Immaginazione, Ispirazione, Intuizione... il vero progresso dell'umanità nel futuro
- Pleroma
- 17 lug
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QUESTO ESTRATTO E' STATO REALIZZATO
CON IL SUPPORTO DELL'ARCHIVIO "LIBERA ANTROPOSOFIA"

Attraverso la meditazione, l'attività spirituale può essere separata dall'organismo fisico. L'anima sperimenta allora il soprasensibile in modo soprasensibile. Non viene più sperimentato nell'organismo fisico in modo animico, ma nell'organismo eterico. Si ha a che fare con una rappresentazione caratterizzata da un aspetto figurativo. In questa rappresentazione si hanno davanti immagini delle forze che stanno alla base dell'organismo in modo soprasensibile, come le forze di crescita, ma anche le stesse forze che regolano i processi nutritivi. Si ha a che fare con una visione reale delle forze vitali. Questo è il livello della conoscenza immaginativa. In questo modo si vive nell'organismo eterico umano. Si vive con il proprio organismo eterico nel cosmo eterico. Tra l'organismo eterico e il cosmo eterico non esiste una netta demarcazione tra soggettivo e oggettivo come nella riflessione fisica sulle cose del mondo.
Grazie all'esperienza della conoscenza immaginativa, è possibile rivivere l'antica filosofia come contenuto reale e concepire una nuova filosofia. Una concezione filosofica autentica può realizzarsi solo attraverso questa conoscenza. Una volta che questa filosofia esiste, può essere compresa non solo dalla coscienza immaginativa, ma anche da quella ordinaria. Perché essa parla dall'esperienza immaginativa in forme che provengono dalla realtà spirituale (eterica) e il cui contenuto reale può essere rivissuto nell'assimilazione da parte della coscienza ordinaria.
Per la cosmologia è necessaria un'attività conoscitiva superiore. Questa si acquisisce quando la meditazione viene ampliata. Non si forma solo il riposo intenso su un contenuto animico, ma anche la permanenza pienamente cosciente in un riposo animico privo di contenuto, dopo aver eliminato dalla coscienza un contenuto animico meditativo. Si arriva così al punto in cui il contenuto spirituale del cosmo fluisce nella vita animica priva di contenuto. Si raggiunge il gradino della conoscenza ispirativa. Si ha davanti a sé un cosmo spirituale, così come si ha davanti ai sensi il cosmo fisico. Si arriva a vedere nelle forze del cosmo spirituale ciò che avviene spiritualmente nel processo respiratorio tra l'uomo e il cosmo.
Nel processo respiratorio e negli altri processi ritmici dell'uomo si ritrova l'immagine fisica di ciò che esiste nello spirituale nell'organismo astrale dell'uomo. Si arriva a comprendere come l'organismo astrale acquisisca la sua consistenza al di fuori della vita terrena nel cosmo spirituale e come, attraverso la vita germinale e la nascita, si rivesta dell'organismo fisico per poi abbandonarlo nuovamente con la morte. Grazie a questa conoscenza, è possibile distinguere l'ereditarietà, un processo terrestre, da ciò che l'uomo porta con sé dal mondo spirituale. Attraverso la conoscenza ispirativa si giunge così a una cosmologia che può comprendere l'uomo nella sua esistenza animica e spirituale.
È necessario immergersi nelle entità che si manifestano in modo figurativo nei contenuti ispirativi della conoscenza, per poterle comprendere appieno. Ciò si ottiene aggiungendo alla meditazione finora descritta esercizi spirituali della volontà. Per esempio, si cerca di rappresentarsi in ordine inverso, dal futuro al passato, i processi che nel mondo fisico hanno uno svolgimento determinato. In questo modo, attraverso un atto di volontà che non si usa normalmente, la vita animica viene strappata al contenuto cosmico esterno e l'anima viene immersa nelle essenze che si manifestano nell'ispirazione. Si giunge così a una vera intuizione e a una convivenza con esseri di un mondo spirituale. Queste esperienze si riflettono nell'uomo eterico e anche in quello fisico e in questo riflesso si manifesta la coscienza religiosa. Attraverso questa conoscenza intuitiva si giunge a vedere la vera essenza dell'«io», che in realtà è immersa nel mondo spirituale.
Nello stato di veglia, l'«Io» vive di questo ritmo e dei processi metabolici fisici ad esso integrati. Nello stato di sonno, il ritmo dell'uomo e i processi metabolici dell'organismo fisico ed eterico vivono di vita propria; l'organismo astrale e l'«Io» hanno lì la loro esistenza nel mondo spirituale. Nella conoscenza ispirativa e intuitiva, l'uomo viene trasferito in modo cosciente in questo mondo. L'uomo vive in un cosmo spirituale, esattamente come vive con i suoi sensi in un cosmo fisico. È in grado di parlare in modo conoscitivo del contenuto della coscienza religiosa. Questo è possibile perché ciò che viene vissuto nello spirituale si riflette nell'uomo fisico ed eterico e le immagini riflesse possono essere espresse a parole. In questa forma espressiva, quindi, si ottiene un contenuto che può illuminare religiosamente la mente umana della coscienza ordinaria.
Attraverso la conoscenza immaginativa si comprende la filosofia, attraverso l'ispirazione la cosmologia e attraverso l'intuizione, la vita religiosa.
Nell'evoluzione spirituale moderna dell'umanità si è sviluppato solo ciò che si può chiamare pensiero astratto. L'uomo delle epoche evolutive precedenti non aveva questo tipo di pensiero. Tuttavia, è necessario per l'evoluzione della libertà umana. Infatti, esso libera la forza del pensiero dalla forma dell'immagine. Si ottiene la possibilità di pensare attraverso l'organismo fisico.
Un pensiero di questo tipo, però, non ha radici in un mondo reale. Esso è contenuto solo in un mondo apparente. In questo mondo apparente è possibile rappresentare i processi naturali senza che l'uomo inserisca in queste immagini qualcosa di sé. Si ottiene così una rappresentazione della natura che può essere reale in quanto immagine, poiché la vita nell'immagine pensata non è realtà, ma solo apparenza.
In questo pensiero apparente, però, possono essere accolti anche gli impulsi morali, che non esercitano alcuna costrizione sull'uomo. Gli impulsi morali stessi sono reali in quanto provengono dal mondo spirituale; nel suo mondo apparente, l'uomo può scegliere se viverli o meno. Essi stessi non esercitano alcuna costrizione su di lui né attraverso il corpo né attraverso l'anima.
Così l'umanità progredisce, in quanto il pensiero, che nei tempi antichi era completamente legato alla conoscenza inconscia, immaginativa, ispirativa e intuitiva, e in cui i pensieri si manifestavano come l'immaginazione, l'ispirazione e l'intuizione stesse, diventa pensiero astratto, che viene eseguito dall'organismo fisico. In questo pensiero, che ha una vita apparente perché è sostanza spirituale trasferita nel mondo fisico, l'uomo sperimenta la possibilità di sviluppare una conoscenza oggettiva della natura e la sua libertà morale.
Nel campo della vita di rappresentazione astratta, l'uomo raggiunge la piena coscienza. Spetta a lui, in un futuro progresso dell'umanità, portare la piena coscienza nelle esperienze del mondo spirituale. Questo è il vero progresso dell'umanità nel futuro.
Rudolf Steiner
O.O. 25 - I tre passi dell’Antroposofia: Filosofia, Cosmologia, Religione
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