale qualcosa che risulterà, nella prossima vita, nel corpo eterico quale ottima facoltà di memoria. Un uomo che per­ corra il mondo con fretta e furia frenetica, rinascerà con di­sposizioni che lo faranno sorvolare su tutte le cose del suo mondo circostante. Chi invece, vive intimamente legato con quanto gli sta intorno, rinascerà con una predilezione specia­le per tutto quanto un tale ambiente avrà formato in lui. Ora, quanto esposto ci permette di riferire in modo giu­sto alla vita precedente i diversi temperamenti, essendo que­sti proprietà del corpo eterico.

  • Il collerico ha una volontà forte; è ardito, coraggioso, as­setato di agire e spronato a fare molte cose; per esempio, per­sonaggi storici come Alessandro, Annibale, Cesare, Napoleo­ne furono tutti dei collerici. Un’indole siffatta si manifesta sin da bambini; il ragazzo collerico vuol far sempre la parte di caporione tra i compagni di gioco.


  • Il malinconico si occupa molto di sé, e per questo tende a isolarsi; riflette molto, specialmente su quello che suscita in lui l’ambiente; si apparta spesso e volentieri e diffida facil­mente degli altri. Anche questo si osserva in lui già fin da bambino; egli mostra poco volentieri i suoi balocchi, teme sempre che qualche oggetto gli venga sottratto e vorrebbe avere la possibilità di tener tutto sotto chiave.


  • Il flemmatico non dimostra interesse vivo per nulla; è trasognato, inattivo, pigro, e ricerca il piacere dei sensi.


  • Il sanguinico s’accende per tutto con foga e prontezza; ma il suo interesse non dura a lungo ed è instabile nelle sue inclinazioni e predilezioni.


Questi sono i quattro temperamenti, che in genere l’uo­mo ha in sé frammischiati tra loro; si può però sempre, più o meno, riconoscergliene uno che gli dà il tono fondamentale. Questi quattro temperamenti si esplicano nel corpo eterico; ne risultano quindi quattro corpi eterici diversi che, a loro volta, hanno correnti e movimenti vari manifestantisi in un colore fondamentale del corpo astrale; questo colorito non dipende dal corpo astrale stesso, ma soltanto vi appare.


Il temperamento malinconico si produce per lo più karmicamente dal fatto che, nella vita precedente, l’uomo fu co­ stretto a vivere in una cerchia ristrettissima, e dovette starse­ne molto solo e unicamente occupato di se stesso, senza riu­scire a suscitare in sé interessi per altro. Chi invece ha impa­rato a conoscere molto delle cose senza stare solo ad osser­varle, ed ha sofferto duramente nelle vite passate, diventa un collerico. Se invece la vita gli trascorse lieta, senza lottare e fa­ticare, oppure se vide e passò davanti a molte cose, ma sem­plicemente guardandole, egli diventerà un flemmatico o un sanguinico. Tutto quel che accade in questa vita nel corpo astrale, nella vita successiva passa in essenza al corpo più vi­cino, quello eterico.


Si spiega così come sia possibile lavorare per la vita pros­sima; e nelle scuole occulte si lavora coscientemente sull’uomo in tale direzione; ma questo caso si verificava propria­ mente nei tempi passati più che al presente, e sta in relazio­ne con le varianti cicliche dell’evoluzione.


Come agisce ora l’uomo sul corpo eterico nei riguardi della prossima sua vita? Tutto ciò che l’uomo perfeziona del suo corpo eterico, si sviluppa, sebbene molto lentamente; e le cure dell’educazione aiutano a formare ben precise inclina­zioni. I processi che si svolgono nel corpo eterico durante una vita, in quella che segue vengono a esistenza nel corpo fisico. Tutte le inclinazioni e le abitudini del corpo eterico attuale predispongono a salute e a malattia nella vita prossima. In­clinazioni buone, buone abitudini, predispongono a salute; cattive abitudini e inclinazioni cattive, si manifestano come disposizione a determinate malattie. Il proposito, la ferma volontà di correggersi di una cattiva abitudine, ripercuotono l’azione loro fin nel corpo fisico e conferiscono così la dispo­sizione alla salute. È stato studiato in modo speciale come si manifesti nel corpo fisico la disposizione alle malattie infettive. Dalle abitudini della vita precedente dipende non già il fatto che una malattia si prenda (questa sta in rapporto con le azioni), ma l’essere più o meno predisposti ad essa.

Le ma­lattie infettive risalgono sempre a una mentalità volta al gua­dagno in modo spiccatamente raffinato ed egoista.

Per valutare e conoscere adeguatamente ciò che riguarda la salute e la malattia, bisogna tener presente che molti fatto­ri cooperano a produrre l’una e l’altra. Può anche darsi che una malattia non sia effetto di un karma individuale poiché, quanto alle malattie, esiste anche un karma di popolo. Da quanto detto sopra, si vede che nella vita fisica sboc­cia ciò che nella vita interiore precedente esistette quanto a sentimenti e abitudini. Ne risulta un principio pratico im­portante: interessandosi in modo favorevole delle buone abi­tudini degli uomini, ne verrà migliorata non solo la moralità, ma anche la salute della futura generazione di un popolo e vi­ceversa. Ciò costituirà poi il karma del popolo.


Oggidì è diffusa una malattia che un secolo fa era quasi sconosciuta, e non già perché non la si riconoscesse, ma dav­vero non era diffusa; si tratta della nervosità (nervosismo). Questa peculiare forma morbosa è conseguenza della conce­zione materialistica del diciannovesimo secolo; essa non avrebbe mai potuto prodursi, se non fosse stata preceduta da quest’abito materialistico di pensiero. L’occultista sa che, se il materialismo si protraesse ancora per decenni, esso esercite­rebbe un’azione devastatrice sulla salute dei popoli. Se nulla venisse opposto a quest’abito materialistico del pensiero, in avvenire gli uomini in genere non soltanto sarebbero nervo­si, ma i fanciulli già nascerebbero tremuli, e il mondo oltre che agire sulla loro sensibilità desterebbe in essi una continua sofferenza. Soprattutto si diffonderebbero con rapidità pro­digiosa malattie mentali e nei futuri decenni si manifestereb­be la pazzia epidemica.

È proprio questo il pericolo cui l’u­manità andrebbe incontro: epidemie di malattie mentali.

Questa prospettiva che si presentava per il futuro del mondo fu la vera ragione per cui le guide occulte, i maestri della sag­gezza, si videro costretti a far fluire nell’umanità parte della sapienza spirituale. Soltanto una siffatta concezione spiritua­le del mondo potrà dare alle future generazioni una buona disposizione di salute. La scienza dello spirito scaturisce dun­que da intime e profonde necessità del genere umano.

Rudolf Steiner

O.O. 95 - Alle porte della Scienza dello spirito

 

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